Santanché, richiesta di rinvio a giudizio per la presunta frode sui fondi Covid – .

Santanché, richiesta di rinvio a giudizio per la presunta frode sui fondi Covid – .
Santanché, richiesta di rinvio a giudizio per la presunta frode sui fondi Covid – .

La richiesta di processo per il ministro del Turismo, per il compagno Dimitri Kunz e per le aziende Visibilia

Pubblicato:03-05-2024 16:15

Ultimo aggiornamento:03-05-2024 17:52


ROMA – La Procura di Milano ha depositato la richiesta di rinvio a giudizio per Daniela Santanché. L’ipotesi di reato per il ministro del Turismo è quella di truffa ai danni dell’Inps, accusa che riguarda anche il compagno Dimitri Kunz D’Asburgo e il dirigente esterno Paolo Giuseppe Concordia.

L’inchiesta si riferisce alle presunte irregolarità nell’utilizzo della cassa integrazione in esenzione Covid 19: 126mila euro di contributi per 20mila e 117 ore di cassa non pagate a favore delle società del gruppo Visibilia, da maggio 2020 a febbraio 2022.

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Sono state indagate anche le due società Visibilia Editore e Visibilia Concessionaria. La notizia è stata diffusa ufficialmente con una nota firmata dal procuratore capo di Milano, Marcello Viola.

L’opposizione chiede a gran voce le dimissioni del ministro. “Fratelli d’Italia è quel partito che esprime un ministro con una richiesta di rinvio a giudizio per frode Inps sui fondi Covid, e allo stesso tempo nomina un anti-vax proprio sotto Giorgia Meloni. Ci aspettiamo che il presidente del Consiglio abbia un minimo di rispetto per le istituzioni e chiediamo le dimissioni di Daniela Santanché”, afferma il segretario del Pd Elly Schlein. “La richiesta di rinvio a giudizio della Procura per Daniela Santanchè sull’ipotesi di reato di truffa ai danni dell’Inps, riguardante la gestione del Fondo Covid nelle sue aziende, è l’evidente epilogo di una vicenda che si è rivelata fin da subito opaca e vergognosa. Ribadiamo un concetto: le questioni giudiziarie non ci interessano. La ministra del Turismo avrebbe dovuto dimettersi lo scorso luglio, quando raccontò una serie di bugie davanti all’aula del Senato. Adesso non ci sono più alibi: la Meloni la invita subito a lasciare il suo incarico. Non possiamo tenere il Paese con questo peso addosso, è in gioco il decoro delle nostre istituzioni”. Lo dicono i senatori in una nota M5 nella commissione Industria e Turismo Sabrina Licheri, Gisella Naturale e Luigi Nave.

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