“Solo promesse da lui, rischiamo il posto” – .

“Solo promesse da lui, rischiamo il posto” – .
“Solo promesse da lui, rischiamo il posto” – .

Ci sono docenti di ruolo che attendono con apprensione la fine della scuola: sono i docenti a rischio licenziamento perché hanno sostenuto la prova del concorso in una data integrativa, fissata perché l’emergenza Covid aveva impedito loro di partecipare. Il Consiglio di Stato, a fine gennaio, ha stabilito che non era legittimo fissare un’ulteriore data di gara per “meri impedimenti individuali” come è stato definito il Covid. Così il ministro Giuseppe Valditara aveva rilasciato un comunicato, datato 8 febbraio, con il quale si impegnava a risolvere la situazione. Lo scorso 6 marzo gli insegnanti che avevano fondato un comitato di persone nella stessa situazione si sono recati a Roma per un incontro sul tema: il 21 marzo la sottosegretaria Paola Frassinetti ha risposto al question time riconfermando «l’intenzione del governo di intervenire sulla prima misura utile ”. Ma finora di questo provvedimento non c’è traccia. “Il primo provvedimento legislativo utile sarebbe stato il Decreto Coesione – dicono i docenti – ma non c’è traccia della promessa risoluzione della situazione dei docenti ingiustamente licenziati”. Manca un mese alla fine delle scuole, ma gli insegnanti coinvolti in una situazione che definiscono “kafkiana” non sanno se potranno rivedere gli alunni che saluteranno prima delle vacanze di settembre. “Al momento ci sono solo comunicati e strette di mano – dicono – ma la regola per preservare la condizione di questi insegnanti, che hanno vinto un regolare concorso, ad oggi non esiste”.

 
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