Inflazione europea in leggero calo a giugno (2,5%). La BCE non si impegna per un secondo taglio dei tassi – .

Inflazione europea in leggero calo a giugno (2,5%). La BCE non si impegna per un secondo taglio dei tassi – .
Inflazione europea in leggero calo a giugno (2,5%). La BCE non si impegna per un secondo taglio dei tassi – .

L’inflazione nella zona euro cala leggermente a giugno. Il costo della vita è rimasto al 2,5% rispetto al 2,6% di maggio. È quanto emerge dalla stima flash diffusa da Eurostat. Rispetto allo scorso maggio, i prezzi sono aumentati in media dello 0,2%. Tra i singoli Paesi dell’Eurozona, i valori più bassi si registrano in Italia (0,9%) e Finlandia (1%). Il più alto in Belgio (5,5%), Spagna e Paesi Bassi (3,4%). L’inflazione francese è al 2,5%, così come l’inflazione tedesca. L’inflazione di base, che esclude i prodotti energetici e alimentari che hanno registrato notevoli fluttuazioni, è rimasta al 2,9%. L’indice complessivo si sta lentamente avvicinando a quel 2% considerato il valore ottimale dal Banca centrale europea ma i dati odierni non sembrano tali da modificare di molto le politiche monetarie e da suggerire un secondo taglio dei tassi a breve termine.

“Siamo molto avanti nel processo di disinflazione” ma i tagli dei tassi “non è un processo lineare né un percorso prestabilito ma un passo alla volta” che richiede valutazioni e rivalutazioni costanti, ha detto il presidente della Bce Christine Lagarde. “I dati sull’inflazione del mese scorso non danno risposte ai dubbi che la BCE continua ad avere sull’inflazione di fondo”, ha affermato l’economista capo della banca centrale Corsia di Filippo“Le questioni per la riunione di luglio saranno più sul fronte economico”, ha aggiunto Lane, spiegando che dopo i dati di giugno la BCE si sta ancora interrogando sull’inflazione nei servizi, quindi la questione non è chiusa. “Abbiamo ancora bisogno di un po’ di tempo per valutare” l’andamento dei prezzi.

Anche il governatore della Federal Reserve statunitense ha parlato Girolamo Powell spiegando invece che negli Stati Uniti “l’inflazione non tornerà al 2% quest’anno ma forse alla fine dell’anno prossimo o il 2026, ma stiamo facendo progressi”. Powell ha aggiunto che “la politica monetaria è restrittiva e rimarrà tale“, estendendo i tempi di un taglio dei tassi negli USA. Indirettamente questo incide anche sulle scelte della BCE che non può “scavare” un differenziale eccessivo nel costo del denaro tra le due sponde dell’Atlantico.

 
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