Il resoconto vendite miart 2024 – .

Si avvia verso le ultime battute miart 2024la fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea organizzata da Fiera Milano e diretta da Nicola Ricciardiche chiuderà all’Allianz MiCo di Milano domenica 14 aprile.

Nonostante il periodo di rallentamento che sta attraversando il mercato dell’arte, sia primario che secondario, la fiera si è mostrata propositiva. E sono stati tanti gli espositori che non hanno lesinato sul coraggio e sulla qualità delle opere proposte, riuscendo ad articolare un percorso, tra i corridoi e gli stand, ricco di spunti e ancora più vario rispetto alle edizioni precedenti. Con una presenza massiccia della pittura, sì, ma anche con qualche bella avventura in stand monografici o attraverso ricerche installative e con media contemporanei e inaspettati, soprattutto nel settore delle gallerie emergenti, che fanno sempre una fatica enorme rispetto alla loro età – e risorse economiche – di alcuni. Tuttavia la collocazione di alcuni stand ci è sembrata una pecca, con alcuni espositori penalizzati da posizioni appartate, quasi con le spalle al resto della fiera, e che, nei flussi di passaggio, si saranno sicuramente persi incontri potenzialmente interessanti. Per non parlare dello spazio riservato all’editoria e alle riviste! Ma andiamo avanti e sentiamo cosa ci hanno raccontato i protagonisti della fiera: i galleristi. Che alternano storie di lavoro in salita e discrete soddisfazioni.

L’articolo continua qui sotto

1/13

ORE 10 ARTE, miart 2024. Ph. Mattia Mognetti

2/13

ABC ARTE, miart 2024. Ph. Studio Abbruzzese

Raffaella Cortese, miart 2024. Ph. Nicola Morittu 3/13

Raffaella Cortese, miart 2024. Ph. Nicola Morittu

Corvi-Mora, miart 2024. Ph. The Knack Studio 4/13

Corvi-Mora, miart 2024. Ph. The Knack Studio

Dep Arte, miart 2024. Ph. Bruno Bani 5/13

Dep Arte, miart 2024. Ph. Bruno Bani

Mazzoleni, miart 2024. Ph. Renato Ghiazza 6/13

Mazzoleni, miart 2024. Ph. Renato Ghiazza

Francesca Minini, miart 2024. Ph. Andrea Rossetti 7/13

Francesca Minini, miart 2024. Ph. Andrea Rossetti

MLZ Art Dep, miart 2024. Ph. The Knack Studio 8/13

MLZ Art Dep, miart 2024. Ph. The Knack Studio

P420, miart 2024. Ph. S.Pellion di Persano 9/13

P420, miart 2024. Ph. S.Pellion di Persano

RIBOT, miart 2024. Ph. Mattia Mognetti 10/13

RIBOT, miart 2024. Ph. Mattia Mognetti

Robilant + Voena, miart 2024 11/13

Robilant + Voena, miart 2024

Galleria Secci, miart 2024. Ph. Stefano Maniero 12/13

Galleria Secci, miart 2024. Ph. Stefano Maniero

Galleria Osart miart 2024 13/13

Galleria Osart miart 2024

Come è andato miart 2024 secondo i galleristi

Ha scelto un percorso preciso e mirato Raffaella Cortese: uno “stand ampio e spazioso con un’opera centrale Francesco Arena‘Swing’, altalena in bronzo con scritte sulla base liberamente tratte dall’Anna Karenina di Tolstoj”, insieme ad altre due opere dell’artista, ‘Bandiera’ E ‘Maniglia’. La scultura, in un’edizione di 3+2 prove d’artista, è stata venduta, ed è sicuramente tra gli interventi che ricorderemo di questo miart 2024, e, come conferma il gallerista, aveva “un successo enorme – credo perché le persone si sono trovate ad interagire con un’opera d’arte molto facilmente – soprattutto gli adulti, che l’hanno provata e hanno sperimentato la piacevolezza di un ricordo d’infanzia”. Una proposta “minimale ma che ha attirato molta attenzione”, rispetto alla norma fieristica “travolgente e affollato di visitatori e di opere. Ovviamente le ragioni dietro questa decisione sono molte, anche economiche e di costo”.

