la minaccia da Mosca – .

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Il governo britannico ha annunciato di averlo fatto espulso UN addetto militare alAmbasciata russa A Londra. L’accusa è quella di spionaggio: il funzionario sarebbe “un ufficiale dell’intelligence” delle forze armate di Volare (Gru) “non dichiarato”.

La risposta del Cremlino

La reazione è stata immediata Volareche annuncia un “uno risposta adeguata” alla decisione di Londra di espellere l’addetto militare russo. Questo è quanto ha dichiarato portavoce del Ministero degli Affari Esteri, Maria Zacharovacitato dall’agenzia Ria Novosti.

Nella foto: Maria Zakharova, direttrice del Dipartimento Informazione e Stampa del Ministero degli Esteri russo.

Nuove sanzioni britanniche contro la Russia

È arrivato l’annuncio dell’espulsione del funzionario accusato di essere una spia russa Ministro degli Interni James Intelligentemente durante un discorso al Parlamento.

“Oggi, insieme al ministro degli Esteri, annunciamo un pacchetto di misure per far capire alla Russia che non tollereremo un’escalation così evidente”, ha detto Cleverly.

Il ministro ha aggiunto che, oltre all’espulsione annunciata, verranno prese anche altre misure: “Rimuovereremo lo status di sedi diplomatiche da diverse proprietà di proprietà russa nel Regno Unito, inclusa la casa Seacox Heathuna proprietà di proprietà russa in Sussex e la sezione commerciale e di difesa di Highgateche riteniamo siano stati utilizzati per scopi di intelligence”, ha aggiunto.

Restrizioni sui visti diplomatici russi

“Stiamo imponendo nuove restrizioni visti diplomatici russi, compreso un limite al periodo di tempo che i diplomatici russi possono trascorrere nel Regno Unito”, ha concluso il ministro dell’Interno britannico.

Precedente

Non è la prima volta che i servizi segreti britannici prendono di mira qualcuno accusato di essere un agente russo sotto copertura.

Nell’agosto del 2023 si diffuse la notizia di un arresto avvenuto qualche mese prima: finirono nel mirino delle autorità britanniche cinque cittadini dell’Europa Orientale.

Secondo l’accusa il quintetto fingeva di esercitarsi professione giornalistica mentre in realtà stava raccogliendo informazioni per il Cremlino.

Gli arrestati sono stati accusati di possesso 19 documenti con “intento improprio”, ovvero falsi: passaporti, carte d’identità e patenti di guida provenienti da Regno Unito, Bulgaria, Francia, Italia, Spagna, Croazia, Slovenia, Grecia e Repubblica Ceca.

Fonte foto: ANSA

 
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