“Con il tumore sono tornati i miei figli e il mio ex Massimo Ciavarro. Lotterò fino alla fine” – .

“Con il tumore sono tornati i miei figli e il mio ex Massimo Ciavarro. Lotterò fino alla fine” – .
“Con il tumore sono tornati i miei figli e il mio ex Massimo Ciavarro. Lotterò fino alla fine” – .

“Sono grata all’amore che mi ha regalato due figli, ho amato tutti gli uomini che ho avuto, pochissimi in realtà, ma Angelo (Rizzoli, ndr) e Massimo (Ciavarro, ndr) mi hanno dato il vero senso di tutto. E devo aggiungere una cosa: ora, con questa vicenda tumore, è successo che Ciavarro, un uomo semplice e molto riservato, ha deciso di correre a Roma per stare al mio fianco. La notte in cui ho subito l’intervento ha voluto dormire con me, per dare il cambio ai ragazzi. Dopo anni di silenzio questo ex marito mi dimostra un amore profondo”. Eleonora Giorgi lo racconta in un’intervista concessa al quotidiano La Stampa dopo la sua apparizione alla cerimonia dei David di Donatello, dove ha premiato Michele Riondino come miglior attore protagonista. Nel 1982 lei stessa ricevette quel premio per la sua interpretazione in “Borotalco”, film di Carlo Verdone. L’apparizione alla serata rappresenta una delle prime uscite pubbliche dell’artista dopo l’intervento chirurgico per un cancro al pancreas, avvenuto poco più di un mese fa.

Oggi l’attrice dice:

“Molte bombe sono esplose sul mio cammino, il David ricevuto a 30 anni mi aveva aperto le porte del cinema, poi la vicenda privata, il connubio con un grande e discusso editore sfociato in un caso così enorme, ha fatto sì che diventare oggetto di giudizi morali. Il mio però è un carattere ottimista, ho provato un dolore incommensurabile, ma sono grato per quello che ho avuto, sono volitivo, e anche un sognatore, non ho dubbi sul fatto che tornerò a recitare in un film, magari con un ruolo inaspettato” .

A darle forza sono i suoi cari:

“Il grande amore della vita di una donna è il figlio maschio, e il dolore indicibile della donna madre è il suo allontanamento da casa, con le femmine è diverso, so che non se ne vanno mai. Il nido vuoto è terribile, sai che devi dargli le ali, ma è dura. Per questo, anche se sembra assurdo dirlo, in questa storia del tumore ho detto ‘pensa che fortuna, all’improvviso i miei due figli sono tornati al nido, con due compagni straordinari al loro fianco’”.

A chi sottolinea quanto riesca a parlare della malattia senza problemi, descrivendo ferite, cure, momenti molto difficili, spiega:

“Quando mi hanno dato la notizia ho pensato ok, alla mia età va bene così. I miei figli non la prendevano così, mi guardavano malissimo, capivo che avevo detto una cosa orribile, che avevo risposto con il mio lato barbarico, magiaro, dopotutto avevo una madre ungherese. Invece ho deciso che combatterò fino alla fine, almeno finché mio nipote non potrà guardarmi senza spaventarsi. Meglio lasciare la scena in ordine”.

 
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