I medici di famiglia protestano contro la richiesta di risarcimento avanzata dall’Asl per aver prescritto troppi farmaci durante il Covid – .

I medici di famiglia protestano contro la richiesta di risarcimento avanzata dall’Asl per aver prescritto troppi farmaci durante il Covid – .
I medici di famiglia protestano contro la richiesta di risarcimento avanzata dall’Asl per aver prescritto troppi farmaci durante il Covid – .
Rappresentanti della FIMMG Vercelli

Abbiamo ricevuto e pubblicata la lettera della FIMMG di Vercelli, sigla che raggruppa i medici di famiglia della nostra provincia, che denuncia e dissente totalmente dalla richiesta loro inviata nei giorni scorsi dall’Azienda Sanitaria Locale, di indennizzo per aver prescritto medicinali extra durante i mesi del Covid. Una situazione davvero paradossale se si considera il contesto in cui gli eroici medici di famiglia si sono trovati a lavorare, spesso senza alcuna tutela (e infatti alcuni di loro hanno perso la vita) per salvare la vita delle persone durante i duri mesi del Covid. In una situazione di sospensione delle leggi e in molti casi dei diritti delle persone che gli italiani hanno subito durante il Covid, la richiesta di risarcimento per un eccesso di farmaci prescritti, che fa riferimento a una normativa riferita a una situazione sanitaria normale, appare quantomeno surreale. (Là)

In ogni caso, ecco la lettera aperta della FIMMG per portare alla luce il caso affinché possa essere affrontato e risolto:

La FIMMG Sezione Provinciale di Vercelli, a seguito della riunione convocata il giorno 02/05/2024, all’unanimità dei medici presenti, in riferimento alla richiesta di pagamento per sovraprescrizioni di farmaci relativa all’anno 2020 da parte dell’ASL di Vercelli, NON D’ACCORDO TOTALMENTE.
Riteniamo tale richiesta del tutto inopportuna considerato il periodo storico esaminato, in cui la pandemia SARS-CoV-2 ha imperversato con estrema violenza. Va ricordato che in quel periodo molte leggi statali furono quasi eliminate, come la limitazione della libertà personale riconosciuta inviolabile dall’art. 13 della nostra Costituzione (“La libertà personale è inviolabile. Non è ammessa alcuna forma di detenzione, ispezione o perquisizione personale, né alcuna altra restrizione della libertà personale, se non con atto motivato dell’autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge”). ”) per affrontare il pericolo eccezionale per la salute pubblica.
Quasi tutti gli italiani sono confinati nelle proprie case; il settore produttivo in gran parte sospeso o fortemente ridimensionato; fortemente penalizzati i settori economico e finanziario, in attesa che la tempesta epidemiologica allenti la sua morsa. Molte leggi reinterpretate, espresse diversamente, quasi temporaneamente eliminate per far fronte all’estrema gravità della situazione.
I medici di famiglia, come gli altri operatori sanitari, hanno dovuto lottare in prima linea contro lo tsunami che ha colpito in modo inaspettato l’intero Paese. È giusto ricordare che i medici di famiglia hanno affrontato fisicamente il rischio del contagio con il proprio corpo e con pochi o nessun dispositivo di protezione per tutelare la salute dei propri pazienti. Alcuni di loro hanno perso la vita, altri hanno rischiato di perderla. Ora, 4 anni dopo, possiamo constatare che, mentre molte leggi (alcune anche di grande rango costituzionale) furono allentate o reinterpretate, la legge 425/96 continuò ad operare con la stessa indistruttibile efficacia. I medici erano al confine, a casa dei pazienti o nelle loro cliniche, mentre altri continuavano alacremente a setacciare meticolosamente le prescrizioni nella sicurezza dei loro uffici.
Si è discusso molto negli ultimi 3/4 anni se porre rimedio a queste anomalie proprio a causa dell’estrema gravità della situazione pandemica, ma la proposta è rimasta a lungo in sospeso.
All’improvviso arrivano ai medici avvisi di pagamento a breve termine, richiamando la legge 425/96 e l’art. 45 dell’ACN per giustificare tali richieste.
Come FIMMG Sezione Provinciale di Vercelli troviamo stridente l’appello di molti dirigenti aziendali a sacrificare i loro colleghi Medici di Medicina Generale morti nella lotta al COVID-19 (alcuni erano iperprescrittori e forse inappropriati) per spiccare, ipocritamente, un salto etico. nel mondo della medicina come servizio indifferente alla persona umana.

Distinti saluti.
Vercelli, 03/05/2024.
FIMMG Sezione Provinciale di Vercelli

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