Le mostre da vedere a New York a maggio e giugno 2024. La guida – .

Dopo la Biennale di Venezia, non potete mancare di visitare quella che si tiene dal 1932 a New York. Parliamo del Biennale del Whitney – una delle mostre d’arte contemporanea più attese a livello internazionale.
Il tema scelto per questa edizione 2024 è Anche meglio di quello reale Molto meglio della realtà – e capisce bene 71 protagonisti, tra artisti individuali e collettivi. Come si può intuire dal titolo, il focus della ricerca artistica proposta nelle opere in mostra è ciò che può andare al di là i confini della realtà, espandendo e potenzialmente migliorando ciò che già esiste in questo mondo. Nuove tecnologie e intelligenza artificiale sono al centro dell’attenzione, insieme a profonde riflessioni sul corpo e sull’identità: stranezza, oscuritàe il significato di essere madre. Questi e molti altri i temi trattati: opere seminali che gettano le basi per future letture della società contemporanea, e degli impatti che le nuove tendenze scientifiche e sociali possono generare su di essa.

Biennale del Whitney
Whitney Museo d’arte americana
Fino all’11 agosto 2024

Shuang Li, Biennale del Whitney 2024, New York

Per la prima volta il MOMA dedica un grande evento espositivo all’indagine Design latinoamericano sviluppato dopo la seconda guerra mondiale. Una mostra di grandi dimensioni, che comprende più di 100 oggetti e arredi. Tutti realizzati in sei paesi dell’America Latina: Argentina, Cile, Brasile, Messico, Colombia e Venezuela.
Obiettivo del progetto è offrire al pubblico l’opportunità di scoprire un tema poco esplorato – quello del design sudamericano – quanto emblematico nel suo ruolo di specchio sociale. Attraverso i brani proposti è infatti possibile ripercorrere le vicende storiche e l’ trasformazioni che caratterizzava l’America Latina in quegli anni. Dall’interruzione delle importazioni di mobili dall’Europa, avvenuta durante la Guerra, al sostegno alla produzione locale dimostrato dai nuovi Governi nel periodo successivo.

Modernità artigianale: design in America Latina, 1940-1980
MOMA
Fino al 22 settembre 2024

Roberto Matta, Mobili da salotto Malitte, 1966

Oggetti normalissimi – quelli che tutti usiamo nella vita di tutti i giorni – che diventano opere d’arte grazie al potere della fotografia. È questo il tema della grande mostra in corso in questi mesi presso Incontrato newyorkese. Lattine, cappelli e persino tubetti di dentifricio. Nientebanale e senza valore economico, eppure molto prezioso agli occhi del visitatore (e ancor più del consumatore). È il paradosso che sta alla base di fotografia pubblicitaria che ha preso piede tra le due guerre nel secolo scorso. Un trucco di magia fatto di colori saturi, sfondi e luci studiati attentamente, capaci di rendere appetibile qualsiasi tipo di prodotto per il consumatore medio.
Alla stessa epoca risalgono le opere che fanno parte della seconda grande mostra del MET, in cui La società americana del primo dopoguerra è immortalata dai pittori afroamericani. Un’interessante lettura della realtà dell’epoca, che illustra lo sviluppo del quartiere newyorkese di Harlem e le altre città che accolsero tutti gli ex schiavi appena liberati provenienti dalle piantagioni del Sud.
La mostra inquadra la produzione di quel periodo – tra gli anni Venti e Quaranta – come un vero e proprio movimento artistico: il Rinascimento di Harlem. Si è trattato di un contributo fondamentale allo sviluppo dell’arte moderna internazionale, come si può vedere dalle opere di altri famosi pittori europei – Matisse per esempio – messe a confronto con artisti afroamericani durante tutta la mostra.

