a Lovere una mostra ricorda Giovanni Brasi – .

a Lovere una mostra ricorda Giovanni Brasi – .
a Lovere una mostra ricorda Giovanni Brasi – .

Comandante partigiano, ma anche fotografo: Giovanni Brasi è ricordato a Lovere, a cinquant’anni dalla morte. Una memoria attraverso una mostra fotografica (Giovanni Brasi, comandante partigiano, fotografo professionista: uno sguardo sulla realtà) che si inserisce nelle iniziative realizzate dalla Carovana Culturale Arci Bergamo per valorizzare aspetti, figure caratteristiche, realtà storiche e artistiche di alcuni centri del Provincia. L’obiettivo è quello di proporre un ritratto finalmente completo di questo protagonista della storia loverese, finora conosciuto come militante nel campo dei diritti degli operai, in particolare durante il “biennio rosso”, come antifascista sottoposto a sorveglianza speciale, espatriato in Francia dal 1929 al 1935, e come comandante partigiano durante i venti mesi di lotta partigiana: il famoso Montagna della 53a brigata Garibaldi Tredici Martiri di Lovere.

«La figura di Brasi si arricchisce ora di qualità che erano rimaste in secondo piano – spiegano gli organizzatori -. Si privilegiava, insomma, il carattere della lotta senza prestare attenzione all’artista della fotografia: non c’erano occhi per il suo evidente senso estetico né per la sorprendente capacità di catturare, in realtà, l’attimo capace di diventare l’inizio di un racconto fatto di bellezza naturale, di compassione per la fatica quotidiana, di curiosità per tutto ciò che, seppure umile, può diventare speciale in un momento di sospensione riflessiva unito a notevole capacità tecnica”.

«Giovanni Brasi – prosegue la presentazione – ci appare finalmente come una figura ricca di tante qualità, che hanno contribuito a fare di lui un personaggio carismatico: non solo la conoscenza della storia e della politica, fondamentali per condurre strategicamente la lotta contro l’ingiustizia e l’oppressione, ma anche la fine sensibilità artistica, unita all’interesse culturale, la capacità di collocare l’elemento umano all’interno del quadro fotografico, reso vivo e parlante con l’evidenza di un gesto inaspettato ma familiare”.

L’iniziativa è stata realizzata con il contributo di Arci e Fondazione Comunità Bergamo; con il patrocinio del Convitto Nazionale Cesare Battisti, ospite della mostra, della Provincia di Bergamo, del Comune di Lovere e di LiberaMente, che ha di fatto allestito l’opera espositiva.

La mostra, visitabile dal 1 maggio a domenica 19, sarà visitabile nel pomeriggio, dalle 15.30 alle 17.30 nei giorni feriali; il sabato e la domenica sarà aperto anche la mattina dalle 10 alle 12, nei locali della Sottobasilica del Convitto di Lovere. Ingresso libero.

All’inaugurazione, mercoledì 1 maggio alle 17, interverrà Massimo Cortesi, presidente di Arci Lombardia; i curatori della mostra Grazia Milesi e Adelio Gregori; il gruppo musicale Fratelli Sana, con i loro brani altamente evocativi.

 
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