La casa romana che avvolge il corridoio – .

Tra gli anni ’20 e il dopoguerra, Roma fu protagonista di un’impetuosa trasformazione. Le demolizioni del centro storico, la nascita delle “periferie ufficiali” e la costruzione di nuovi quartieri hanno ridisegnato il tessuto della città, introducendo un concetto di modernità urbana che ha promosso lo sviluppo della vocazione terziaria della Capitale attraverso la sperimentazione di una nuova tipologia abitativa, destinata alla piccola e media borghesia. L’edificio romano che, come scrive Paolo Portoghesi, divenne popolare per la sua capacità di corrispondere alla precisa struttura della società italiana dell’epoca, si affermò come cellula fondamentale della città, che nel frattempo continuava ad espandersi e a crescere attorno ai nuovi poli urbani , tra i quali possiamo inserire anche piazza Bolognastrutturato su una viabilità a stella e nobilitato dal “moderno” edificio delle poste progettato da Mario Ridolfi nel 1935.

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Casa E+R di P+R+V

Il progetto di Casa E+R di studio P+R+V, concepito e sviluppato con il preciso intento di non stravolgere l’impianto tipologico della casa e di reinterpretarne filologicamente le modalità distributive. Siamo però consapevoli del fatto che le modalità di gestione degli spazi e le abitudini comportamentali delle famiglie del nuovo millennio sono radicalmente cambiate.

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Casa E+R di P+R+V

Il focus del progetto era incentrato su ruolo predominante del corridoio, che, partendo dalla porta di accesso, attraversava tutta la casa, sostando tra i vari ambienti. Una vera e propria arteria domestica che, in accordo con le dinamiche sociali dell’epoca, aveva il compito di dividere lo spazio abitativo in tre parti distinte: zona giorno, zona notte e servizi. Sulla base di questa osservazione e incuriositi dall’ingombrante presenza di un elemento ormai in via di estinzione, P+R+V ha deciso di eleggerlo protagonista del progetto e di (re)agire intervenendo sulle prerogative spaziali dell’appartamento. COME? Contaminare i percorsi distributivi (il lungo e articolato corridoio) con gli ambienti adibiti alla zona giorno (cucina e soggiorno). Mantenere il pavimentazione continua in terrazzoindispensabile più della casa.

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Casa E+R di P+R+V

L’incipit del progetto è iniziato con la demolizione delle pareti della cucina e della zona living vita leccato dal corridoio. Obiettivo: creare fluidità spaziale senza cedere all’effetto facile e straniante delspazio aperto, sicuramente inadeguato per una famiglia di quattro persone. Tutti gli ambienti hanno mantenuto la loro definizione, grazie anche alla compensazione dei vuoti lasciati nella pavimentazione dalla demolizione delle pareti: la riproposizione di un telaio in graniglia, che ricrea una sorta di perimetro virtuale, ha di fatto innescato una forma di “presenza” che prescinde dal concetto di confine meramente fisico, garantendo l’interazione visiva tra gli ambienti. La zona cucina, originariamente chiusa sui quattro lati e accessibile solo attraverso una porticina, appare ora completamente proiettata verso l’esterno e in diretto collegamento con lo spazio del terrazzo. Merito anche della trasparenza della leggera struttura in ferro e vetro del telaio che incornicia la grande porta finestra, fungendo anche da passavivande nel caso di pranzi o cene en plein air.

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Casa E+R di P+R+V

Nonostante la dichiarata vocazione all’estroversione, anche la cucina, progettata su misura per seguire la concezione generale della casa, mantiene ancora la sua connotazione di ambiente completo e indipendente, nonostante lo sconfinamento, verso l’ex corridoio, del piano di lavoro in marmo che, invadendo lo spazio di passaggio ad assumere l’aspetto e la funzione di un tavolo, lo promuove di fatto da mero luogo di passaggio a luogo destinato al riposo, da vivere all’insegna della convivialità familiare. Là collegamento fluido tra i vari ambienti è inoltre assicurato da fasce di colore che tagliano senza soluzione di continuità pareti, librerie, arredi e porte disegnati su misura, attribuendo dinamismo agli involucri permeabili che ora racchiudono e promettono nuove forme di socialità e condivisione.

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@prv_design_lab

Colpo di testa di Marco Valenti

Architetto romano animato da un’innata vocazione cosmopolita e da una curiosità sfrenata, considera il design la sua personale lente d’ingrandimento per interpretare il flusso dei cambiamenti sociali e culturali che attraversano il nuovo millennio. Alterna l’amore per la progettazione alla passione per lo storytelling, nella convinzione che la parola possa aiutare a dipanare le intricate dinamiche del processo creativo. Da sempre interessato all’interior design e alle connessioni tra comunicazione e architettura, si occupa delle relazioni tra spazio e immagine, lavorando sull’intersezione tra moda, cibo, arte e interni.

 
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