Recco spietato contro l’Ortigia, Savona vince la battaglia contro il BresciaWaterpolo Development World – .

A1 Maschile – Playoff Scudetto – Semifinali – Gara 1 (gara 2 8/5, se necessario. gara 3 11/5)

PRO RECCO-ORTIGIA 12-5 (2-1, 4-1, 4-2, 2-1)

Pro Recco: Del Lungo, F. Di Fulvio 1, Zalanki 3, Cannella 1, Younger, Iocchi Gratta 1, N. Presciutti 1, Echenique 1, F. Condemi 3, Kakaris, Aicardi, Hallock 1, Negri, G. Rossi. Tutto. Sukno

Ortigia: Tempesti, F. Cassia 2, Giribaldi, La Rosa, Di Luciano, Cupido 1, Bitadze, Carnesecchi, A. Condemi, Y. Inaba, Ferrero 2 (1 pen.), Napolitano, Calabresi, Diliberto. Tutto. Piccardo

Arbitri: Ricciotti e Guarracino

Nota: numero superiore Pro Recco 9/13, Ortigia 3/8. Rigori: Ortigia 1/1

La pioggia batte forte Punta Sant’Anna ma non pregiudica la serenità di Pro Reccoche sfiora la perfezione nelle situazioni uomo più e uomo meno, vanificando le ambizioni della squadra già nel secondo quarto.Ortigia. Gli ospiti hanno disputato una buona partita, attenti a non concludere affrettatamente né perdere palloni per aprire il campo a micidiali contropiedi avversari, e hanno gestito con sufficiente qualità anche il possesso offensivo, guadagnandosi un buon numero di espulsioni. La differenza sta proprio nella capacità della Pro Recco di sfruttare la superiorità e difendere in inferiorità: al 16′ il punteggio dei liguri è 5/5 in più – splendida la doppietta del primo Ciccio Condemi e di Zalanki – mentre gli Aretusei si fermano a 2/5.

Al cambio il tabellone recita 6-2 per la Pro Recco, che ritrova subito il +5 in avvio di terzo quarto con Hallock, sempre con un uomo in più. Nei minuti successivi l’Ortigia prova a forzare il ritmo delle transizioni per riaprire il match, trovando due gol consecutivi con Cupido E Ferrero (su rigore), ma alla prima occasione in superiorità la Pro Recco riparte: Echenique porta segna il gol dell’8-4, poi ancora lo scatenato Ciccio Condemi brucia Napolitano in entrata e su assist dell’italo-argentino ripristina infine, +5 (9-4). Cannella, a fine quarto, porta il punteggio di superiorità biancoceleste a 8/8 con il gol del 10-4. Il +6 trasforma l’ultimo parziale in un allenamento per entrambe le squadre con la Pro Recco che abbassa la media per uomo in più, ma resta reattiva in difesa, chiudendo il match sul 12-5. Tra una settimana la squadra di Sukno avrà la possibilità di chiudere la serie.

BPER SAVONA-BRESCIA 6-5 (3-1, 2-1, 0-1, 1-1)

BPER Savona: Nicosia, Rocchi, A. Patchaliev 1, Figlioli, M. Vavic, Rizzo 1, Cora Bruni 2, Caldieri, M. Guidi 1, Djurdjic 1, Erdelyi, Da Rold, Bragantini. Tutto. Angelini

Bresciano: Tesanovic, Del Basso 3, Dolce, F. Faraglia, D. Lazic, T. Gianazza 1, Renzuto, Balzarini, Alesiani, Manzi, Irving 1, N. Gitto, Messere Milani. Tutto. Bovo

Arbitri: Severo e Carmignani

Nota: numero superiore Savona 3/9, Brescia 2/9. Bovo espulso al 32′ per proteste. Circa 800 spettatori

Va a BPER Savona il primo turno del semi finale scudetto con il Bresciano, una partita non entusiasmante a livello tecnico, ma di livello internazionale per ritmo, agonismo e fisicità messe in campo dalle due squadre. La squadra di Angelini passa in vantaggio nei primi due quarti, aiutata dalle parate di Nicosia (sopra nella foto di M. Torcivia), poi lo difende dalla rimonta dei leoni che nell’ultima azione lamentano un rigore negato da Severo a Alesi che avrebbe dato l’occasione ai lombardi di pareggiare sul 6-6. A fine gara, su RaiSport, Angelini ammette l’errore dell’arbitro, ma sottolinea che a suo avviso c’è stato anche un rigore su Bruni che avrebbe potuto riportare il Savona sul +3 nell’ultimo quarto.

Spinto dai propri tifosi, il Savona – oggi senza un giocatore importante come il mancino Campopiano – parte forte sotto pressione sul Brescia, sblocca subito il match con Bruni e trova anche il raddoppio in superiorità con Djurjdic. Irving sblocca i leoni solo al 6′, ma la squadra di Bovo fatica in attacco e anche quando riesce a costruire buone conclusioni trova Nicosia pronto ad opporsi. Nel secondo quarto cresce il vantaggio del Savona: colpisce ancora Bruni E Mario Guidiautore del 5-2 con cui si va al riposo. Nel terzo quarto Bovo passa a un pressing più aggressivo e il Savona non riesce a reagire, le conclusioni biancorosse si riducono drasticamente, mentre un inserimento di Del Basso dai 2 metri, seguito da una rapida girata dell’ex universale del Telimar, è vale il gol del -2 per il Brescia, che spreca anche l’occasione del -1 nei minuti successivi. Il quarto si chiude con le due squadre stanche, tra tanti errori e banali palle perse da parte di entrambe, che pagano la grande intensità spesa fino a quel momento in acqua. Il momento positivo per il Brescia riprende nell’ultimo quarto, quando Tesanovic respinge la conclusione di Bruni per il +3 di BPER e, sul ribaltamento, Del Basso elude ancora una volta la marcatura di Djurdjic e punisce Savona con una vera mossa di centrocampo per il -1 (5-4).