La cosa reale
INCONTRATO
Fino al 4 agosto 2024

Il Rinascimento di Harlem e il Modernismo transatlantico
INCONTRATO
Fino al 28 luglio

Romare Bearden, The Block, 1971. The Metropolitan Museum of Art, dono del signor e della signora Samuel Shore, 1978 (1978.61.1-.6) © 2024, Romare Bearden Foundation: concesso in licenza da VAGA presso Artists Rights Society (ARS) , New York

E rimaniamo al Met, con questa mostra altrettanto curiosa, che ci invita a scoprire – letteralmente – io lati nascosti dei ritratti. Si tratta di una raccolta di più di sessanta opere risalenti al pieno Rinascimento italiano ed europeo. Capolavori dell’epoca, come quelli di Hans Memling tu odi Lorenzo Lottoognuno con una particolarità: quella di avere un secondo ritratto sul retroo a copertina dipinto che originariamente nascondeva alla vista il soggetto principale. Entrambe sono usanze molto diffuse tra la committenza dell’alta società cinquecentesca, che richiedeva ai pittori di arricchire la propria effigie con un’ulteriore opera dal significato enigmatico. I visitatori della mostra sono infatti incoraggiati ad aguzzare l’ingegno, cercando di risalire al soggetto ritratto partendo dai simboli e dagli indizi contenuti nei coperchi o nelle parti nascoste di cui sono dotati.
L’ultimo imperdibile evento del Museo riguarda i tessuti: terreno da sempre fertile per la creatività di artisti e artigiani. Un’altra mostra proposta dal Met riguarda la tessitura, vista da un duplice punto di vista. Antico da un lato e moderno dall’altro. Più di 500 anni di storia separano i due corpi di lavoro in mostra: un viaggio alla scoperta che parte dall’artigianato delle Ande e arriva fino ai maestri del XX secolo. Cinquanta opere provenienti da nuove acquisizioni museali e prestiti temporanei, che approfondiscono l’arte tessile astratta di ieri e di oggi.

Volti nascosti: ritratti coperti del Rinascimento
INCONTRATO
Fino al 7 luglio

Intrecciare l’astrazione nell’arte antica e moderna
INCONTRATO
Fino al 16 giugno 2024

Tessitura dell'astrazione nell'arte antica e moderna, Metropolitan Museum, New York, 2024
Tessitura dell’astrazione nell’arte antica e moderna, Metropolitan Museum, New York, 2024

Chi, da bambino, non è rimasto incantato almeno una volta dalle illustrazioni presenti nei libri di Pietro Coniglio? Il mondo fiabesco popolato da animaletti nati dalla penna di Beatrice Potter Ha un fascino senza tempo e senza età. In questi giorni, alle Biblioteca Morgan è possibile visitare una ricca esposizione che raccoglie disegni, libri, manoscritti e perfino oggetti, tutti legati alla figura del grande autore inglese. Un viaggio nell’immaginazione, ambientato nella campagna scozzese, dove Potter ha trascorso la sua infanzia a contatto con la natura e gli animali. E non solo: come scopriamo lungo il percorso espositivo, la sua vita fu caratterizzata anche da studi scientifici di biologia e micologia, per poi concludersi nell’importante ruolo di conservatrice di oltre quattromila ettari di bosco per conto della Fiducia nazionale. La sua passione per la natura va ben oltre i libri di fiabe per bambini.

Beatrix Potter: Attratta dalla natura
La Biblioteca Morgan
Fino al 9 giugno 2024

Beatrice Potter
Beatrice Potter

Ne parliamo tessuti contemporanei nella prima mostra proposta dal MOMA PS1, che presenta un artista Nativo americano della quarta generazione di tessitori Navajo: Melissa Cody. Trenta capolavori che riassumono la sua produzione degli ultimi dieci anni, con alcuni inediti realizzati per l’occasione. Trenta manufatti che fondono storia e modernità, tradizione e innovazione. Riprende infatti l’artista originario dell’Arizona antichi saperi tramandati di generazione in generazione. Lo fa suo e lo rielabora, unendo tecnologia e digitale. Qui le texture e i motivi tipici dei tessuti Navajo assumono sfumature e variazioni inaspettate, dal sapore contemporaneo.
Continuiamo con i tessili nella seconda mostra, ma spostandoci nelle Filippine. Pacita Abad rivive in cinquanta delle sue opere – molte delle quali mai viste prima negli Stati Uniti – che illustrano la sua carriera conclusasi nel 2004.
Una donna dal forte impegno sociale, eternamente convinta che il suo compito di artista fosse quello di dare voce alle ingiustizie e alle oppressioni subite dal suo popolo. Le sue opere tessili servivano a questo scopo e continuano a farlo oggi come sua eredità. Il cosidetto trapunte: manufatti ricamati che raccontano la storia e gli ideali di Abad, arrivata negli USA nel 1970, in fuga dalla persecuzione politica del suo paese.

