il motore dell’industria del software e la spinta degli incentivi 5.0 – .

Nel giorno in cui il Consiglio europeo approva definitivamente la legge Ue sulintelligenza artificiale a Roma, nel Palazzo del Senatoi riflettori si sono accesiindustria del softwareUN il motore con un valore economico di 56,3 miliardiche attende di essere rafforzato incentivi 5.0.

Il Piano conta 13 miliardi di euro, ha sottolineato il Ministro delle Imprese e del Made Italydurante i saluti di apertura dell’evento organizzato da AssoSoftware sul ruolo del software italiano nella trasformazione del sistema produttivo.

“Insieme (aziende del settore e istituzioni) possiamo guidare al meglio il Paese verso soluzioni innovative”ha sottolineato.

Nella stanza caduti di Nassirya Nel pomeriggio del 21 maggio si è discusso della centralità del settore Bartolomeo AmideiSenatore e Presidente dell’Intergruppo parlamentare per il Made in Italy e l’Innovazione, e Pierfrancesco AngeleriPresidente di AssoSoftware, insieme a Cecilia Jona-LasinioProfessore ordinario di Economia applicata alla Luiss Business School e ad Alessandro PivaDirettore dell’Osservatorio Innovazione Software & Digital Native della School of Management del Politecnico di Milano, che ha fotografato il settore che conta 137mila occupati.

Transizione digitale: il potenziale dell’industria del software

Per il presidente di AssoSoftware Pierfrancesco Angeleri “il mondo del software è il motore della digitalizzazione” con un potenziale ancora molto elevato.

Se oggi non è più possibile per l’Italia competere sul fronte delle tecnologie hardware, non è altrettanto difficile sul fronte del software, dove si spinge anche l’innovazione “dalle startup più veloci a sviluppare e concepire grandi idee”.

La direzione attuale, quindi, deve essere quella di creare “le condizioni ti permettono di avere successo”. D’altronde le potenzialità di sviluppo sono enormi: la crescita del 9%, evidenziata anche dai dati presentati da Alessandro Piva, negli Stati Uniti arriva al 20%.

Per noi non lo è missione impossibilelontano da esso.

“È assolutamente possibile incentivare questo tipo di imprese, investire nelle università, nei nostri giovani e nelle nostre università STEM” che garantiscono, anche secondo i dati riportati da Cecilia Jona-Lasinio, elevata occupabilità. Questi sono, per Angeleri, i ingredienti rafforzare dell’industria italiana del software.

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Transizione digitale: il ruolo cruciale degli incentivi 5.0 per lo sviluppo dell’industria del software

Come sottolinea Cecilia Jona-LasinioIL Laboratorio Dati Luiss ne ha fatto uno proiezione di un aumento del 20% della domanda finale: porterebbe ad un aumento di 5,7 miliardi di domanda di software con una maggiore occupazione di 67mila unità ed un incremento di 9,6 miliardi di produzione nazionale.


Dalla politica, la risposta alle nuove pressioni per l’industria del software è positiva:

“L’Italia è nella condizione favorevole per creare prodotti competitivi e all’avanguardia”ha sottolineato Bartolomeo Amidei. “Dobbiamo andare sempre di più verso l’open source, dipendere sempre meno da altri paesi”.

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Considerato il ruolo cruciale della transizione digitale, sottolinea il senatore, il “Il governo deve fare e farà la sua parte”.

Da un punto di vista pratico in campo c’è il Piano di transizione 5.0 che può trasformarsi in una spinta per il settore. Angeleri, infatti, dà il benvenuto alarrivo degli incentivi dove per la prima volta sleghi il software dall’hardware.

“Ora aspettiamo i decreti attuativi, aspettiamo da due mesi per averli, ma siamo convinti che si stia lavorando al meglio per attuare le misure”.

Per il Presidente non ci sono dubbi: la strada verso a “svolta” è già pronto.

Assosoftware – Comunicato stampa del 22 maggio 2024
Il comunicato stampa relativo all’evento “Software Made in Italy”, svoltosi ieri al Senato, sul ruolo del software italiano nel tessuto produttivo.
 
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