L’arte spiegata da una capra – .

L’arte spiegata da una capra – .
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“Un cavallo non sa cosa farsene dell’arte”, chiosa l’introduzione L’altro RAVE (Quodlibet 2023), un prezioso volume che documenta una delle più importanti esperienze collettive di arte ambientale degli ultimi decenni, non solo in Italia, sia detto subito. Sotto forma di conversazione con Isabelle e Tiziana Pers, fondatrici dell’East Village Artist Residency (RAVE) nella bassa Udinese, il libro ripercorre una dozzina di anni, in immagini e parole, di un’esperienza che può essere definita un lavoro di arte collettiva alla ricerca di un nuovo modo di relazionarsi con il mondo animale. Nella loro travolgente capacità di coinvolgere individui, istituzioni, luoghi, sensibilità e specie diverse, le sorelle Pers hanno così dato vita a un fenomeno capace di riportare davvero sullo stesso piano arte e natura, non per cliché o affettazione, ma attraverso una radicale atto di superamento della visione specista che alimenta l’Antropocene. A partire dai nomi degli artisti coinvolti nelle residenze al RAVE e riportati nel volume – da Tomás Saraceno a Regina José Galindo, da Adrian Paci a Liliana Moro, da Diego Perrone a Giuseppe Stampone – non si può non rimanere stupiti dalla qualità , rilevanza e internazionalità tratte da questa esperienza indipendente. Negli anni la sua riflessione è arrivata a istituzioni come il Castello di Rivoli a Torino, la Triennale e il PAC a Milano, il MAXXI e il Macro a Roma, Villa Manin in Friuli; e poi, oltre confine, è arrivata al Jeu de Palme di Parigi, al Film Festival di Rotterdam, al MSUM di Lubiana, al Pixelache Helsinki Festival, alla One Night Stand Gallery di Sofia. Sono nomi e istituzioni che testimoniano la pervasività di questa esperienza artistica, i ponti che ha saputo costruire tra persone e luoghi, le connessioni che ha creato tra uomo e animale.

Pagine con i ritratti fotografici delle sorelle Pers, Isabella (a sinistra) e Tiziana (a destra), in L’altro RAVE, a cura di Daniele Capra e Nico Covre, Quodlibet, Macerata 2023.

Ma la rilevanza dell’esperienza RAVE, come di tutte le residenze artistiche, si misura nella qualità delle opere prodotte – la loro riflessione esistenziale, la grammatica intrinseca, la riflessione esterna – e non solo nei circuiti attivati, costituiti da partecipanti, luoghi e istituzioni. In questo senso, l’andamento dialogico del libro curato da Daniele Capra e Nico Covre si rivela utile e fondamentale per far emergere progressivamente l’evoluzione del dibattito interno al gruppo di artisti che ha costruito e costituito RAVE. I diversi contributi degli artisti sono quindi perfettamente collegati in residenza dal 2011 ad oggi, quasi come fossero capitoli di un’unica narrazione. In questo racconto è sorprendente scoprire come l’aver vissuto nella fattoria RAVE, insieme ai numerosi animali salvati negli anni dal macello da Tiziana Pers, sia stato un potente stimolo per artisti di solida fama internazionale. Solo ricostruendo la nascita e il dibattito all’interno di RAVE potremo comprendere in quale momento il rapporto donna-cavallo sia diventato oggetto All’interno del Cerchio (2011) di Paci; o come un gregge di pecore ha nutrito lo spettacolo L’oveja nera (2014) di Galindo; o anche che un cane attraversi il video a due canali Gli animali sognano la libertà (2017) di Igor Grubić. Si tratta infatti di opere diventate centrali nel percorso creativo di questi artisti, non di peccati veniali o di prodotti occasionali, e sarebbero impensabili senza le relazioni costruite durante l’esperienza al RAVE, anche e soprattutto con i suoi animali partecipanti.