Melissa Cody, Cielo palmato
MOMA PS1
Fino al 9 settembre 2024

Pacita Abad
MOMA PS1
Fino al 2 settembre 2024

Pacita Abad. Condimento interculturale (Julia, Amina, Maya e Sammy), 1993. Per gentile concessione di Pacita Abad Art Estate e Spike Island, Bristol. Foto Max McClure
Pacita Abad. Condimento interculturale (Julia, Amina, Maya e Sammy), 1993. Per gentile concessione di Pacita Abad Art Estate e Spike Island, Bristol. Foto Max McClure

I Giganti. Questo il titolo della mostra attualmente in corso al Brooklyn Museum. Ma chi sono questi Giganti? Da un lato sono certamente i due collezionisti che hanno prestato le opere esposte. Questi sono i giganti del panorama musicale Alicia Keys e lo svizzero Beatz (Kaseem Dean), famosi per i loro successi, nonché per il sostegno che offrono da anni ai colleghi artisti, di cui sono mecenati. Estremamente esteso è anche la mostra proposta, che occupa gran parte del museo newyorkese. E poi ci sono i protagonisti: 98 opere di grandi artisti africani e afroamericani della scena contemporanea. Jean-Michel Basquiat – solo per citarne uno.

Giganti: arte dalla Collezione Dean
Museo di Brooklyn
Fino al 7 luglio 2024

Ebano G. Patterson. . . . stavano semplicemente uscendo. . . Sai. . . parlare di . . . ( . . . quando saranno grandi . . .), 2016. The Dean Collection, per gentile concessione di Swizz Beatz e Alicia Keys. © Ebano G. Patterson. Per gentile concessione dell'artista, della Monique Meloche Gallery e dello Studio Museum di Harlem. Foto Adam Reich
Ebano G. Patterson. . . . stavano semplicemente uscendo. . . Sai. . . parlare di . . . ( . . . quando saranno grandi . . .), 2016. The Dean Collection, per gentile concessione di Swizz Beatz e Alicia Keys. © Ebano G. Patterson. Per gentile concessione dell’artista, della Monique Meloche Gallery e dello Studio Museum di Harlem. Foto Adam Reich

Viene raccontata la metropoli americana degli ultimi cento anni Museo della città di New York. Una storia che fa rivivere gli eventi e le trasformazioni del secolo scorso attraverso la lente dell’arte e della cultura pop. Pittura, televisione, musica, cinema, ma anche teatro, letteratura e moda. Ogni aspetto delle industrie creative offre la propria visione della città in questa grande mostra che celebra il centenario del Museo situato nel cuore di Manhattan.
Dal 1923 ad oggi: un susseguirsi di eventi storici epocali, contraddizioni sociali e mode che si sono diffuse anche oltreoceano. Questa è la New York che la mostra intende raccontare.

Questa è New York
Museo della città di New York
Fino al 21 luglio 2024

Questa è New York, 2024. Museo della città di New York. Foto Brad Farwell
Questa è New York, 2024. Museo della città di New York. Foto Brad Farwell

E per concludere, festeggiamo un secondo centenario (o quasi), quello dalla nascita di Toshiko Takaezu (Hawaii, 1922 – 2011). Il Garden Museum, in collaborazione con la Fondazione Isamu Noguchi, ha organizzato un’importante mostra retrospettiva che ripercorre la storia e l’opera di questo grande artista hawaiano.
Oltre duecento opere, provenienti da collezioni pubbliche e private americane, che dopo questa prima tappa a New York proseguiranno il tour in numerose altre istituzioni culturali degli Stati Uniti. Un’occasione unica per ammirare le opere del maestro Takaezu, noto per i suoi produzioni ceramiche…ma non solo. Come scoprirai lungo il percorso, era anche pittore e tessitore. Un personaggio mistico e affascinante che vale la pena approfondire.

Toshiko Takaezu
Museo Nogouchi
Dal 20 marzo al 24 luglio 2024

Toshiko Takaezu con le lune, 1979. Foto Hiro. Archivi Toshiko Takaezu © Famiglia di Toshiko Takaezu
Toshiko Takaezu con le lune, 1979. Foto Hiro. Archivi Toshiko Takaezu © Famiglia di Toshiko Takaezu
 
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