ecco quale potrebbe essere l’impatto sulla tua bolletta – .

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ecco quale potrebbe essere l’impatto sulla tua bolletta – .

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Nei giorni scorsi la Commissione Europea ha approvato il nuovo decreto Fer2 che incentiva la costruzione di impianti di produzione di energia rinnovabile che non sono completamente maturi o hanno costi di esercizio elevati. Ma l’approvazione ha suscitato immediato scalpore legato al costo, quantificato dalla stessa Bruxelles in 35,3 miliardi di euro, degli incentivi destinati a questo tipo di tecnologie, a cominciare dall’eolico offshore (a cui spetta il grosso delle risorse previste dal provvedimento). È bene quindi fare un po’ di chiarezza sugli impatti attesi sulle nostre bollette che non arriveranno in tempi brevi ma solo quando il decreto inizierà ad entrare in vigore, cioè non prima del 2029.

Il costo delle rinnovabili compreso negli oneri di sistema

Partiamo ricordando innanzitutto che l’impatto sulle bollette legato ai meccanismi di incentivazione delle rinnovabili non è una novità. E questo perché nelle nostre bollette sono già compresi i costi dei meccanismi esistenti, alcuni dei quali scadranno nei prossimi anni poiché si tratta di incentivi in ​​vigore ormai da tempo e praticamente giunti al termine della loro vita. Tali incentivi vengono pagati in bolletta attraverso gli oneri generali di sistema – e, in particolare, dalla componente Asos – attraverso la quale vengono finanziati i costi per attività di interesse generale per il sistema elettrico nazionale.

Quali fonti saranno incoraggiate

Venendo al nuovo decreto, quindi, occorre innanzitutto chiarire che quella soglia, indicata da Bruxelles, rappresenta un limite massimo anche perché il costo reale da sostenere per finanziare quegli incentivi varierà a seconda dei futuri prezzi dell’energia. Perché? La risposta va cercata nello stesso meccanismo con cui verranno remunerate le fonti green elencate nel decreto che sono, oltre all’eolico offshore, il fotovoltaico galleggiante e il solare termodinamico, ma anche i sistemi alimentati dall’energia delle maree, dal moto ondoso e da altre forme di energia marina, nonché biomassa e biogas.

Come verranno erogati gli aiuti agli operatori

Gli aiuti previsti dal decreto legislativo saranno erogati mediante un contratto differenziale biunivoco per ogni kilowattora di energia elettrica prodotta e immessa in rete e saranno assicurati per una durata pari alla vita utile degli impianti (25 anni , ad esempio, per i parchi eolici offshore aperti). In pratica, il GSE, gestore degli incentivi, calcolerà la differenza tra la tariffa dovuta (che varia a seconda della tecnologia considerata) e il prezzo orario dell’energia elettrica zonale (ovvero il prezzo dell’energia elettrica nel momento in cui avviene l’immissione nella rete e nell’area di mercato in cui è ubicato l’impianto): se positivo, il GSE erogherà gli incentivi applicando una tariffa di premio pari a tale differenza; in caso negativo procederà ad un conguaglio o richiederà al soggetto gli importi corrispondenti.

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Un esborso massimo di 1,85 miliardi di euro l’anno

Bisognerà quindi tenere conto di una serie di variabili per capire quale sarà l’impatto definitivo sulle casse dello Stato degli incentivi coperti da Fer2 e, di conseguenza, l’impatto sulla bolletta. I 35,3 miliardi vanno quindi considerati come un livello massimo che viene anche distribuito, vale la pena ricordarlo su 20 anni (la vita utile stimata degli impianti). Ergo: per ogni anno l’esborso sarà di circa 1,85 miliardi, purché venga raggiunta quella soglia massima.

 
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