Pollice in su anche da Mazzoleni: “Fin dal primo giorno il nostro stand ha avuto una grande affluenza di pubblico e collezionisti prevalentemente italiani, ma con una presenza internazionale in crescita rispetto allo scorso anno”. Tra le vendite: due nuovissime sculture luminose di Marinella Senatore circa 50-55.000€”realizzati appositamente per la fiera, che anticipano anche un progetto partecipativo che prenderà forma nei prossimi mesi”, alcuni collage su fondo foglia oro dello stesso artista, tra i 16.000 ei 22.000 euro. Buona attenzione è stata riservata anche alle opere concrete Andrea Francolino (con fatturato compreso tra 18.000 e 22.000 €) e quelli di Salvatore Astore (tra 40.000 e 70.000 €).

Dep Arte, miart 2024. Ph. Bruno Bani
Dep Arte, miart 2024. Ph. Bruno Bani

Saldi alla fiera di Milano

Tuttavia, il feedback non è positivo ORE 10 ART, che è tornato a miart dopo aver saltato l’edizione 2023 e recentemente si è concentrato maggiormente sulle fiere non italiane, che, a differenza di quella milanese, sembrano più focalizzate sugli acquisti e non solo sulla partecipazione dei collezionisti. Anche la galleria è tornata a miart dopo aver saltato un paio di edizioni Robilant + Voena con in mostra non i maestri dell’arte moderna a cui spesso ci siamo abituati, ma opere di Stephen Appleby-Barr, Damien Hirst, Minjung Kim, Harumi Klossowska de Rola, Philippe Pastor, Antoine Roegiers, Sergio Roger, Cesar Santos e Julian Schnabel, uniti però dal riferimento ai grandi nomi dell’arte del passato. Molto interesse per Cesar Santos, con valori di mercato in rialzo e qui con quotazioni comprese tra 40.000-55.000 euro.

Sono iniziate le trattative per tutti gli artisti presenti allo stand ABCARTEda un monumentale Arnaldo Pomodoro, Papiro I (1985-86), tra i 400.000 e i 500.000 euro, a Nanni Valentini e Michele Zaza, Tomas Rajlich e Jerry Zeniuk. “È gratificante che il pubblico apprezzi la nostra proposta a tutto campo, sia le opere dal prezzo accessibile che quelle più prestigiose”, il commento della galleria Genova-Milano. “Anche se il ritmo è più lento rispetto agli anni precedenti, siamo comunque soddisfatti dell’affluenza e dell’interesse dimostrato dai collezionisti, equamente distribuiti tra italiani e stranieri”.
Segnala anche un ritmo rallentato Galleria Osartcon uno stand incentrato su cinque artisti africani – Feni Chulumanco, Franklyn Dzingai, Sethembile Msezane, Ikeorah Chisom, Chi-FADA e Katlego Tlabela – per il quale la galleria ha riscontrato l’interesse dei collezionisti, ma anche qualche difficoltà nel portare a buon fine le trattative.

Due opere di Regina Schumann (fascia di prezzo €5.000-40.000) venduto velocemente a due clienti già conosciuti Dipartimento Arte, la galleria con sede a Ceglie Messapica e Milano. Il che sottolinea però l’importanza di incontrare nuovi collezionisti e il loro interesse per i “nuovi” artisti, nel senso di quelli recentemente rappresentati dalla galleria. Come nel caso di Giuseppe Uncini (fascia di prezzo in fiera 30.000-80.000 euro), “il più conosciuto e il più richiesto”Ce ne parla Antonio Addamiamo di Dep Art. “Il pubblico sa perfettamente riconoscere le opere degli anni ’60 rispetto a quelle degli anni 2000, anche se non è così semplice come sembra, e questo ci rassicura per aver scelto un artista ancora molto amato. Un pubblico, che definirei opposto, ci chiede Gerold Miller (18.000-40.000 euro), sicuramente meno visto in Italia ma sicuramente conosciuto a livello europeo come mid-careerer”.

