FuoriSalone 2024, il meglio della moda – .

Una notte a Milano, una per ogni notte della settimana Fiera del mobile e il Fuorisalone, per ballare insieme ai creativi e fare l’amore con il design. È la moda a scandire il ritmo, a far vibrare come diapason i quartieri da Brera a Alcova, facendoci appassionare a quelle connessioni che non avremmo osato immaginare in pieno sole: ecco perché Gio Ponti per Saint Laurent O Le Corbusier per Bottega Venetasembrano più reali e possibili dopo il tramonto.

Il confine che va dal tramonto alla sera diventa uno spazio di sublimazione del tempo e delle regole, una tregua dove maison e architetti si stringono e lavorano insieme. Negli oggetti e nei progetti che abbiamo visto in questo 2024, la dimensione notturna è una condizione che si traduce nella sottrazione o ricerca della luce, nella costruzione di ambienti intimi, di scatole in cui ritrovarsi e sfogliare o rivivere i propri ricordi , in pezzi pensati per abbracciarci, per trasmettere una sensazione di comfort che ricorda quella del ritorno a casa dopo una lunga giornata.

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cortesia isola di pietra

Stone Island, ricerca prototipi, spazio sperimentale

Lo abbiamo percepito nella ruvida penombra del Stone Island in via Savona 54. I prototipi che per la loro complessità non possono ancora entrare in produzione sono capolavori tecnici, fondono la cultura della nautica e quella dell’automobilismo, pensano al tessuto come materia viva e in evoluzione – fibra di vetro e lino, rivestimenti pigmentati a doppia laminazione di film di poliuretano – sostegno da parte degli uomini ad una concezione del vestire al limite del rivoluzionario. Diviso in Spazio intellettuale E Spazio esperienzialel’installazione Prototype Research stabilisce una dialettica tra l’archivio, con le sagome dei modelli degli anni ’80 e ’90, e il futuro in una scatola postindustriale di cemento e acciaio.

Fuorisalone 2024 e moda, Stone Island in via Savona 54, nella foto coprispalle e copricapi espostiPinterest
cortesia isola di pietra

Stone Island Prototype Research in via Savona 54

Per quelloAncora che è il bisogno di bellezza senza compromessi che Sabato De Sarno vorrebbe Guccil’architetto spagnolo Guillermo Santoma mette da parte la sua verve decadente. Al primo piano della boutique Montenapoleone c’è il non-luogo 2.0, un salotto per essere qui e in un altrove a portata di fantasia: una serie di stanze completamente ovattate, rivestite di velluto verde brillante, un green-screen continuo, tra pavimenti e pareti, da cui cinque icone del design in rosso Gucci si distinguono per impatto visivo e potere evocativo. Sono la cassettiera Storet di Nanda Vigo per Acerbis; la lampada Parola di Gae Aulenti e Piero Castiglioni per FontanArte; il divano Le Mura di Mario Bellini per Tacchini; un vaso della serie Opachi di Tobia Scarpa per Venini; recente e realizzato su ordinazione, il tappeto Clessidra che CC Tapis ha estrapolato da un modello originale di Nicolò Castellini Baldissera, pronipote di Piero Portaluppi.

Fuorisalone 2024 e moda, Gucci in Via Montenapoleone, nella foto un divano in pelle nel colore rosso GucciPinterest
Delfino Sisto Legnani

Il divano Le Mura di Mario Bellini in rosso Gucci nello spazio disegnato da Guillermo Santomà

C’è Loewe che ha riunito ventiquattro artisti provenienti da tutte le latitudini e ha chiesto loro di manipolare la luce per portarla alla luce Palazzo Citterio. Terra, tavolo e sospensione, le lampade Loewe sono ciascuna un totem; corpi che non sono solo splendenti, riflettono sull’elemento che ci permette di conoscere il mondo. Nessun limite all’uso dei materiali – dal legno di betulla al crine, dal vetro alla ceramica e alla pelle conciata – né alle forme che spesso vanno oltre l’ordinario. La maison ribadisce il più ambizioso dei suoi obiettivi: dare forza a nuove voci nell’artigianato, integrando tradizioni secolari e avanguardia artistica.

Fuorisalone 2024 e moda, installazione Loewe Lamps nel seminterrato di Palazzo Citterio, nella foto diverse lampade colorate esposte in una stanzaPinterest
Filippo Messina

L’installazione delle Lampade Loewe nel seminterrato di Palazzo Citterio

La casa quasi mistica Villa Planchart“la grazia di una farfalla posata su una collina”, il sogno venezuelano Giò Ponti che dagli anni Cinquanta tocca il cielo di Caracas, lo avvolge Chiostro benedettino di San Simpliciano. Artefice del connubio tra Gio Ponti Archives, Fondacion Anala y Armando Planchart e Saint Laurent è Anthony Vaccarello, che con Richard Ginori riedita un servizio di piatti: geometrie tra porcellana e oro, equilibri di grafica in edizione limitatissima e non replicabili, installati come reliquie per l’ammirazione del pubblico.

