Come scolpivano il marmo gli antichi? E quali tecniche utilizziamo oggi? – .

Il David di Michelangelo. Foto Sean Robertson tramite Unsplash

scultura è una delle forme d’arte più antiche, con prove della sua esistenza fin dal Preistoria. Sono molti i materiali che possono essere scolpiti e lavorati per creare sculture: legno, avorio, bronzo e così via. Tuttavia tra i materiali più apprezzati dagli artisti di ogni epoca c’è sicuramente il marmo, una roccia metamorfica, cioè che ha subito una serie di trasformazioni nel corso delle diverse ere geologiche a causa della pressione e dell’elevata temperatura a cui è stata sottoposta. Ma come si passa dal marmo alla scultura? E come sono cambiati, se lo hanno fatto? tecniche di lavorazione? Vediamolo.

Il processo di lavorazione del marmo

Per prima cosa il marmo viene estratto nel cave (a cielo aperto, interrato o sotterraneo, a differenza della collocazione), staccando dalla roccia blocchi più o meno grandi con miniere O leve. In epoca moderna sono stati progressivamente utilizzati macchine da taglio a filo elicoidale, a getto d’acqua e poi a filo diamantato.

Prima di iniziare l’incisione sul blocco di pietra, le cui dimensioni devono essere molto maggiori dell’opera che si vuole realizzare, a modello in argilla (o in pietra tenera) per valutare proporzioni e dimensioni senza rischiare di rovinare il pregiato (e costoso) marmo. Ciò era vero soprattutto nell’antichità, data la maggiore difficoltà di estrazione, la minore precisione degli strumenti e il gran numero di persone che (oltre all’artista) lavoravano il blocco di pietra.

Amore e Psiche del Canova. Foto Santiago Yáñez tramite Unsplash

Dopo aver tracciato con squadra e compasso il linee di base della figura che si vuole “estrarre” dal marmo, si procede per abrasione “porta via”. Ciò che viene fatto (a differenza di altri tipi di scultura, come quella in bronzo) è essenzialmente l’asportazione di pezzi di marmo attraverso percussione E perforazione con strumenti adeguati, finché non ne ottieni uno figura abbozzata. Come avrai capito, il marmo è un materiale che richiede molta forza fisica e pazienza per essere lavorato!

Questi strumenti, nel tempo, sono diventati semplici martello e scalpello (già utilizzati nell’antico Egitto, in Grecia o nell’Impero Romano) a strumenti tecnologicamente più avanzati: frese per angoli, trapani E lame prima in acciaio e poi in diamante. Una volta sbozzato, il marmo viene sottoposto a lavorazione raspando E archiviazioneper poi arrivare allo step finale con il carta vetrata. È proprio questa serie di operazioni che conferisce alle sculture l’aspetto lucido che conosciamo.

Consideriamo che queste sono regole generali: esistono diverse tecniche artistiche creare un’opera – donarla schiacciato (un “bassorilievo schiacciato”) al tutt’attorno – e poi per decorarlo, ad esempio con incisioni vecchiointarsio. Esistono ancora diverse tecniche che possono essere applicate se si desidera crearne alcune copie: già i romani erano in grado di realizzare duplicati in gesso di opere in marmo, ad esempio greche, ricoprendo le sculture con una sostanza protettiva e ponendole in una cassaforma e poi colandoci sopra il gesso, oppure realizzando modelli in cera (tecnica antichissima) , che diede vita, ad esempio, ai Bronzi di Riace). Oggi per le copie si usa, più facilmente, l’ silicone.

Tor Arte

Come puoi vedere, sono molte le variazioni, soprattutto negli strumenti e nei materiali, che hanno modificato il lavoro dello scultore nel corso dei millenni. Ma non solo: c’è un ramo di scultori che non lavora più nemmeno a mano. Ci sono infatti aziende, come Tor Art di Carrara, che invece di scolpire la pietra a mano, la modellano con laser partendo da un modello tridimensionale: così piace ad artisti e architetti Zaha Hadid, Maurizio Cattelan E Jeff Koons creano le proprie opere.

 
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