Rottamazione quater, in arrivo la nuova sanatoria? L’ipotesi e come funziona la regolarizzazione – .

Rottamazione quater, in arrivo la nuova sanatoria? L’ipotesi e come funziona la regolarizzazione – .
Rottamazione quater, in arrivo la nuova sanatoria? L’ipotesi e come funziona la regolarizzazione – .

Pochi incassi con la quarta rata (quella in scadenza il 31 maggio) per il trimestre di demolizione del previsto: secondo le prime stime sono stati incassati 100 milioni di euro anziché i 200 ipotizzati. Per garantire la cassa – i soldi della rottamazione sono più che mai necessari quest’anno per colmare le lacune lasciate dal Superbonus – il Governo sta valutando di prorogare i termini della nuova sanatoria per le cartelle esattoriali. Ma c’è anche chi sta valutando una nuova misura in questa direzione.

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La soluzione

Al ministero dell’Economia stanno studiando una soluzione e i contribuenti già sperano in un’ulteriore possibilità per consentire l’accesso a chi non si è iscritto in tempo alla rottamazione con un pentimento, per saldare i debiti senza ulteriori oneri.

La nuova definizione

Con la legge di bilancio 2023 il governo ha introdotto una nuova definizione, che consente la regolarizzazione delle cartelle esattoriali del periodo 2000/2022 e il pagamento di quanto dovuto, senza dover pagare anche sanzioni e interessi. Soprattutto, per venire incontro a un’Italia uscita ammaccata dal Covid, è stato introdotto un massimo di 18 rate trimestrali.

Sebbene l’offerta sia molto vantaggiosa per chi aveva debiti con il fisco, l’Agenzia delle Entrate ha notato che a ogni scadenza sono sempre meno i contribuenti che rispettano le rate dopo aver aderito. E poco importa che non onorare il pagamento di una rata comporti la decadenza della rottamazione. Il bilancio dice che la rottamazione con le prime quattro rate ha garantito un gettito di 3,2 miliardi di euro, contro i 5,3 miliardi previsti e calcolati sulle domande di adesione presentate e accolte.

La norma Rottamazione dei carichi affidati all’Agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022, introdotta con la manovra approvata lo scorso dicembre, prevede il pagamento delle sole somme dovute a titolo di capitale e di quelle dovute a titolo di rimborso delle spese per eventuali procedure esecutive e delle spese di notifica. Non sono invece dovute le somme relative a sanzioni, interessi di registro, interessi di mora e premi.

Per i debiti relativi a multe stradali, o ad altre sanzioni amministrative, le somme dovute a titolo di interessi, così come quelle dovute a titolo di premio, non devono essere pagate. Secondo la norma, i contribuenti potevano presentare la domanda di adesione entro il 30 giugno 2023, scegliendo se effettuare il pagamento in un’unica soluzione oppure in un massimo di 18 rate in cinque anni. Successivamente, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione ha inviato agli interessati la comunicazione delle somme dovute, ossia la lettera di risposta con l’esito della richiesta, l’elenco dei debiti “rottamati”, l’importo dovuto e i moduli di pagamento.

 
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