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c’è il rischio di sovraffollamento – .

I numeri a volte parlano davvero da soli. E chi corre lungo i binari la dice lunga sull’attaccamento della popolazione del Mendrisiotto alla mobilità ferroviaria. Dovendo fare i conti ogni giorno con traffico e code, negli ultimi anni i pendolari locali hanno dimostrato di scegliere sempre più spesso il treno. Una volta aperto il tunnel di base del Ceneri e potenziato il trasporto pubblico, in un solo anno (dal 2022 al 2023) il Distretto ha registrato un aumento dei passeggeri nelle stazioni del 23% (e un aumento del 14% sugli autobus). Solo nella prima metà del 2024 i passeggeri giornalieri sono stati 77.800, il che rappresenta un record; e di questi 10.300 appartengono a Chiasso (lo scorso anno erano 9.400), in entrambe le direzioni. Ma anche l’aeroporto di Mendrisio, come dimostrano i dati della Sezione Mobilità del Dipartimento del Territorio, nel 2023 è stato un punto di riferimento in media per circa 4mila persone al giorno (in entrambe le direzioni), risultando il terzo del Ticino. Non è un caso che quella dell’estremo sud stia “esplodendo” più di altre, come ha confermato lo stesso direttore di Tilo Sa Denis Rossi mercoledì sera a Chiasso davanti all’assemblea dell’Ata, Associazione Svizzera Italiana Traffici e Ambiente. Un direttore orgoglioso della “straordinaria crescita” che l’azienda ha vissuto. Basti pensare che lo scorso anno ha trasportato complessivamente 22,8 milioni di passeggeri (3,7 in più).

Su e giù per vent’anni

L’ondata di viaggiatori, infatti, ha ‘travolto’ anche Tilo, che ormai da tempo si è abituata ai record e quest’anno taglia il traguardo dei suoi primi vent’anni di vita. In questi due decenni, del resto, questa piccola azienda ferroviaria che ha come soci FFS e Trenord, non solo ha accorciato le distanze tra le regioni a cavallo del confine, ma è entrata nelle abitudini dei ticinesi. Copre infatti integralmente il traffico regionale del Cantone, garantendo anche i collegamenti con i quadranti nord e ovest della Lombardia. E l’ambizione nel prossimo futuro è quella di rafforzare le rotte transfrontaliere.

Se oggi c’è un limite è quello della capienza dei 54 treni che circolano con la livrea della compagnia. Nelle ore di punta dei pendolari non è difficile vedere treni sovraffollati e passeggeri in piedi, gomito a gomito. L’impressione, agli occhi di un gruppo di consiglieri comunali di AlternativA di Mendrisio, è che “già l’offerta stenta a seguire la domanda”. Una situazione che fa dire ai politici locali di trovarsi di fronte a un “servizio disdicevole per i nostri cittadini”. Tanto più che la variazione dell’orario del FFS da dicembre 2025 – ora in consultazione – “non sembra destinata a rispondere alle esigenze” degli utenti.

La proposta: treni a due piani

Ed ecco che Elia Agostinetti, Gianna Bonina, Giampaolo Baragiola e Monika Fischer Kiskanc mettono sul tavolo una questione che vale doppio: una proposta concreta per Tilo e un invito pressante al Municipio a mobilitarsi e far sentire la propria voce in tempo, ossia “ prima che il sovraffollamento diventi tale da scoraggiare ulteriormente i viaggiatori dei mezzi pubblici”. Torniamo, però, alla proposta di AlternativA, che suggerisce di introdurre sulla linea, in particolare sulla tratta Chiasso-Bellinzona, treni a due piani, capaci di più che raddoppiare i posti. Convogli che sulla tratta transfrontaliera incontrerebbero invece ostacoli tecnici e infrastrutturali.

“Non ci sono molte alternative”

Insomma, Tilo rischia di diventare vittima del proprio successo?, abbiamo chiesto a Denis Rossi, ospite di Ata. «Al momento non siamo in una situazione grave in Ticino: cioè nella vita di tutti i giorni non siamo ancora in una fase di treni veramente sovraccarichi – ha risposto -. Fa parte del normale trasporto ferroviario regionale fermarsi per 10 o 15 minuti. Semmai qualche problema lo abbiamo a Milano, dove a volte i marciapiedi devono essere chiusi per permettere ai viaggiatori di scendere e poi salire senza disturbare l’ordine pubblico. È vero, però, che stiamo crescendo e con numeri importanti: forse tra un paio d’anni potrebbe essere questa la situazione. Ma non ci sono grandi alternative – ha sottolineato –. I binari e i binari sono quello che sono: non c’è molto spazio per aggiungere treni. Dopotutto acquistare materiale rotabile, il nostro è binazionale, non è facile. Non possiamo avere convogli più lunghi: i binari alle fermate sono 220 metri. E non possiamo prevedere il doppio pavimento, perché non possiamo andare oltre Chiasso, non può passare sotto il tunnel del Monte Olimpino, ndr. -. Le soluzioni, quindi, non sono molte. Facciamo tutto il possibile di fronte ai vincoli infrastrutturali e ai tempi di fornitura”.

Due idee per il futuro

Agire sarà comunque importante, anche perché l’obiettivo è aumentare l’attrattività transfrontaliera del treno. Tilo, infatti, si prepara a immaginare l’avvicinamento tra Ticino e Lecco, una linea a binario unico che sarà elettrificata. Il progetto ha già ricevuto il via libera da Trenord e Regione Lombardia e il finanziamento, che si basa sul Pnrr – il Piano nazionale di ripresa e resilienza post-Covid – è disponibile da oggi. «Siamo a livello di idee, ma ci stiamo lavorando», ha osservato Rossi. Il cantiere, infatti, partirà nel 2025: nel 2027 sarà elettrificato il primo tratto da Albate a Molteno e l’anno successivo quello da Molteno a Lecco.

Una seconda ‘idea’ riguarda la linea Mendrisio-Varese-Malpensa e un collegamento veloce con l’aeroporto, pensando ad un servizio in stile Regioexpress e sfruttando i lavori in corso, che saranno completati in circa un anno e mezzo e creerà un collegamento verso il Sempione ed uno verso Gallarate. Insomma, una nuova piccola rivoluzione nel traffico ferroviario.

 
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