inaugura il nuovo edificio con l’atelier – .

I l giorno dopo le cose possono essere o non essere. Ma il risveglio di Giorgio Armani è stato uno di quelli che ricorderà come i più incredibili della sua vita, considerando quanto accaduto martedì sera qui a Parigi con la sua sfilata Privé, giudicata da tutti tra le sue più belle couture in questi quasi vent’anni. E sicuramente tra le più convincenti viste in città. Particolare raffinatezza e ricercatezza: non c’è stata uscita che non sia stata espressione di bellezza non solo fisica ma anche (e soprattutto) di atteggiamento. Lo dicono altri e lo dice lui stesso, parlando con gli amici, con i suoi collaboratori: “A 90 anni ho fatto la collezione più bella”. La prova? È nella revisione della sfilata. Prendiamo il giornale americano Ciao: «Questa collezione impeccabile ha stupito, dimostrando che lo stilista è un maestro dei tailleur pantaloni da sera chic e degli eleganti abiti da tappeto rosso.»

Anche se non l’avesse scritto nelle sue note alla collezione, il messaggio di Armani è comunque chiaro: rispondere all’oscurità di tanto che accade intorno a noi con la gioia di queste sue giovani donne, a cui lo stilista fa un’insolita concessione alla trasparenza. Anche i pantaloni maschili morbidi, lunghi e ricamati cambiano allo status di pura femminilità. Gli abiti bustier a colonna o gli ampi abiti sottoveste tempestati di perle perdono ogni tragicità e lasciano la sensazione che chiunque potrebbe indossarli e sentirsi una dea.

Quasi 50 anni di moda senza mai rallentare, anzi schiacciando l’acceleratore. E tutto questo alla vigilia del suo 90° compleanno, che lui stesso dichiara di non voler festeggiare ma che compirà l’11 luglio, si dice con una festa tra parenti stretti e amici. Ma quale torta migliore del successo qui a Parigi, coronato dall’inaugurazione del palazzo Armani, al 21 di rue Francois Premier, a due passi da Avenue Montaigne? Un palazzo di 2000 metri quadri del 1864, ristrutturato rispettando ogni centimetro originale (dagli stucchi ai marmi intarsiati fino all’oro e al legno).

Ospiterà l’atelier con le collezioni haute couture e gli uffici, tra cui quello dello stilista che ha un grande camino e una scrivania gioiello di mosaici di madreperla. Per non parlare del “grande progetto” del prossimo ottobre: ​​sfilata e inaugurazione della lussuosa residenza Armani a New York. E, al di là dell’effetto monumentale di tutti i lavori, a stupire sono la progettualità e l’entusiasmo di quest’uomo. Di un’epoca di cui, diciamolo, pare essersi persa ogni traccia.

 
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