È morto l’imprenditore Gianpietro Benedetti. Classe 1942, è stato alla guida, in qualità di presidente, di una delle prime aziende del Friuli Venezia Giulia, anzi di un Gruppo, il Gruppo Danieli, con sede a Buttrio, tra i leader mondiali nella progettazione e costruzione di impianti siderurgici e tra i primi tre produttori europei di acciaio, che da solo vale il 40% dell’export della provincia di Udine e il 20% dell’export regionale.
Ed è proprio in Danieli che un giovanissimo Gianpietro Benedetti esordisce nel mondo del lavoro come disegnatore tecnico nel ’61. «E il primo giorno – ha detto in occasione della consegna di un premio per i 60 anni di anzianità – sono stato rimandato a casa perché non avevo portato con me il compasso».
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Passa qualche anno al tavolo da disegno poi diventa project manager di piccoli impianti, poi si offre volontario per avviare impianti con problemi irrisolti in giro per il mondo per circa 5 anni, da Brescia al Sud Africa, dalla Grecia a Singapore, dalla Malesia a Israele e Negli USA.
Una formazione “sul campo”, come la definiremmo oggi, e un’esperienza crescente che lo porterà, a 30 anni, a diventare responsabile dell’ufficio tecnologie di taratura rotanti per la definizione dei layout di impianto. E, ancora, nel ’76 diventa responsabile tecnico commerciale dell’ufficio commerciale a cui, nell’80, aggiunge la direzione tecnica che comprendeva anche il centro ricerche, quindi project management.
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Avanzamenti che si susseguono in un momento in cui Danieli scommette su una trasformazione cruciale: da produttore di macchine per l’industria siderurgica a fornitore di impianti chiavi in mano.
Nel 1986, nell’era di Cecilia Danieli che diventa presidente e amministratore delegato, Benedetti viene nominato direttore generale del Gruppo. Insieme, seguendo un piano strategico, sono riusciti a far uscire l’azienda dalla crisi che aveva colpito il settore siderurgico.
Dopo la morte di Cecilia Danieli, Benedetti è diventato presidente e amministratore delegato nel 2003, incarico, quello di amministratore delegato, che ha lasciato nel 2018 a Giacomo Mareschi Danieli, figlio di Cecilia.
Numerosi i riconoscimenti: è Cavaliere del Lavoro dal 2006 e ha conseguito due lauree e un diploma MBA onorario.
