trama, cast, recensione, Federica Rosellini – .

In Fiducia di Daniele Luchetti (al cinema), Federica Rosellini è Teresa.

La coppia ritorna Domenico Starnone-Daniele Luchetti iniziato con La scuola negli anni ’90 e ha continuato a consolidarsi nel tempo fino Lacci.

Il trailer di Confidenza, il film con Elio Germano e Federica Rosellini

Con Fiducia (nelle sale dal 24 aprile), thriller psicologico sulle sfumature dei rapporti umani tratto dal romanzo omonimo di Domenico Starnone e scritto con Francesco Piccolo, il regista rafforza anche un’altra partnership. Quello con il suo l’attore feticcio Elio Germano. Ma la vera rivelazione è la controparte femminile. Federica Rosellini, che poi torna al cinema da protagonista Dove cadono le ombre di Valentina Pedicini.


Federica Rosellini alla première di Confidenza. Tra i suoi film, Dove cadono le ombre, Il legame, Lovely Boy. Foto Getty

La trama e il cast di Confidenza, il nuovo film di Daniele Luchetti

Roma, oggi: perché l’anziano Pietro Vella (Elio Germano) si alza e si avvicina alla finestra del suo studio? anni 90. In un liceo della periferia romana Pietro Vella è un insegnante di lettere rispettato e amato dai suoi studenti. Una attirerà la sua attenzione, Teresa Quadraro (Federica Rosellini), il più dotato e astuto di cui finirà per innamorarsi. Quando viene a sapere che dopo il diploma la ragazza ha abbandonato gli studi per diventare cameriera in un ristorante, decide di andare a cercarla. I due si incontrano di nuovo, si abbandonano a una travolgente notte di passione, si amano e vanno a vivere insieme. Pietro l’aiuterà a riprendere e a fare i conti con glstudi di matematica.

fiducia

Federica con Elio Germano nel film

Un giorno Teresa propone di raccontarsi di più segreto indicibileo, quasi a suggellare l’eternità di quell’amore libero da vincoli o morali. Da quel momento in poi le cose cambieranno per sempre. La consapevolezza che quella fiducia, se rivelata, potrebbe distruggere completamente la sua vita, spinge Teresa a scomparire e a trasferirsi negli Stati Uniti dove diventerà un’affermata matematica al MIT di Boston. Nel frattempo Pietro è diventato un insegnante modello. Conferenze in giro per l’Italia per parlare del suo “insegnamento degli affetti”, collaborazioni con il Ministero, uomo saggio. E il matrimonio con la collega Nadia Labaro (Vittoria Puccini), una mite e silenziosa insegnante di matematica che ha deciso tristemente di delegare al marito “le cose più interessanti” della sua vita. Con lei Pietro ha avuto anche una figlia, Emma (adulta: Pilar Fogliati), coronamento di una vita perfetta e a misura di uno stimato professore. Figlia che, giornalista, riesce a far premiare il padre al Quirinale. Ricordando la sua ex allieva Teresa… Pietro guarda fuori dalla finestra…

Fiducia

La recensione di ‘Fiducia’

Un viaggio nei sentimenti e nella psiche come piace a Luchetti, bravissimo esploratore delle dinamiche umane. Qui la storia ruota attorno a un segreto indicibile e assume le tinte inquietanti di un thriller. Da una parte c’è un uomo continuamente assalito dalla paura di essere smascherato: Pietro. Diviso tra la paura di mostrarsi per quello che è e la rispettabile moralità borghese, ma anche con quell’eterno bisogno di essere lodato, compiaciuto, amato. Dall’altro c’è una donna, Teresa, libera, indipendente, giovane, scaltra. Una creatura “selvaggia e decomposta”, come la definisce Federica Rosellini. Tra visioni oniriche e vertiginosi voli di fantasia, Luchetti indaga un maschio tossico e narcisista. E Fiducia diventa il ritratto allucinato e angosciante di un piccolo, piccolo, mediocre uomo impostore, incapace di avere un rapporto paritario con le donne che avranno la sfortuna di incontrarlo. Un film stratificato e complesso che dentro ci sono molte cose. Riflessione sul rapporto antiborghese con la verità come strumento di liberazione. Racconto visionario e affresco sulle donne, con le tre figure femminili (Teresa, Nadia e la figlia Emma) che diventano il naturale contrappunto alla protagonista. Il tutto accompagnato dalla colonna sonora di Thom Yorke, che lavora per contrasti e distorsioni.

Federica Rosellini, l’intervista di Style Magazine

All’inizio sei stata contattata per il ruolo di Nadia, la moglie: poi cosa è successo?

