l’ultimo tentativo di fare bella figura – Libero Quotidiano

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Sandro Iacometti

08 giugno 2024

L’ossessione di Stellantis di dover apporre un’etichetta italiana sui propri prodotti sta iniziando ad assumere caratteristiche grottesche. Prima ci provarono con l’Alfa Romeo “Milano”, prodotta interamente in Polonia e prontamente ribattezzata “Junior” dopo che il governo fece loro capire che si sarebbe trattato di una mezza truffa. Poi c’è stato il caso delle bandiere italiane applicate sulle Topolino e sulle 600, modelli realizzati in Marocco e Polonia. Anche in questo caso il gruppo ha dovuto fare marcia indietro per non correre il rischio di violare la legge sull’Italian sounding, che tutela i nostri prodotti da quelli contraffatti.

Pensateci, alla fine l’idea è venuta: una bellissima edizione speciale della 500 elettrica, che si chiamerà Mirafiori. Questa volta il governo non potrà dire nulla, visto che il veicolo viene effettivamente prodotto a Torino, negli stabilimenti di Mirafiori. Forse, però, avranno qualcosa da dire i lavoratori degli stabilimenti, finiti in gran parte in cassa integrazione dopo il dimezzamento della produzione in quello che era il cuore pulsante del marchio Fiat.

La notizia è stata annunciata ieri da Olivier François, amministratore delegato di Fiat e Global Chief Marketing Officer di Stellantis, che si è presentato nello stabilimento per confermare l’arrivo della 500 ibrida (anticipato qualche giorno fa dall’amministratore delegato Carlos Tavares) e, ovviamente, per ribadire la centralità dell’Italia e dei suoi stabilimenti per il gruppo. «La Fiat», ha spiegato, «è orgogliosa di essere la portabandiera dell’Italia nel mondo. L’Italia rappresenta le nostre fondamenta, la nostra forza motrice e il nostro futuro. E Mirafiori è uno dei nostri motori, che rappresenta l’Italia, la sua gente, i suoi valori, il suo orgoglio e la 500”.

La nuova ibrida arriverà in un periodo imprecisato tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026. La produzione potrebbe raggiungere le 100-110mila unità l’anno. Quanto all’italianità, diventata ormai una questione per giustificare la continua delocalizzazione dei modelli verso Paesi a basso costo della manodopera, François ha voluto sottolineare che “il 70% delle Fiat vendute in Italia e una su tre a livello globale sono costruite in Italia”. Il che sembra un cerotto peggiore del buco.

Ah, la nuova 500 Mirafiori sarà una cabriolet e avrà la targa cromata con il nome. Insomma, una vera delizia.

 
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