E se Harry comparisse tra Carlo e Guglielmo d’Inghilterra? Foto e video – .

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E se Harry comparisse tra Carlo e Guglielmo d’Inghilterra? Foto e video – .

La salute incerta del re. La malattia di Kate che la preoccupa. Una monarchia che non è mai stata così fragile. Per il giornalista “in uno scenario che nessuno spera, l’erede potrebbe passare la corona al figlio George. Ma avremmo bisogno di un reggente. E qui arriva uno scenario a sorpresa

Arrivò a Londra per la prima volta all’età di 14 anni. E si ritrovò di fronte a una scena indimenticabile: «A Green Park, davanti a Buckingham Palace, decine di coppie facevano l’amore sul prato senza vergogna. Venivo da Lecce, dove qualche giorno prima, mentre cercavo di dare un bacio alla mia ragazza, una guardia comunale mi aveva fermato e minacciato. È quell’idea assoluta di libertà che mi ha sempre reso cara l’Inghilterra”. Eppure, la “sua sua” Gran Bretagna Antonio Caprarica la maltratta bene nell’ultimo saggio, La fine dell’Inghilterra (Sperling&Kupfer), dove tratteggia il declino di un impero e la fine della Cool Britannia degli anni 2000: dopo la Brexit, la crisi economica, la morte di Elisabetta II, l’instabilità politica, Londra perde autorità e prestigio. Grande conoscitore della cultura inglese e della famiglia reale, Caprarica è stato per 15 anni corrispondente RAI da Londra e ha sempre parlato degli inglesi agli italiani foto | video

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Insieme al Paese, crolla anche la sua monarchia? “Inevitabilmente. Trovo straordinariamente simbolico che Elisabetta II, fino all’arrivo di Boris Johnson, abbia avuto 13 primi ministri durante il suo regno. Poi muore e in due mesi si susseguono tre primi ministri. È la certificazione che lei è stata un monumento, ha tenuto fermo tutto, ha dato un margine di perennità al Paese. Una volta scomparsa, è venuta alla luce la portata della crisi e l’instabilità delle istituzioni. Senza di lei la Gran Bretagna si è riscoperta fragile”.

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Per la prima volta negli ultimi tempi la Corona sembra non avere futuro. «Crescono i sentimenti repubblicani e i dubbi sull’opportunità di preservare questa istituzione. Un quinto degli inglesi proviene da altri mondi e culture, per loro la Corona non è una rassicurante ancora di identità, ma il simbolo di qualcosa da dimenticare, come l’oppressione coloniale. Inoltre, i giovani hanno un totale disinteresse nei confronti della famiglia reale. Quanto ancora potrà durare la monarchia? Le prospettive di medio-lungo termine sono dubbie”.

Come stava Carlo, almeno prima della malattia? «Carlo è gravato, e lo sarà sempre, dall’ombra di Diana. È il limite del suo regno. Ciò non significa che sia impopolare: è amichevole, disponibile. Elisabetta sembrava una divinità buddista, lui le stringe la mano, si lascia baciare. Ma in termini di carisma e influenza non c’è paragone. La vera erede di Elisabetta è Catherine: bella, intelligente, empatica, madre di tre figli, può diventare una figura iconica. Ma ora la malattia lancia una sorta di maledizione sul titolo di Principessa del Galles (che era stato di Lady Di).

La scomparsa di una futura regina dalla vita pubblica non ha precedenti. Che idea aveva? «Da quello che so la situazione è davvero allarmante. La malattia potrebbe in realtà essere stata rilevata in uno stadio leggermente più avanzato di quanto si lasciasse intendere. È un tema che oggi agita molto gli ambienti reali vicini alla famiglia. Kate non appare in pubblico da cinque mesi, non era mai successo prima nell’era moderna. E a Londra ci chiediamo, con sempre più insistenza, se sia il caso di favorire il ritorno di Harry”.

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Che ruolo potrebbe avere?«Pensiamo a scenari che nessuno auspica, ma purtroppo possibili. Se mancassero sia Charles che Kate, come potrebbe reagire William, che si ritroverebbe solo con tre bambini piccoli? È un uomo complicato, che agisce d’impulso, non ascolta nessuno. Potrebbe decidere di passare la corona al figlio George. Ma chi può esercitare la reggenza fino al compimento dei 18 anni? Solo una persona: Harry.

E Camilla? “Camilla è semplicemente una regina consorte, non è in linea di successione al trono”.

Harry sembra molto lontano dalla riconciliazione. Suo padre non voleva nemmeno incontrarlo quando era a Londra. Perché? «La rottura con il figlio è un danno sostanziale per la Corona. Se il sovrano non può tenere unita la famiglia, come potrà tenere unito il Paese? La situazione è complicata. Harry voleva vedere Charles, ma non Camilla. E la regina non voleva incontrarlo. Così come William e Kate. Sono tutti offesi dagli insulti ricevuti e dalla crudeltà. Ma se la necessità lo imponesse, anche William e Camilla, i più refrattari, dovrebbero far finta di nulla”.

Ma Harry accetterebbe? “Penso di si. Il problema è Meghan. Per lei la Gran Bretagna è morta, non vuole metterci piede. E qui torniamo al punto di partenza: l’estrema debolezza dell’istituzione monarchica”.

Carlo potrebbe abdicare? «Si arrenderebbe solo se fosse completamente inabile fisicamente e mentalmente. Ma con William tutto potrebbe cambiare. Lo chiamano “Il principe dalle 10 alle 16”, tiene gli orari di un travet, non è uno stacanovista, pensa soprattutto a moglie e figli, giustamente. Se la nonna e il padre credevano che il loro ruolo avesse un mandato divino, William lo considera solo un lavoro. E non escluderei che a 75-80 anni lasci il trono al primogenito George. Purché tutto vada come previsto.”

Debora Ameri

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