L’audizione è durata un’ora e mezza, abbiamo ha fatto una scena, poi una seconda finché all’improvviso Daniele mi ha detto: “No. Scusa, ma posso farti interpretare un altro personaggio?”. E quel personaggio era Teresa. Me ne sono subito innamorato e abbiamo improvvisato molto, perché nel libro è una figura appena menzionata. Abbiamo scritto alcune scene insieme, alcune sono nate da improvvisazioni e in altre c’erano cose completamente mie.

Ci ho messo i miei interessi. Molte creature da cui provengono bestiari medievali, e poi la musica. Perché di giorno andavo in giro e di notte, per la gioia dei miei vicini, provavo il pezzo di Bizet che cito alla pianola in una scena del film. Ma c’è anche molta della mia inquietudine, della mia natura selvaggia e del mio il mio rapporto con la solitudine. Teresa è una donna estremamente intelligente e allo stesso tempo molto carnale, fisica.

La storia ruota attorno a un segreto indicibile. È stato rivelato a voi attori?

Ci hanno confessato a quello che Starnone aveva pensato scrivendo il romanzo. Ma ha funzionato perché ognuno di noi ha pensato a qualcosa di terribile per se stesso. Durante la scena della confidenza, mentre Elio mi sussurrava all’orecchio quello che per lui era un terribile segreto, ho fatto finta di non ascoltarlo. Nella mia testa ho riformulato tutto pensando a qualcos’altro.

elio germano

Dal maschile contemporaneo al femminile

Definiva Teresa “una creatura selvaggia e disordinata”, capace di sovvertire gli schemi sociali. A differenza di Nadia che delega le cose più interessanti agli uomini, lei incarna un modello di ribellione. Possiamo dire che oltre ad un film sulla definizione del maschile contemporaneo, sia anche una riflessione sul femminile?

Assolutamente si. È un film sulla forza delle donne, primo prova del novee rispetto alla condizione della donna oggi. Da una parte c’è Nadia che si fa da parte, «diciamo che in questa vita sarai tu a fare cose interessanti». Dall’altro c’è il femminile di Teresa che vuole sradicare le norme borghesi con cui siamo cresciuti e sovvertire un certo tipo di rapporto di sudditanza al maschile. Spero che siano le donne del futuro a saperlo dire “addio papà”. Emancipandosi completamente dallo sguardo maschile.

fiducia

Vittoria Puccini è Nadia

Hai mai incontrato qualche Pietro Vella nella tua vita?

Sfortunatamente, la maggior parte degli uomini che mi hanno avvicinato durante gli anni in cui ero studente, aveva quel tipo di approccio. E so di non essere l’unico. Non vedo una figura positiva nel maestro Pietro. Il suo rapporto con Teresa è ambiguo e se a il professore è davvero bravonon dovrebbe lasciare spazio a ciò che accade nel film.

In un’intervista con Corriere ha detto che considera il corpo femminile “resiliente e politicamente importante da abitare”. Puoi spiegarti meglio?

Dico sempre che se dovessi rinascere, rinascerei sempre con orgoglio come donna. Credo che oggi uno sia sempre più importante difesa e sostegno del femminile, per conquistare nuovi spazi di libertà. Nel momento in cui si pensa di introdurre gli obiettori di coscienza nei consultori, è fondamentale ripartire dagli organismi e rivendicare nuovamente la propria libertà.

Come si comporterebbe oggi Teresa di fronte ai dissidi che si verificano nelle università?

Sarebbe sicuramente in prima linea, anche perché semplicemente occupa il mio corpo e io sarei in prima linea. Viviamo in un periodo storico in cui esiste a grande bisogno di coraggio e quindi, grazie alle nuove generazioni che cercano di averlo. Bravi ragazzi!

Chi è Federica Rosellini, la rivelazione di 'Confidenza': Io, la donna che sa troppo…- immagine 8

Invidi qualcosa a Teresa?

Il suo rapporto con la verità. Sono una persona molto diretta e anche se credo profondamente che la verità libera, a volte mi spaventa. E poi invidio la sua abilità matematica.

Successivamente torna al cinema in un ruolo da protagonistaDove cadono le ombre. Nel mezzo c’è stato tanto teatro dove oltre che interprete è stata anche autrice. Il palco è la tua zona di comfort?

Logo della rivista di stile

Novità, curiosità e approfondimenti.
Per essere sempre aggiornato
attraverso il cui punto di vista
la moda è vissuta dall’interno.

notiziario

Novità, curiosità e approfondimenti.
Per essere sempre aggiornato
attraverso il cui punto di vista
la moda è vissuta dall’interno.

Il teatro per me è casa ed è sempre stato un luogo dell’anima, spettrale, quasi sciamanico. Il cinema, invece, è un luogo incredibilmente umano e culturale un’onestà viscerale. Allo stesso tempo però mi insospettisce, il fatto che ci sia una mediazione tra attore e pubblico mi preoccupa un po’.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

NEXT ‘Sono diventato una parodia di me stesso’ – .