Tuttavia, la rilevanza artistica è forse sopravvalutata, suggerisce il libro stesso. Tornando al suo incipit, del resto, lo scopo di RAVE è chiaramente dichiarato. Può un cavallo interessarsi dell’arte o di chi la realizza? Potrebbe mai un cavallo interessarsi ad un’arte che fa degli animali il proprio oggetto di riflessione? La risposta, ovviamente, è negativa. In effetti, nemmeno una capra saprebbe cosa fare con l’arte o con gli artisti. E così è per un asino, per una pecora e anche per una gallina. Guarda caso, i nomi di queste specie nel nostro linguaggio ordinario sono diventati epiteti che noi umani, dall’alto di un atteggiamento orgoglioso e sprezzante, attribuiamo ad esseri considerati inferiori: esseri alla nostra mercé, dei cui sentimenti e diritti non ci importa nulla. il minimo. Piuttosto, vivono secondo noi, nella buona e nella cattiva sorte. Che siano teneri gattini meme o semplice carne da cannone, gli animali non sono altro che una nostra proiezione sentimentale o, al contrario, un’introiezione alimentare. Proprio per combattere strenuamente quest’ultimo fatale destino, senza incorrere nel consolatorio rifugio dell’ carineria animale, le sorelle Pers hanno dato vita a RAVE. Non intendevano spiegare l’arte a una capra, piuttosto volevano che la capra spiegasse loro l’arte, le relazioni, la natura, l’esistenza stessa. E la speranza era che lo facesse con tutti gli artisti portati in quella fattoria, così da provocare un ribaltamento di prospettiva sulla natura animale. D’altronde il termine RAVE deriva proprio dalle iniziali invertite di East Village Artist Residency, tanto che fin dall’inizio era evidente l’idea di sovvertire il concetto di residenza artistica, in cui gli animali invece si riferiscono agli artisti. .

Purtroppo poco spazio è dedicato alle significative esperienze artistiche delle sorelle Pers derivate da RAVE, come il lavoro collettivo sulla memoria dell’acqua di Isabella o le pratiche di Tiziana di baratto della vita di animali destinati al macello. Meriterebbero un volume a parte. D’altronde non c’era spazio in questo libro e, in verità, dedicarglielo avrebbe distratto l’attenzione che le stesse sorelle Pers riponevano con RAVE sulla prospettiva degli animali. Sono loro i veri protagonisti di questo racconto artistico: il cavallo Chico, pazientemente recuperato dai soprusi subiti negli alti maneggi; l’asino Toni Romeo, salvato direttamente dalla fattoria prima di essere venduto a peso di carne e rincuorato a suon di letteratura; il cane Björk, che esplora gli ambienti di un mattatoio abbandonato come unico animale ad esserne uscito vivo; la capra Pedro, divenuta compagna indivisibile di Perrone e dei suoi giochi con i bambini. Proprio per questo, al centro di tutto nel volume – letteralmente ed editorialmente – ci sono loro, gli animali salvati da Tiziana negli anni e liberi di vivere nella fattoria con Isabella. Tutti, nessuno di meno, e ognuno con le proprie caratteristiche uniche disegnate dalle sorelle Pers, proprio come si ritraggono solitamente i propri cari più cari. La mucca Ugola, i conigli Alice e Chantal, la scrofa Lorelei, l’oca Caterina, il gatto Cesare, la gallina Fiammetta, la capra Dina, il gallo Pasquale, il cane Heidi, e tanti altri. Dare un nome e un volto ai propri compagni animali significa individualizzarli ed è l’unico modo per dare peso al nostro rapporto con il mondo animale.

Pagine con i ritratti di Wendy e William di Tiziana Pers, 2023, tecnica mista su carta, 24×18 cm, per gentile concessione dell’artista, in L’altro RAVE, a cura di Daniele Capra e Nico Covre, Quodlibet, Macerata 2023.

Insomma, immersi nel nostro torpore tecnologico, forse più che chiederci se gli androidi sognano pecore elettriche, dovremmo preoccuparci che le pecore vere non provino paura e dolore, che i loro diritti e le loro aspirazioni siano garantiti. Come sottolinea Tiziana Pers in uno scambio con Daniele Capra, serve radicalità. Probabilmente non salverà il mondo (animale), ma avrà dato il buon esempio e molti lo seguiranno. Infine, per quanto riguarda l’ambito limitato della Storia dell’Arte – quella con l’iniziale maiuscola, eppure insignificante rispetto alla questione dell’animalità – si può almeno indicare che in Friuli negli anni Dieci del nuovo millennio due sorelle artiste aprirono un percorso senza eguali a livello europeo. Quando verranno scritti i nuovi manuali, grazie ad essi l’arte italiana non si troverà nella troppo frequente posizione di subordinazione o di ritardo. Per futura consultazione, questo volume – prezioso scrigno di dialoghi, foto e disegni – tiene fortunatamente traccia dell’emozionante esperienza RAVE. Avevamo davvero bisogno di Isabella e Tiziana, Capra e Covre.

Capra, non c’è niente da dire, nomen presagio.

Daniele Capra, Nico Covre (a cura di), L’altro RAVE: Residenza per artisti nell’East Village, Quodlibet, Macerata 2023; 248 pp., colore, ISBN 978-88-229-2097-3, €23

 
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