Le Opinioni | Adesso l’Ucraina è un problema europeo – .

Le Opinioni | Adesso l’Ucraina è un problema europeo – .
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Il Congresso degli Stati Uniti ha approvato un altro pacchetto di aiuti per l’Ucraina, in una versione che ha ricevuto l’approvazione ufficiale di Donald Trump. Si tratta di un espediente legislativo denominato “loan-lease”, grazie al quale l’Ucraina riceverà aiuti militari sotto forma di credito commerciale, e attrezzature militari in “leasing”, da restituire alla fine del conflitto. L’aspetto militare rappresenta una copertura politica, come avvenne durante la Seconda Guerra Mondiale, quando gli Stati Uniti fornirono armi ai loro alleati in base al Lend-Lease Act. La differenza sta però nella parte relativa all’aiuto finanziario, che viene erogato sotto forma di prestito o finanziamento.

Se e quando l’Ucraina aderirà all’Unione Europea, i suoi debiti verranno in pratica trasferiti all’Europa, poiché l’Europa dovrà farsi carico dei costi della transizione del Paese a Stato membro. Trump e Johnson stanno effettivamente spostando l’onere finanziario sull’Europa. Se sarà approvato, il pacchetto dovrà attendere i tempi legislativi e logistici della sua attuazionee poiché questa legislazione alla Camera dei Rappresentanti sarà diversa da quella già approvata dal Senato americano, la proposta dovrà ritornare ad una commissione congiunta chiamata ad elaborare e firmare un testo comune.

Nel frattempo, la Russia sta sfruttando questo vuoto decisionale al centro della politica occidentale nei confronti dell’Ucraina per consolidare le proprie rivendicazioni territoriali. Gli attacchi alle infrastrutture energetiche dell’Ucraina sono stati devastanti. Olaf Scholz, il cancelliere tedesco, inviò in Ucraina uno dei dodici sistemi di difesa antiaerea Patriot forniti alla Germania. Una mossa indubbiamente utile, ma lungi dal rivelarsi decisiva. Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj ha dichiarato che per garantire la protezione completa del Paese saranno necessari 25 sistemi di difesa aerea. Al momento l’Ucraina ha tre o forse cinque sistemi. Il divario rappresenta la reale portata del problema, che corrisponde al divario tra le promesse occidentali e la realtà sul campo.

Mentre la politica estera americana si concentra sempre più sul Medio Oriente, la guerra dell’Ucraina sta diventando una guerra europea. Oltre alla necessità di ulteriori sistemi di difesa aerea, ciò di cui l’Ucraina e i suoi alleati europei hanno urgentemente bisogno è una strategia, un’idea chiara su un paio di obiettivi e su come raggiungerli. Le guerre moderne raramente finiscono con una chiara vittoria o una chiara sconfitta. In questo caso sono ipotizzabili diversi esiti, oltre all’annessione russa dell’intero territorio ucraino o alla sconfitta categorica di Mosca.
L’errore principale dell’Occidente è stato quello di sottovalutare, da un lato, la presa del potere di Vladimir Putin e la sua resilienza, e dall’altro di sopravvalutare l’impatto delle sanzioni economiche sull’economia russa. Negli ultimi tempi il Paese ha registrato tassi di crescita superiori a quelli delle principali economie occidentali. In termini di potere d’acquisto, la Russia è paragonabile alle dimensioni della Germania e, di fronte alla sua resistenza, l’Occidente sembra aver perso ogni interesse e tutti gli occhi sono ora puntati sul conflitto in Medio Oriente.

Ho avuto modo di riflettere sull’assenza di qualsiasi strategia occidentale grazie ad un recente commento di Scholz, quando ha affermato che secondo lui la guerra in Ucraina continuerà per molto tempo. La sua affermazione concorda con una stima che ho sentito da una fonte non ufficiale, secondo la quale la Cancelleria di Berlino presuppone che la guerra si protrarrà per un decennio. Tali ipotesi sono altamente rivelatrici. Dieci anni superano anche le stime più ottimistiche sull’aspettativa di vita del governo Scholz. È un altro modo per dire che non abbiamo la minima idea di come finirà la guerra e siamo felici di lasciare questo compito al prossimo cancelliere.

I tedeschi attualmente forniscono più aiuti e armamenti di qualsiasi altro paese europeo, ma dal punto di vista strategico si stanno rivelando un vero disastro. Gli unici chiarimenti che arrivano da Berlino sono le linee rosse. Sappiamo già che Scholz respinge l’idea di un’escalation oltre i confini dell’Ucraina. Ma per il resto regna una fitta nebbia. L’approccio delle linee rosse ci ha portato alla crisi del debito sovrano dell’Eurozona lo scorso decennio. E ora ci riprovano con la politica estera. È vero che l’Occidente ha armi migliori, in termini di efficienza e volume, della Russia, e molte più risorse. È stato impressionante vedere i Patriots capaci di intercettare quasi tutti, tranne sette, dei 120 missili balistici, 170 droni e 30 missili da crociera che l’Iran ha lanciato in direzione di Israele. Una guerra per procura in Ucraina, con l’aiuto occidentale, sarebbe facilmente risolvibile. Ma non è proprio a causa della mancanza di obiettivi militari chiari e di strategie precise per raggiungerli: rafforzare le attuali linee del fronte; liberare i territori occupati un segmento alla volta; identificare potenziali soluzioni al conflitto, tra gli estremi della vittoria totale o della sconfitta totale; e infine preparare un accordo diplomatico per stabilire la fine della guerra.

La strategia implicita di chi invoca una guerra decennale punta al tentativo di stremare il nemico, o di attendere che si verifichi qualche altro evento. Sconsiglio vivamente ai leader occidentali di tentare di sconfiggere Putin in una gara di volontà e resistenza. Piuttosto, siamo noi che rischiamo di soccombere ai disturbi dell’attenzione geopolitica e alla sindrome da stanchezza cronica. Una guerra che si protraesse per dieci anni congelerebbe anche ogni speranza per l’Ucraina di aderire all’UE e alla NATO, trasformandosi in una paralisi economica sia per l’Ucraina che per l’UE. Né la NATO né l’UE possono accettare l’adesione di un paese in guerra. I nostri leader hanno riflettuto adeguatamente su questo stato di cose?

Stiamo entrando in uno scenario politico che gli europei non conoscono. La Germania è l’unico paese in grado di aiutare l’Ucraina, eppure la Germania è il paese delle linee rosse. Gli Stati Uniti, nel frattempo, rimangono un lontano alleato e un difensore sempre più riluttante. E non è solo Trump. Per l’Europa è giunto il momento di assumersi le proprie responsabilità.

(Traduzione di Rita Baldassarre)

29 aprile 2024

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