Fuorisalone 2024 e moda, installazione di Saint Laurent nel chiostro di San Simpliciano, nella foto delle targhe oro e blu in mostraPinterest
Per gentile concessione di Saint Laurent

Installazione di Saint Laurent nel Chiostro di San Simpliciano

Andiamo ancora più in alto, oltre la stratosfera, su Marte MCM. La moda per viaggiare un po’ oltre i confini del nostro pianeta e un po’ più in profondità nella tecnologia: in metaverso con arredi pensati per essere confortevoli e sviluppati con un’ironia street, al limite dell’erotico, dell’Atelier Biagetti. Uno zaino estensibile, un gilet bidimensionale, un divano componibile che è una morbida etichetta e altre fantasmagorie convivono Palazzo Cusaniin via Brera 13/15.

Fuorisalone 2024 e moda, atelier Biagetti x MCM a Palazzo Cusani, nella foto una stanza a luci rosse in cui sono esposti arredi di designPinterest
Lorenzo Bacci

Atelier Biagetti x MCM a Palazzo Cusani

Vetsak x Aspesi, Trasformazionela collaborazione che non ti aspetti CorsoVenezia14. Se è vero che entrambi i brand sono accomunati da un fortissimo attaccamento alla tradizione e ai valori dell’artigianalità, è altrettanto vero che da un lato c’è un design rotondo, materico, seducente, un invito ad abbandonarsi alle indulgenze che da un lato ci si può sbizzarrire sull’abbondanza della seduta, dall’altro sul rigore del minimalismo, di quell’essenziale che condanna l’opulento. Tre divani componibili, enormi, in cui cadere e restarci; lì pronti a sorreggerci e a farsi trattenere da altrettanti pupazzi giganti. Colori densi e decisi, sfumature viola, blu, arancio, giallo, verde acqua e morbidezza per ogni stagione.

Fuorisalone 2024 e moda, vetsak x aspesi, trasformazione, in Corso Venezia 14, un divano nero con un pupazzo al centro in una stanza dalle luci bianchePinterest
Filippo Messina

Vetsak x Aspesi, Trasformazione

Da Rimowa In via Maiocchi 3, prendiamo il più italiano dei caffè; per macinarlo e restituircelo in una miscela alla temperatura perfetta La Marzocco. Insieme hanno trasformato il piccolo locale adiacente allo Spazio Maiocchi in un bar a metà tra il modernismo tedesco e lo stile popolare fiorentino. Ci sono le tazze di manifattura berlinese e le tende di raso damascato, il legno scuro e le piastrelle laccate; al centro il modello in acciaio della Linea Mini.

Fuorisalone 2024 e moda, Rimowa café e Marzocco in via Maiocchi 3, nella foto un uomo che prepara un caffèPinterest
Filippo Messina

Il bar Rimowa e La Marzocco in via Maiocchi 3

Si parte Cola di Rienzo8, Antonio Marras ci chiede di scendere con lui in quelle profondità Dove il mare non si può toccare. Nonostante marras, a cui il creativo aggiunge un tassello di anno in anno senza mai appesantire quello già esistente, è una casa dove allentare i freni della routine. Ci sono stanze come cabine armadio in cui perdersi tra specchi e gonne della nonna, un giardino pensile, rigoglioso, voluttuoso con piante e riflessi di smalto porcellanato, e altre ancora dove sedersi a cena come se fossimo ospiti ad Atlantide. E poi c’è l’outdoor insieme agli innovatori di Nodo Italia, un divano componibile, la sedia Eva, diversi pouf, quattro tappeti nei cui intrecci si incontrano i gesti antichi delle mani che li hanno composti e i colori della maison infusi per immersione nelle fibre del polipropilene, una festa dei sensi sotto gli occhi di Ulisse e Gennariello, i marinai illustrati sulla carta da parati in collaborazione con Muro&decò.

fuorsalone 204 and fashion, marras x nodo, via cola di rienzo 8, nella foto una poltrona da esterno realizzata con tessuti annodati coloratiPinterest
Filippo Messina

Poltroncina da esterno Marras per Nodo Italia e carta da parati per Wall&decò

Per chi non resiste a un giro tra le vetrine, dovreste vedere quelle di Marni, Balenciaga E Bottega Veneta (che ha lasciato qui un piccolo assaggio della sua installazione On the Rocks) di via Montenapoleone, e quelli di Longchamp E Issey Miyake in via della Spiga.

Fuorisalone 2024, Marni in Via Montenapoleone, nella foto una vetrina con in mostra tigri coloratePinterest
Filippo Messina

Marni, Vetrina

Colpo di testa di Manuele Menconi

Sono miope e astigmatico. Due difetti visivi a cui devo una necessità antropologica: quella di comprendere prima di mettere a fuoco. Persone, paesaggi e oggetti, attraverso la lente della moda, che utilizzo per la formazione, mi sembrano un po’ più chiari. Quella del giornalismo, che imparo a indossare ogni giorno, mi aiuta a (ri)definire il contesto, attualizzarlo e tradurlo in piccole storie contemporanee per Elledecor.it, Esquire.it e Harpersbazaar.it

 
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