L’Italia continua ad essere protagonista della Grande Boucle. Dopo la tappa inaugurale tra Firenze e Rimini, partiamo da Cesenatico per arrivare a Bologna. Il protagonista finale è il Santuario di San Luca, che verrà percorso due volte dai corridori iscritti. Altri 200 chilometri con poco dislivello tra partenza e arrivo (appena 40 metri), ma altri 6 GPM, solo uno in meno rispetto a quelli affrontati oggi.
L’omaggio a Pantani
Cesenatico è la città del Pirata, vincitore del Tour nel 1998, ultimo corridore ad aver realizzato la doppietta con il Giro d’Italia nello stesso anno. Il gruppo viaggerà al fianco di entrambi Pantani Spaceun museo a lui dedicato dalla città, e il cimitero che ospita il grande campione scomparso il giorno di San Valentino di 20 anni fa. Tra la partenza e l’arrivo ci sono sei GPM. Gli ultimi due riguardano la stessa vetta, il Colle del Santuario di San Luca a Bologna. Prima salita Monticino (2 km al 7,5% medio), mentre a metà tappa, nei pressi di Imola, la prima vera salita di giornata: la Gallisterna (1,2 km al 12,8%), una rampa di lancio memorabile per il campione del mondo 2020 Julian Alaphilippe.
Qui ci sarà un omaggio di passaggio, nella vicina Brisighella, ad Aldo Ronconi: una tappa (in Lussemburgo), due giorni in giallo e appena fuori dal podio a Parigi nel 1947.
Una volta attraversato il Montecalvo (2,7 km al 7,7%), ecco il Circuito finale di 18 km ideale per gli attacchi con un finale duro che prevede la doppia salita di San Luca (1,9 km al 10,6%), dove si sfidano gli studenti dell’università più antica del mondo occidentale (1088) espiano il loro voto alla Madonna. Domani lo faranno anche i campioni delle due ruote, con la speranza di essere scortati dal Divino a Nizza.
