«Non era giusto che pesasse così tanto. Omosessualità? Lo spettacolo ha dei bisogni” – .

«Non era giusto che pesasse così tanto. Omosessualità? Lo spettacolo ha dei bisogni” – .
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DiRedazione di intrattenimento

Il cantante pubblica su Instagram un articolo tratto dal sito MowMag in cui racconta come la casa discografica convinse Ferro, allora ventenne, «fin dall’inizio a viverlo come un orribile segreto»

Continua duello a distanza Fra Tiziano Ferro E Mara Maionchi, dopo le accuse di “ingratitudine” rivolte dalla casa discografica alla cantante nel corso di “Belve”, il programma di Francesca Fagnani. Accuse alle quali Ferro ieri ha risposto difendendosi: «Vi sono sempre stato grato. Perchè questo? Perché ora?”.

Poi, però, ha postato un articolo sui social accusando la casa discografica di averlo costretto a dimagrire e a fingere di essere etero. Al che lei ha risposto facendo riferimento a “consigli dati in buona fede”.

Andiamo con ordine: nelle storie del suo profilo Instagram, il cantante di «Rosso Relativo» rilancia un articolo del sito MowMag in cui si chiede se sia stato «davvero una fortuna per Tiziano Ferro incontrare Mara Maionchi? Osiamo dubitarne. Per vari motivi. Innanzitutto – si legge – il fatto che la nostra, Mara Maionchi, non è stata (mai) la nonna “mattarella” che ognuno di noi sogna. E quella TV ce lo racconta da troppo tempo. Siamo qui per sfatare un’altra favola bellissima e menzognera”.

L’articolo parte dal 2001, quando «Tiziano Ferro era un ragazzino con un sogno. Con un sogno e un album di 12 tracce, tutte hit, pronte nel cassetto. Grazie all’incontro con Mara Maionchi quell’album diventerà “Rosso Relativo”, l’album di debutto perfetto: scritto ed eseguito da una ventenne latina che, tra l’altro, da sola aveva la voce di un intero coro gospel. C’era però un problema: Tiziano Ferro, all’epoca, pesava centoundici chili. Insomma, non era l’idolo dei teenager che, secondo le logiche commerciali dell’epoca, avrebbe dovuto essere. La casa discografica, nelle persone di Mara Maionchi e Alberto Salerno, ha messo il talentuoso bambino prodigio di fronte ad una scelta: “O dimagrire, o niente contratto”. Poi si mise a dieta fino a diventare una silfide, il Justin Timberlake di Roma, pronto per essere amato da milioni di ragazze del luogo (me compresa). E così è andata: Tiziano Ferro ha esordito con ‘Xdono’, ha vinto il Festivalbar, l’album è stato pubblicato in 42 paesi, vendendo oltre due milioni e mezzo di copie. È nata una stella”.

«Tiziano Ferro non si è svegliato gay quando ha compiuto 30 anni – continua l’articolo –. Lo è sempre stato. Solo, non poteva dirlo. Perché anche il suo orientamento sessuale lo avrebbe fatto ha minato mortalmente l’immagine perfetta dell’idolo teenager con cui avevano scelto di “venderlo” alle folle. Una decisione, anch’essa, interamente frutto dell’epoca in cui la nostra ha fatto il suo debutto. Tuttavia, questo non lo rende giusto. O non molto dannoso per lui. Se oggi a qualsiasi giovane artista viene praticamente imposto un look “fluido”, “mettiti questi tacchi a spillo e vai a trascinarti sul palco”, all’epoca “non era possibile” essere apertamente omosessuali e pensare di avere successo nella musica. Così Tiziano Ferro si è ritrovato a rispondere per almeno un decennio alle solite domande su come dovrebbe essere la sua donna ideale. I fan fin dalle prime ore ricorderanno sicuramente quella chiacchierata liaison con la VJ di MTV Giorgia Surina. Si vociferava addirittura che a lei fosse dedicato “Sere Nere” e alla fine della loro storia d’amore. Col senno di poi, fa molto ridere. Ma questa non è una storia divertente”.

Pertanto le condizioni imposte a Ferro dal management sarebbero state: perdere peso e non rivelare di essere gay. Condizioni che lo avrebbero portato ad una profonda condizione di infelicità e ad alcolismo e problemi di autostima. E ancora: «Lo narra la leggenda, ma qui siamo nel campo dei miti e delle leggende, che dopo il successo di “Rosso Relative”, in quanto disco, Tiziano Ferro non sopportava più questa gabbia dorata in cui l’unico modo possibile per essere amati era quello negare se stesso ogni volta che doveva aprire bocca. Si dice che lo avesse ne abbiamo concordato uno Intervista televisiva in uscita, un termine che ancora non esisteva, e distraetevene. Intervista impedita in tutti i modi da Maionchi, troppo interessato a tutelare gli interessi commerciali del “protégé”, la carriera della “sua” creatura. Quel che è certo è che Ferro vince proprio il Festivalbar sale su un aereo e vola in Sud America “andare all’università”. Ciò che si sussurra è questo non ha mai voluto tornare in Italia”.

Allora «Ferro è stato “fortunato” a incontrare Mara Maionchi? Forse più il contrario. Se non l’avesse l’ha intercettata, toccherebbe a Cecchetto o qualche altro manager rampante alla ricerca di giovani talenti. Mentre Tiziano Ferro, in realtà, lo era già Tiziano Ferro, un fenomeno come non ne nascono tanti. Circa uno per generazione, per essere buoni. Perché lo puoi trovare anche oggi un 19enne che scrive, compone e canta così, senza autotune, senza orde di autori famosi per allineare le sue parole. Le imposizioni – lo ribadiamo, figlie del loro tempo – che Maionchi “ha dovuto” porre sull’immagine di quella ventenne di Latina avranno contribuito a renderlo una pop star. Ma, prima di tutto, una persona infinitamente infelice fuori dal palco, qualcuno che ha dovuto imparare fin dall’inizio a vivere se stesso come un orribile segreto”. «Se non dovesse farlo oggi Tiziano Ferro siate completamente grati a Mara Maionchidal lato umano e forse anche da quello artistico, del resto avrebbe ragione. Chiamatelo dunque ingrato adesso, mentre la cantautrice sta attraversando il dolore del divorzio dal marito e da mesi ripete a più riprese di essere in crisi nera a livello musicale oltre ad essere personale, da parte di Mara Maionchi, è una bestia di cui c’è ben poco di cui andare orgogliosi.”

Pronta la risposta di Maionchi, durante una conferenza stampa di presentazione dell’Eurovision Song Contest: «Secondo me non era giusto che un ragazzo così giovane pesasse così tanto. Non è salutare. Penso di avergli dato un buon consiglio in buona fede. Le canzoni sono ciò che conta e lui aveva delle belle canzoni. Lo stesso vale per l’omosessualità. Lo spettacolo ha alcune esigenze, ma alcune. Ovviamente non ha fatto nulla”.

2 maggio 2024 (modificato il 2 maggio 2024 | 19:45)

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