il meglio e il peggio della seconda semifinale – .

il meglio e il peggio della seconda semifinale – .
il meglio e il peggio della seconda semifinale – .

I secondi semifinalisti dell’Eurovision Song Contest a Malmö sono Lettonia, Austria, Paesi Bassi, Norvegia, Israele, Grecia, Estonia, Svizzera, Georgia, Armenia. Ieri sera anche il pubblico italiano ha potuto votare con l’esibizione sul palco di Angelina Mango, già qualificata per la finale visto che l’Italia è una dei “Big Five” dell’Eurovision. Il clima più caldo rispetto a martedì sera, le bandiere palestinesi, gli slogan e gli striscioni anti-israeliani hanno creato un po’ di caos nella città svedese. Ad aprire la competizione è stata la maltese Sarah Bonnici Loop, che alla vigilia della partita aveva dichiarato di aver lavorato duro per riportare Malta in finale dopo tre anni di assenza, ma la prestazione, in parte bendata, non è bastata. Nemmeno l’Albania di Besa, che canta, ce la fa Titano, una canzone che ci invita ad affrontare il futuro con coraggio. Va molto meglio di Marina Satti, nessuna parente italiana, che la canta nella competizione per la Grecia Zari, una canzone sulla fortuna eseguita sul palco della Malmö Arena in puro stile TikTok. Non sorprende il passaggio della Svizzera, Nemo con i suoi Il codice secondo i bookmaker è uno dei favoriti. È uno stile pop ornato da tanti ghirigori e un pizzico di rap che non guasta mai, la performance in abito piumato rosa su una pedana crea un effetto a metà tra X Factor e il tagada. Nemmeno la Repubblica Ceca, che quest’anno schiera l’Aiko, non convince il pubblico europeo Piedistallouna canzone che ti invita ad affrontare la fine di una storia con esuberanza.

La ballata francese, i rave austriaci e la danza armena

Il primo dei tre artisti già qualificati per la finale che si esibirà stasera è il rappresentante della Francia Slimane, ex X Factorvincitore di La voce nel 2016 canta la ballata Amore mio e l’Arena risponde benissimo. Il microfono passa poi nelle mani dell’Austria che con Kaleen fa scatenare il pubblico cantando Raveremo, un inno a quel gioioso senso di libertà che si prova ai rave. Eliminata sul palco anche la Danimarca con la danese di origini etiopi Saba e i suoi Sabbia. Invece l’Armenia passa con l’accattivante Giacobbe (“Dance” in armeno), brano cantato dal duo Ladaniva che fonde sonorità tradizionali con un arrangiamento più moderno. Passa il turno anche la Lettonia di Dons, vero nome Arturs Šingirejs, la canzone nella versione originale si intitola Lauzto šķēpu karaļvalstsma è stato portato alla gara in inglese, quindi si trasforma in Vuoto.

Il gioco di parole spagnolo, fuori dal Belgio e da San Marino

Ospite fuori concorso di ieri sera è stata anche la Spagna, che vede protagonisti i Nebulosa, squadra composta da marito e moglie, vincitrice di un importante festival a Benidorm, con Zorra. La canzone ha creato non pochi dibattiti in casa, la traduzione esatta sarebbe “Fox femminile” ma in slang quella parola viene usata per insultare le donne in vari modi, tutti sgradevoli. Si tratta evidentemente di un sapiente gioco di parole che però per alcuni suona come una volgare compiacenza, per altri, al contrario, come una manifestazione antisessista. Non ce la fanno i Sanmarinesi, i Megara, band alternative metal, massima (unica) espressione di quello che loro stessi definiscono «fucksia rock», vincitori del Una voce per San Marino (batte la nostra Loredana Berté), cantano 11:11, ma non possono farlo. Tutto fila liscio per Georgia e il suo Nutsa Buzaladze che convince grazie all’ottimo Pompiere. Storicamente il Belgio è forte all’Eurovision Song Contest, ma quest’anno non riesce ad arrivare in finale, Mustii canta con una discreta dose di ardore Prima che la festa finisca ma non passa. Anche l’Estonia ha una buona tradizione in questo evento e solitamente regala una gioia immensa, non fa eccezione questa edizione 2024, dove viene presentata (nendest) narkootikumidest ei tea me (küll) midagirecord per il titolo più lungo nella storia dell’evento, cantato dai simpatici 5MIINUST x Puuluup.

Vai Angelina

Quando erano da poco passate le 22.20, Angelina Mango salì sul palco, ormai conosceva benissimo la canzone, Noia, con cui la figlia dell’artista ha vinto l’ultima edizione del Festival di Sanremo. Lo spettacolo è pensato per cercare, e trovare, un ambiente molto più internazionale, il pubblico dell’Arena non si scatena ma piace molto, le quotazioni dei bookmaker sono crollate dopo l’uscita dei video delle prove, su Spotify alla vigilia è stata la più ascoltata durante la competizione, i presupposti per riuscirci ci sono tutti e il brano non ha nulla da invidiare a nessun altro ascoltato in queste due serate. A questo punto è la volta di Israele, nel momento più delicato di queste semifinali, sul palco dell’Eden Golan che, per avere il permesso di esibirsi da parte della European Broadcasting Union, ha dovuto apportare sostanziali tagli al testo della sua Uragano, che conteneva chiari riferimenti al 7 ottobre 2023, giorno dell’attacco di Hamas a Israele. Un coro di fischi ha accompagnato la performance: «Stai gareggiando con successo di fronte a una brutta ondata di antisemitismo – ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in un videomessaggio di incoraggiamento per l’artista in patria – e stai resistendo a tutto questo mentre rappresentare lo Stato di Israele con grande onore. Quando ti fischiano gridiamo evviva per te”.

L’Olanda ha fatto molto bene la finale di sabato

Passa il turno anche la Norvegia, per loro colpisce il riferimento alla tradizione delle Gåte Ulveham. In finale c’è anche l’Olanda che decide di farsi rappresentare dal rapper, YouTuber e scrittore Joost Klein, suo Europa è cantato in olandese ma ha diversi riferimenti ad altre lingue, compreso l’italiano. Sabato la finale ascolteremo tutte le canzoni in gara per i paesi che hanno superato le semifinali più quello della Svezia, automaticamente in finale in quanto paese ospitante, e quelli dei Big Five Italia, Francia, Germania, Spagna e il Regno Unito.

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