Nella storia del calcio vercellese, al di là dei sette campionati lontani (tra il 1908 e il 1922) ci sono stati altri due momenti, molto più vicini nel tempo, che i tifosi non dimenticano: quello della promozione in Serie C nel 1970/71, con la famosa monetina dopo due indimenticabili spareggi con la Biellese, e quella della promozione, sempre in Serie C (in C2 per la precisione) della stagione 1993/94 seguita dalla conquista del cosiddetto “Scudettino”. Conquistata la promozione, la squadra allenata da Sergio Caligaris affrontò le vincenti degli altri gironi (Varese, Brescello, San Donà e Giulianova) riuscendo a prevalere il 12 giugno 1994, sul Giulianova, in un allora “Robbiano” in fermento di entusiasmo con un gol dell’Artico nell’89.
La prima squadra (quella dei play-off e della monetina) ha recentemente festeggiato, nel 2022 causa Covid, il cinquantesimo anniversario dell’impresa), la squadra scudettina (giocatori, tecnici e dirigenti) ha festeggiato ieri i trent’anni del trionfo al “Piola”, con una bella rimpatriata, organizzata da Maurizio Bilotta e dal giornalista Paolo Gallione. C’erano quasi tutti, Caligaris in testa: tra gli altri, da Umberto Izzo ad Andrea Cervato (che segnò la promozione alla terzultima giornata, a Camaiore), e il collega di centrocampo Monetta, dal capitano Massimo Storgato al portiere paratutto. , Sandro Beccari da Vercelli. Poi Montebugnoli e Fabio artigianato, autori di quel gol indimenticabile proprio al termine della gara di ritorno contro il Giulianova.
E ancora, l’attaccante Provenzano (“Provvidenzano”, lo chiamavano i tifosi), letale con le punizioni dal limite, che ha dialogato perfettamente, in attacco, con Weffort (assente ieri) e con l’ARCTIC. E poi i giovani Scarimbolo, Blatto, Rinaldi e Zelioli. Quindi i dirigenti dell’epoca (presidente della società era Ezio Rossi, suo vice il compianto Francesco Proli): Oreste Cassetta, Maurizio Dragone, con Lele Ferrero, il direttore sportivo Enzo Barbero. Presente anche il preparatore dei portieri Antonio Pigino.
Ritrovarsi dopo tanti anni ha da un lato emozionato e dall’altro commosso tutti. Nella foto di gruppo finale, anche diversi giornalisti che all’epoca raccontarono l’impresa.
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