Nell’ultimo anno, in Europa, sono 5.770 i casi di morbillo (ECDC), mentre quelli di pertosse sono decuplicati. La Società Italiana di Medicina Generale e Cure Primarie lancia un appello per l’estensione della copertura vaccinale infantile e per i richiami per gli adulti, essenziali per l’immunità comunitaria. “Il richiamo vaccinale contro il morbillo è indicato per gli operatori sanitari, i pazienti fragili, le donne che pianificano una gravidanza. Ogni dieci anni tutti gli adulti dovranno inoltre effettuare il richiamo contro difterite-tetano-pertosse” spiega Alessandro Rossi, Presidente SIMG
Roma, 29 aprile 2024 – Morbillo e pertosse sono in aumento in Europa e l’Italia non fa eccezione. I dati pubblicati dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) in occasione della Settimana europea dell’immunizzazione, così come quelli raccolti dall’Istituto Superiore di Sanità per l’Italia, mostrano un aumento dei contagi in ogni fascia di età e un calo nelle vaccinazioni.
Questi contagi possono così circolare, lasciando esposti i soggetti fragili in un contesto dove l’immunità comunitaria – garantita da ampie coperture vaccinali – non si concretizza. Per questo la Società Italiana dei Medici di Medicina Generale e degli Cure Primari (SIMG) si unisce alla Società Italiana di Pediatria nell’invitare i bambini a vaccinarsi per tutte le malattie prevenibili con la vaccinazione e aggiunge che è fondamentale che gli adulti rispettino i necessari richiami.
Negli ultimi due anni, i casi di morbillo sono aumentati di 60 volte in Europa e i casi di pertosse sono aumentati di dieci volte.
I casi di morbillo sono aumentati di 60 volte nella regione europea dell’OMS; come riportato dall’ECDC, sono in aumento in diversi Paesi dell’Unione Europea dal 2023. Tra marzo 2023 e fine febbraio 2024 sono stati segnalati almeno 5.770 casi di morbillo, con almeno 5 decessi. Il rischio più elevato riguarda i bambini di età inferiore a un anno, che sono troppo piccoli per essere vaccinati, e gli individui fragili e immunocompromessi che non possono ricevere il vaccino.
Queste popolazioni dovrebbero essere protette dall’immunità comunitaria: il morbillo si diffonde molto facilmente, quindi per interrompere la trasmissione è essenziale la copertura vaccinale di almeno il 95% della popolazione. Inoltre, dalla metà del 2023 – come rileva l’ECDC – è stato segnalato un aumento dei casi di pertosse anche in diversi paesi dell’UE e dello Spazio economico europeo, con dati preliminari che indicano casi più che decuplicati nel 2023 e 2024 rispetto al 2022 e 2021.
In Italia, come evidenziato dall’Iss, dal 1° gennaio al 31 marzo 2024 sono stati notificati 213 casi di morbillo (34 a gennaio, 93 a febbraio, 86 a marzo). L’88% non era vaccinato al momento dell’infezione. 56 casi (26,3%) hanno riportato almeno una complicanza, inclusi 23 casi di polmonite e un caso di encefalite in un giovane adulto non vaccinato.
Appello della SIMG: vaccinazioni di richiamo anche per gli adulti
“I numeri preoccupanti relativi alla diffusione del morbillo e della pertosse ci portano a raccomandare fortemente le relative vaccinazioni non solo ai bambini, per i quali ci sono appuntamenti nel calendario vaccinale, ma anche agli adulti che non sono coperti o che necessitano di un richiamo. – spiega Alessandro Rossi, Presidente della SIMG – La vaccinazione, infatti, non è solo una protezione individuale, ma riguarda anche soggetti che non possono riceverla per problemi immunocompromessi e rischiano di contrarre il morbillo subendo conseguenze gravi, talvolta letali, proprio come sta accadendo”.
“Il richiamo vaccinale contro il morbillo è indicato per il personale sanitario, per i pazienti fragili, per le donne che pianificano una gravidanza. Per quanto riguarda la pertosse, ogni dieci anni l’adulto deve sottoporsi alla somministrazione di una tripla dose di vaccino contro difterite-tetano-pertosse. Oltre al tetano, che ogni anno causa qualche morte, è necessario proteggersi dalla pertosse, che comporta gravi rischi soprattutto per i neonati, i cardiopatici, i soggetti con gravi malattie respiratorie e i diabetici. Il rischio è anche quello di confondere la patologia con una tosse prolungata, sottovalutandone le pericolose conseguenze”, conclude Rossi.