P420, miart 2024. Ph. S.Pellion di Persano
P420, miart 2024. Ph. S.Pellion di Persano

Miart 2024. “Un’edizione ricca di soddisfazioni”

“E È stata un’edizione ricca di soddisfazioni”, per Tommaso Corvi-Mora“,”innanzitutto il mio stand, con al centro un nuovo lavoro di Pierpaolo Campanini tra pittura e scultura e altri lavori che abbracciano diverse forme espressive di Alighiero Boetti, Maiko Tsutsumi, Sherrie Levine e altri”. La galleria ha anche celebrato il contributo dell’artista alla fiera David Lieske al progetto della storica casa di produzione musicale Sugar: “un’edizione/intervento sulla prima pagina della partitura dell’Allez Hop’ (1959), prima collaborazione tra Luciano Berio e Italo Calvino. E poi, non ultima, l’acquisizione da parte di Fondazione Fiera di Milano di Drift Study (2022), opera di Sam Bakewell”, che dal prossimo 25 aprile terrà la sua terza personale nella galleria londinese. “Per me tornare a Milano è sempre un grande piacere, a dimostrazione del mio entusiasmo per la città che oserei definire ricambiato”.
Anche da Francesca Minini ci raccontano di un buon inizio di fiera, con tanti collezionisti italiani vecchi e nuovi e qualche straniero: “Abbiamo riscontrato una buona affluenza e interesse e abbiamo concluso diverse vendite”, riferisce la galleria milanese, “in una fascia di prezzo compresa tra i 6.000 e i 16.000 euro, con molto interesse in particolare per Sol Calero e Jacopo Benassi”.

Allo stand tanti collezionisti italiani e stranieri P420che conferma una buona performance in fiera con riscontri più che positivi da parte degli artisti Victor Fotso Nyie e Filippo de Pisis – prossimamente in mostra alla Biennale di Venezia a cura di Adriano Pedrosa –, Shafei Xia (prezzi tra 8.000 e 15.000 euro), Francis Offman (5.500-20.000 euro) e un “grande soddisfazione anche per il lavoro di June Crespo realizzato a Milano presso la Fonderia Battaglia, che l’anno scorso le aveva assegnato il Premio Matteo Visconte di Modrone a miart”, nonché per “una capsule della mostra in galleria: un dialogo straniante e intrigante tra Alessandro Pessoli e Piero Manai”. (I prezzi di Pessoli vanno dai 4.000-8.000 euro per le carte alle tele dai 30.000 ai 60.000 euro; i lavori su acetato di Manai hanno un range dai 10 ai 15.000 euro, mentre le tele dai 25.000 agli 80.000 euro).

MLZ Art Dep, miart 2024. Ph. The Knack Studio
MLZ Art Dep, miart 2024. Ph. The Knack Studio

I commenti dei galleristi a miart 2024

Galleria Secci ha puntato tutto sui lavori recenti dell’artista Etsu Egami giapponese (Tokyo, 1994), con “per la prima volta in Italia, una mostra personale in uno stand a lei interamente dedicato”. Il risultato? “Di grande attenzione, anche grazie alla presenza dell’artista”, che ha già un solido mercato asiatico.

Secondo Marco Lorenzetti, fondatore e direttore di MLZ Dipartimento d’Artequello del 2024 era “un’edizione interessante, con diversi punti di forza e una buona presenza di pubblico straniero”. La galleria triestina si è mostrata soddisfatta dell’interesse suscitato dallo stand dedicato ad Anaïs Horn, dove si è presentata anche in anteprima Le finestre (2022-24). Trattative aperte con collezionisti italiani in un range di prezzo compreso tra 1.300 e 6.800 euro. Bilancio positivo anche per RIBOT di Milano, che ha incontrato un pubblico”ricettivo e particolarmente predisposto all’incontro con nuovi artisti internazionali. Le opere delle artiste presentate, Olivia Bax e Kate Groobey, hanno suscitato un forte interesse da parte dei collezionisti, con una fascia di vendita compresa tra 3.000 e 15.000 euro”.

Cristina Masturzo

Artribune è anche su Whatsapp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

NEXT Addio Pinelli. Pittura analitica e luminosità – .