Sembra essere caduto un incantesimo sulla BPER: al 27′ Tesanovic tira dall’autorete invece di servire Alesiani in contropiede, il Savona recupera palla e si presenta 4 contro 2 davanti alla porta del montenegrino, che con un miracolo però nega il gol a Bruni. I padroni di casa si lasciano sbloccare da Patchaliev, che a 3′ dalla fine tira dal perimetro, infilando la palla in fondo alla rete e realizzando il 6-4 dopo oltre 12′ senza giocare. Il +2 non dura a lungo, perché Tommaso Gianazza in uscita dal palo mette la palla all’incrocio dei pali per il nuovo -1 del Brescia a 3’02” dalla sirena. Nei minuti successivi la squadra di Bovo ha il merito di resistere con un uomo in meno – Tesanovic ferma Djurdjic – e poi chiama un time-out a 21” dalla sirena e porta in attacco anche il portiere montenegrino. Quasi alla fine, Balzarini serve la palla da 1 a Alesiposizionato sulla linea dei 2 metri appena oltre il secondo palo: la palla cade in acqua e Rizzo sembra trattenere il capitano del Brescia, il rigore sembra netto, ma Severo lascia correre, con il match che finisce 6-5 per il Savona. Inutili le proteste di Bovo che riceve il cartellino rosso. Si chiude tra le polemiche la prima partita di una serie che si preannuncia avvincente.

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Playoff 5° posto – Semifinali – Gara 1 (gara 2 8/5, se necessario. gara 3 11/5)

TRIESTE-DE AKKER 10-13 (3-4, 5-6, 1-0, 1-3)

Trieste: Oliva, Podgornik, Petronio 2, Buljubasic 1, M. Vrlic, Valentino 1, Dasic 2, Mezzarobba 1, Razzi, Marziali 1, Bini, Mladossich 1, Caruso, Liprandi. Tutto. Bettini

De Akker: Santini, Marchetti, Puccio 3, Mengoli, De Freitas 1, Grossi 1, Camilleri 3, K. Milakovic, Alfonso 1, S. Luongo 3, Cocchi 1, De Simon, Pederielli, Takeuchi. Tutto. F. Mistrangelo

Arbitri: Paoletti e Cavallini

Nota: numero superiore Trieste, De Akker. Caruso sostituisce Oliva nel quarto quarto

Le sorprese continuano playoff per il 5° posto: dopo l’Iren Quinto di Palermo, anche l’ De Akker fa esplodere il fattore campo battendo Trieste a Bianchi con una prestazione fatta di solidità, nervi saldi, organizzazione, arricchita anche dalle giocate di alto profilo tecnico dei vari Camilleri, Stefano Luongo, Puccio. Il Trieste è stato troppo molle, soprattutto in fase difensiva contro giocatori di maggiore spessore Federico Mistrangelo. Già dal primo quarto le due squadre mostrano una certa difficoltà nel controllare gli attacchi avversari, ma è nel finale di tempo che le cose cominciano a mettersi male per i muli. Tra il 6′ e il 12′ De Akker si trasforma in una macchina da guerra in superiorità numerica – notevoli i movimenti dei pali di Mistrangelo che mandano in confusione la difesa giuliana – costruendo un parziale di 5-1 che proietta la squadra sull’8-4.

Trieste ha il merito di non demoralizzarsi, Bettini chiede maggiore intensità difensiva e pian piano i Muli riescono a dimezzare lo svantaggio già prima dell’intervallo lungo: è Valentino ad iniziare la lenta rimonta dei giuliani, che chiudono sul -2 al 16′ (10-8). Il recupero di Trieste fa perdere certezze a De Akker, che resta senza gol per tutto il terzo quarto, mentre dall’altra parte del campo Trieste chiude a -1 grazie ad una rapida girata Buljubasico e poi spreca un paio di buone occasioni per pareggiare. Il Trieste manca il 10-10 anche in inizio ultimo quarto e questa volta ne paga le conseguenze: dopo 11 minuti senza gol Camilleri batte Caruso da distanza siderale, portando De Akker sull’11-9. Fortunatamente per i muli, capitano Petronio risponde subito dal secondo palo, ma nei minuti successivi De Akker dimostra di avere più energia e più determinazione, lanciandosi verso la vittoria con un altro destro all’incrocio dei pali di Camilleri e un gol strepitoso. Pucciouno dei grandi protagonisti del match, che entra da centrocampo, riceve palla e in un attimo lancia la palla alle spalle di Caruso per il definitivo 13-10.

TELIMAR-IREN QUINTO 15-16 dtr (giocato ieri)

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