Tesla Cybertruck, Cyberbeast in Italia e perché una rivoluzione a 48 V – .

Tesla Cybertruck, Cyberbeast in Italia e perché una rivoluzione a 48 V – .
Tesla Cybertruck, Cyberbeast in Italia e perché una rivoluzione a 48 V – .

Tesla Cybertruck arriva in Italia con Cyberbeast. Il modello a tre motori elettrici, un pick-up a trazione integrale, è in tournée nel nostro Paese per sondare il terreno in vista di un possibile lancio nel Vecchio Continente.

Nel 1955 l’industria automobilistica, a causa delle maggiori richieste sui dispositivi di bordo, ha fatto passi avanti da 6 volt a 12 volt. Quindi, ad eccezione di coloro che guidavano più di 70 anni fa, siamo sempre stati abituati a parlare di 12 volt nel mondo dell’auto, tanto che parlando di batterie per auto non è raro sentire nel linguaggio colloquiale “12 volt sono morti”.

Tesla ha invece deciso di ridefinire le regole del sistema a bassa tensione, portandolo ad uno standard minimo ben più elevato: 48 volt. Per essere chiari, Oggi vengono utilizzati sistemi a 48 V dalle auto micro ibride per la parte propulsiva (il motore ed il generatore elettrico), mentre qui si parla di quadruplicare la tensione di base dell’impianto elettrico di base.

Su una Model 3 l’impianto elettrico funziona a 12 volt come tutte le auto, e il sistema di trazione nell’ordine dei 400 V come la maggior parte delle auto elettriche. Sul Cybertruck l’impianto elettrico è a 48 volt, il sistema di trazione è a 800 V

Quali sono i vantaggi? Non è solo una questione di potenza, ma anche di ottimizzazione generale dell’intero sistema e dei consumi visto che la dissipazione del calore è migliore.

La potenza in watt è data dalla corrente (A) moltiplicata per la tensione (V). Poiché è la corrente a determinare il dimensionamento dei cavi, a parità di corrente con tensione maggiore si può ottenere una potenza maggiore con una sezione (e peso) inferiore dei cavi. E basta fare un giro in un qualsiasi negozio di forniture per rendersi conto sia del risparmio in termini di massa per cavi di diverse sezioni, sia del risparmio in termini puramente economici.

La Tesla Model Y e il Cybertruck hanno lo stesso motore elettrico del tergicristallo, ma il sistema a 48 volt del pick-up gli consente di gestire facilmente lo “sforzo” di una lama più grande.

L’impianto elettrico così configurato sopporta più facilmente carichi elevati perché la sua efficienza è migliore, e questo si ripercuote anche sull’autostrada dei cavi che oggi corre (invisibile ma non certo leggera) sotto la carrozzeria delle auto moderne.

In breve, la migliore efficienza nell’approvvigionamento energetico consente al sistema di gestire carichi più elevati con cablaggi più piccoli, evitando il sovradimensionamento dei cavi richiesto dai sistemi a 12 volt. Questo comporta un peso inferiore il che, a sua volta, migliora l’efficienza complessiva del veicolo in termini di consumi. Ovviamente tutti i dispositivi sono da riprogettare, ma l’utilizzo del sistema a tensione maggiorata permette di trasformare facilmente lo sterzo da tradizionale a “by-wire”, senza l’albero che collega il volante alla cremagliera.

IL sterzo tramite filo In pratica si trasforma in massima sterzata con il minimo movimento delle mani. Su Cybertruck viene poi abbinato al file sterzo della ruota posterioreun sistema quasi obbligatorio su un bestione di queste dimensioni per accorciare il passo virtuale in manovra e trasformare il “mega-pickup” in un’auto gestibile anche in città.

L’altro impianto elettrico è quello dedicato trazionecon chi lavora due motori su Dual Motor (trazione integrale) o con tre motori sul Cyberbeat Tri-Motor. Entrambi integrano un differenziale anteriore con bloccaggio elettromeccanico.

La batteria ha una funzione strutturale e quindi diventa il pianale del pick-up, contribuendo in gran parte alla rigidità del telaio. L’integrazione della batteria come pavimento è tale che gli elementi dell’abitacolo (sedili e console centrale) sono ancorati al pacco batteria.

Quello che si vede all’esterno, ed è una delle peculiarità che hanno reso celebre il pick-up nei vari eventi di presentazione, è il rivestimento in acciaio inossidabile protagonista delle varie prove di resistenza ai proiettili (fucili calibro 45 mm, calibro 9 mm e calibro 12 mm). Le finestre, invece, utilizzano un materiale composito (vetro e polimeri) e sono tutte in vetro acustico.

La tecnologia del Cybertruck prevede anche un pianale da 1.700 litri con copertura elettrificata resistente all’acqua, comandabile anche da interruttori esterni e che regge fino a 136 kg. Nel pavimento sono presenti due prese (una da 120 V e l’altra da 240 V) e due barre LED utilizzate come luci per agevolare le operazioni di carico e scarico nelle ore notturne.

Non c’è il bagagliaio, ma c’è un frunk (baule sotto il cofano) che carica fino a 200 chilogrammi.

L’ultimo elemento da sottolineare è quello di sospensioni pneumatico e adattativo: in modalità Auto gestiscono le impostazioni in autonomia e, a seconda del carico, si livellano in base ai dati dei sensori.

Gli interni mantengono sempre uno stile minimalista e ricalcano i classici Tesla, aumentando ovviamente tutti i numeri. Quindi il display è a Touchscreen da 18,5″ ad alta risoluzione (2560 x 1440 pixel, a 60 Hz). Dietro di esso trova spazio un secondo schermo, sempre touch, da 9,4″ con risoluzione di 1440 x 900 pixel, anch’esso con frequenza di aggiornamento di 60 Hz.

Completano la dotazione tecnologica quattro porte USB-C, due prese da 120 V per qualsiasi dispositivo elettronico, due caricatori wireless per smartphone e led per l’illuminazione ambientale.

L’abitacolo consente fino a 1.533 litri di spazio (oltre a quello del vano di carico) perché i sedili della seconda fila si ribaltano verso l’alto creando un fondo piatto.

Con Cybertruck il concetto di auto elettrica integrata viene elevato all’ennesima potenza. Cybertruck funziona con la casa, alimenta qualsiasi dispositivo, in pratica è già pronto per lo standard V2Hinoltre V2L. E fa tutto questo con uno potenza in uscita fino a 11,5 kW se consideriamo come viene utilizzato il pick-up elettrico Tesla in abbinamento al kit di backup domestico Powershare.

Quando però si passa al Powershare Mobile Connector, il kit da utilizzare per trasformare il Cybertruck in una stazione di ricarica per altri veicoli elettrici, la potenza è di massimo 9,6 kW tramite le prese integrate nel pavimento. Ovviamente è possibile collegarsi anche a carichi più piccoli (una TV, un piano cottura elettrico e così via).

 
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