paga 165mila euro di tasse, non 3 milioni. Gli impiegati? 53 e non 150. D’altronde ha salvato la Santanché dalla bancarotta – .

Flavio Briatore, nella remota polemica con i vertici dell’Avs, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, ha accusato i due politici di voler far fallire Twiga senza tenere conto che la società che gestisce gli omonimi stabilimenti balneari di Forte dei Marmi « ha 150 persone, 150 famiglie sul libro paga”. Briatore si è scaldato aggiungendo che Fratoianni e Bonelli «non hanno idea che Twiga paga quasi 3 milioni di euro di tasse durante la stagione». Entrambe le affermazioni, però, sono errate, se si guarda il bilancio Twiga 2023 recentemente depositato al registro delle Camere di Commercio.

I numeri veri su dipendenti e tasse pagate

È possibile che tra lavoratori stagionali e occasionali, la Twiga srl ​​retribuisca 150 persone, ma certamente non sostiene 150 famiglie, perché il numero medio dei dipendenti dell’azienda citato nella nota integrativa è circa un terzo di quello indicato da Briatore: 52,88 arrotondato a 53. I tre milioni di tasse “durante la stagione” sono però totalmente distanti dalla realtà. Twiga ha realizzato nel 2023 un fatturato di 9,5 milioni di euro, in crescita di oltre il 15% rispetto all’anno precedente, e ha registrato un utile di 460.795 euro, in calo del 27,6% rispetto al 2022. Le imposte previste nel bilancio sono 165.139 euro per il tutto l’anno 2023, cifra che è il 5,5% dei 3 milioni ipotizzati da Briatore “a stagione”.

Il bagno di Forte dei Marmi è seguito dal fisco per “dimenticanza” del passato

Quei 165mila euro di tasse sono compresi nel bilancio e sono la metà di quelli pagati l’anno precedente, ma guardando il dettaglio dei debiti fiscali, Twiga non è così tempestiva nei pagamenti. Parte delle tasse e dei contributi vengono solitamente pagati a rate secondo le agevolazioni fatte in base alla legge dall’Agenzia delle Entrate. Nei prossimi 12 mesi Twiga dovrà pagare anche una rata di 53mila euro per un avviso di accertamento su imposte non pagate nel 2013, altri 48mila euro per un avviso di accertamento per il 2014 e 36mila euro per un avviso di accertamento per il 2015 A sono stati poi accantonati per rischi ulteriori 46.245 euro, principalmente in risposta ad un avviso di accertamento relativo all’imposta di registro, per 39.793 euro, dove la società è risultata soccombente in primo grado. Vengono pertanto annullate anche le relative sanzioni ed interessi”. Alcune altre tasse sono state invece risparmiate grazie ai condoni governativi: «Reddito sopravvenuto 172.871 euro. La voce si riferisce in particolare all’adesione da parte della Società alla cosiddetta definizione agevolata dei carichi affidati all’Agente della riscossione prevista dalla legge”.

Quei 325mila euro pagati invece al socio di Santanché per una consulenza

Molto più del fisco, Twiga, il cui presidente è il compagno di vita di Daniela Santanché, il principe Dimitri Kunz dai 13 cognomi nobiliari, presta consulenza per l’organizzazione di cocktail a una società, la LDD, di cui lo stesso principe è azionista. , Immobiliare Dani di Santanché e il figlio di quest’ultimo, Lorenzo Mazzaro. La nota esplicativa al bilancio 2023 di Twiga non fa espressamente nomi, ma spiega: «La società si avvale di una società di consulenza il cui socio accomandatario è il presidente del consiglio di amministrazione. I servizi acquistati riguardano il coordinamento e la supervisione delle attività aziendali. Nell’esercizio in corso il valore della consulenza ammonta a circa 325.000 euro”. La somma è pari al 3,5% del fatturato di Twiga, come stabilito dal contratto di consulenza.

Il ruolo fondamentale di Twiga per evitare il fallimento di Visibilia

I soldi donati alla Ldd costituiscono anche un significativo aiuto indiretto per il Ministro del Turismo Santanché, perché vengono poi da lei incassati grazie allo statuto della società e messi a disposizione per la transazione in tribunale per evitare il fallimento di Visibilia e le conseguenze penali che ne deriveranno. comporta. sarebbero derivati ​​da Santanché. Twiga non ha fornito solo quel salvagente, ma anche le garanzie necessarie all’Immobiliare Dani alle prese con un debito verso le banche. Questo dettaglio è riportato anche nelle note esplicative al bilancio 2023: «Si precisa che la nostra società ha prestato garanzia per gli impegni finanziari assunti dall’Immobiliare Dani srl nei confronti di un istituto di credito per l’intero ammontare del debito finanziario erogato a favore dell’ex socio che ammonta ad Euro 1.728.032 al 31/12/2023 (valore nominale pari a Euro 2 milioni)”.

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