dubbi sulla certificazione – .

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Riuscire a tracciare la filiera produttiva del cotone non è semplice. Lo ha dimostrato un’indagine della ONG britannica Earthsight. Al centro di quest’ultimo, effettuato per 1 anno prima di procedere alla pubblicazione, il cotone sostenibile sfruttato anche per Prodotti Zara e H&M.

La verità sul cotone sostenibile

Nel mondo del fast fashion, senza dubbio Zara e H&M rappresentano alcuni dei nomi più importanti e influenti. Per anni evidenziare l’uso del cotone etico e sostenibile ma, secondo questo recente sondaggio, i territori in Brasile in cui avviene la coltivazione sarebbe deforestati illegalmente.

Un delicato e complesso processo di analisi e ricerca ha portato a questo approfondito documento. Al suo interno ci sono immagini satellitari e registri di spedizione, nonché sentenze dei tribunali brasiliani e non solo.

Entrando nel dettaglio, le due società avrebbero coltivato cotone nel Cerrado. Si tratta di una porzione ben nota del territorio brasiliano. Nel corso degli anni, però, la sua biodiversità è diventata il secondo motivo per cui si parla spesso di questo territorio. Il primo è l’acquisizione di ampie porzioni di terreno, per procedere allo sfruttamento industriale.

Si è soliti parlare di “L’accaparramento di terre” in alcuni casi, poiché l’acquisto a volte può sembrare forzato. L’inchiesta non dimostra un rapporto di vendita diretta di cotone ai due grandi gruppi. Ciò che viene coltivato, infatti, raggiunge le aziende produttrici in Asia. È qui che avviene l’elaborazione e la trasformazione. Solo successivamente si procederà alla rivendita a H&M e Inditex, cioè al gruppo che controlla non solo Zara, ma anche Bershka e Pull&Bear.

Chi cresce e come

Evidentemente l’indagine non è esaustiva. Earthsight si è concentrato su un tipo di cotone in particolare, quello coltivato nelle vicinanze SLC Agricola e da Gruppo Horita. La scelta è caduta facilmente su di loro, poiché si tratta di alcune delle più grandi imprese agricole del paese.

Nello specifico sono state rintracciate 816mila tonnellate di cotone coltivato nel Cerrado. Dal 2014 al 2023, si legge, il tutto è stato rivenduto a 8 aziende asiatiche. La loro elaborazione è stata poi generata 250 milioni di prodottirivolto al mondo del fast fashion.

Negli ultimi anni il Cerrado è stato soggetto a una pesante deforestazione. Questo per garantire maggiore spazio sia all’allevamento del bestiame che alla coltivazione di cotone e soia. Sotto questo aspetto il 2023 è stato un anno terribile, con il 43% di terreno in più deforestato rispetto al 2022o 7.800 km quadrati.

Alla base di questo processo di appropriazione territoriale, denuncia la ONG, ci sarebbero popolazioni allontanate dalle loro case, spesso con intimidazioni e violenze da SLC Agricola e Gruppo Horita.

La certificazione Better Cotton

Il cotone sostenibile dei prodotti a marchio Zara e H&M vanta un Migliore certificazione del cotone (AVANTI CRISTO). Si tratta di una ONG che mira a ridurre l’impatto ambientale della produzione di cotone e, allo stesso tempo, è impegnata a migliorare le condizioni dei lavoratori.

Il vero nocciolo della questione è proprio qui. La maggior parte delle grandi aziende si rivolgono a BC per ottenere la garanzia dell’utilizzo di cotone sostenibile, cioè coltivato in maniera etica. Il problema è che il sistema di monitoraggio di questa ONG non garantisce che il prodotto finito non presenti miscele o sostituzionilungo la filiera, con materiali convenzionali e, quindi, tutt’altro che etici.

In questo scenario i grandi brand del fast fashion rappresentano l’ultimo anello della catena. Infatti, l’indagine ha rivelato dubbi su Better Cottonprincipalmente, e quindi sulla validità del suo marchio di garanzia.

Inditex ha già rilasciato una dichiarazione in merito, sostenendo di prendere molto sul serio le accuse contro BC. Ha infatti spinto la ONG ad adottare le misure necessarie per garantire una certificazione che sia davvero affidabile. In questo scenario non sono da escludere decisioni drastiche e, di fatto, un cambiamento gerarchico in questo specifico settore. Se oggi tutti o quasi si affidano alla BC, non necessariamente questa rappresenta la soluzione adottata nel prossimo futuro.

Sul fronte legislativo, l’Unione Europea ha in cantiere nuove leggi per vietare l’importazione di prodotti legati alla deforestazione. Per la sua entrata in vigore bisognerà però attendere la fine del 2024.

Tag: Sostenibile cotone Zara centro indagine dubbi certificazione

 
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