Israele verso l’attacco a Rafah, l’IDF ammassa decine di carri armati al confine tra la Striscia di Gaza e l’Egitto – .

Israele verso l’attacco a Rafah, l’IDF ammassa decine di carri armati al confine tra la Striscia di Gaza e l’Egitto – .
Descriptive text here

L’esercito israeliano è pronto all’annunciato raid a Rafah. Le truppe hanno terminato i preparativi per l’offensiva, mentre la data e l’ora dell’operazione dovranno essere decise dal gabinetto di guerra. Lo fa sapere Haaretz. Secondo la testimonianza di un giornalista diStampa associata, l’IDF avrebbe ammassato decine di carri armati e veicoli blindati lungo il confine con la Striscia di Gaza, in quelli che sembrano essere i preparativi per l’invasione della città al confine con l’Egitto, che Israele considera l’ultima roccaforte di Hamas e dove circa 1,4 milioni di civili palestinesi hanno trovato rifugio. Con un riposizionamento tattico, l’IDF ha richiamato dalla Striscia anche la Brigata Nahal, l’ultima rimasta nel Sud dopo il ritiro delle truppe di terra il 7 aprile, ricostruendo il Tempi di Israele – per prepararsi all’imminente operazione con il resto della 162a Divisione che, secondo l’esercito, si sta già avvicinando a Rafah dal centro di Gaza. Per l’Egitto, la presenza militare israeliana nella città di confine “costituirebbe una violazione del trattato di pace e la risposta del Cairo sarebbe decisiva”, ha detto una fonte informata al sito egiziano. Al Ahram.

La posizione del Cairo

L’Egitto ha infatti ribadito il suo rifiuto categorico ad ogni tentativo di invasione israeliana della città palestinese di Rafah. La fonte ha affermato che qualsiasi presenza militare dell’esercito di occupazione israeliano nella zona di confine tra Egitto e Israele, conosciuta come Area D (che corrisponde alla Rafah palestinese), costituirebbe una violazione del trattato di pace egiziano-israeliano firmato nel 1979. Anche il presidente egiziano, Abdel-Fattah al Sisi, ha ribadito l’opposizione del suo Paese allo sfollamento forzato dei palestinesi dalla Striscia di Gaza: «L’Egitto ha adottato una posizione chiara fin dall’inizio della guerra, rifiutando la migrazione forzata dei palestinesi dalle loro terre verso il Sinai o in qualsiasi altro luogo al fine di preservare la causa palestinese e garantire la salvaguardia della sicurezza nazionale egiziana”, ha detto Sisi in un messaggio televisivo trasmesso dai media internazionali.

La trattativa sugli ostaggi

Mentre tutto sembra pronto per l’imminente offensiva, gli Stati Uniti da un lato hanno ribadito la loro contrarietà, cercando di convincere Israele che esistono “altri modi per colpire Hamas”; dall’altro hanno riunito una coalizione di 18 paesi per chiedere “il rilascio immediato di tutti gli ostaggi a Gaza come precondizione per raggiungere un cessate il fuoco”. Lo riferisce la televisione israeliana Notizie di Canale 12, i funzionari israeliani hanno esaminato oggi, giovedì 25 aprile, durante il gabinetto di guerra, una proposta più limitata per Hamas di liberare gli ostaggi, con l’intenzione di evitare la richiesta del gruppo terroristico che qualsiasi accordo includa la fine della guerra. L’emittente locale parla, infatti, di una “nuova bozza di accordo” che prevede la liberazione di 20 ostaggi (non più 40): donne, soldati, anziani e persone in gravi condizioni. Israele, in questo caso, permetterebbe ai palestinesi di tornare nel nord di Gaza, ma non dichiarerebbe la fine della guerra. Si prevede che la proposta sarà trasmessa ai mediatori a breve.

Leggi anche:

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

NEXT Israele – Hamas in guerra, le notizie di oggi in diretta