Statue spostate e danneggiate, è tempesta a Barrafranca – .

Quattordici sculture in tufo, esposte permanentemente nel parco comunale “Francesco Ferreri”, frutto di simposi di due artisti, sarebbero state spostate, dal Comune di Barrafranca, lungo il muro perimetrale del giardino con un mezzo meccanico, danneggiate e collocate dietro supporti di plastica che ne toglierebbero il godimento.

La denuncia del direttore artistico

Il direttore artistico del simposio, Gianni Ruggeri, insieme ai 13 autori delle opere esposte nel parco, hanno denunciato la strage. Le quattordici sculture sono state realizzate nell’ambito del 1° e 2° Simposio di scultura del tufo siciliano dal titolo “PIETREFRANCHE”, che si sono svolti nel 2001 e 2002, organizzati dal Comune di Barrafranca in collaborazione con Enel Sole, le Associazioni “Arcobaleno”, “Amico Soccorso” e con l’Azienda Calabrese Marmi.

Il progetto

Il posizionamento delle opere è stato il risultato di un progetto che ha dato vita ad un catalogo e tutto questo è censito presso la Soprintendenza ai Beni Culturali della Regione Sicilia come patrimonio d’arte contemporanea in possesso del Comune di Barrafranca. Il collettivo di artisti, che ha presentato una nota al sindaco di Barrafranca, Giuseppe Lo Monaco, ha chiesto di conoscere le ragioni dello spostamento delle opere “Pietrefranche”, collocate nel parco comunale nel 2011 con un progetto finanziato dall’assessorato ai beni culturali del Comune di Barrafranca. Regione Siciliana, senza alcuna comunicazione al direttore artistico e agli autori e senza criteri e metodi adeguati, che solo gli operatori del settore possono conoscere, provocando danni alle statue.

“C’è qualche danno”

“Le sculture hanno subito evidenti danni alla materia – scrivono gli scultori nel documento – deturpando il significato artistico delle opere. Posizionandole ai bordi dell’area e accostandole ai muri perimetrali del parco, si priva il visitatore della visione a tutto tondo di cui una scultura ha bisogno, oltre al fatto che alcune sono posizionate fuori equilibrio e la loro stabilità è compromessa. compromesso. A ciò si aggiunge che alcuni di essi sono stati disposti in modo improprio, stravolgendo totalmente il senso dell’opera, che ne è risultata mortificata”.

Richiesta di restauro

L’ideatore e direttore artistico Gianni Ruggeri, insieme agli scultori, denunciano anche la distruzione delle targhe in ceramica, affisse sulla base di ogni singola scultura, che portavano il titolo delle opere e il nome dell’autore e il fatto che, in oggigiorno, alle sculture sono stati appoggiati supporti di plastica, offendendo l’arte e la cultura che, invece di valorizzarle, sono state emarginate come se fossero un fastidio. Il collettivo di scultori chiede quindi un tempestivo intervento che riporti le opere al loro posto, il restauro delle sculture danneggiate, la realizzazione di targhe in ceramica e l’organizzazione di un evento culturale, una giornata che richiami le finalità del Simposio, invitando tutti gli autori e il direttore artistico.

Il Comune, “non servono autorizzazioni”

La questione è stata oggetto di un’interrogazione in consiglio comunale alla quale ha risposto l’assessore alla Cultura, Giuseppe Mattina. “Per spostare le statue non è necessaria alcuna autorizzazione e non è necessario alcun progetto esecutivo – spiega l’assessore – in quanto le sculture sono state ricollocate all’interno del parco sotto corpi illuminanti che ne esaltano l’essenza artistica”. Le sculture sarebbero state spostate per ospitare eventi pubblici e manifestazioni nel parco

 
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