Palestina, Spagna e Irlanda riconosceranno lo Stato il 21 maggio. Ecco gli altri paesi nel mondo che già lo fanno – .

Palestina, Spagna e Irlanda riconosceranno lo Stato il 21 maggio. Ecco gli altri paesi nel mondo che già lo fanno – .
Palestina, Spagna e Irlanda riconosceranno lo Stato il 21 maggio. Ecco gli altri paesi nel mondo che già lo fanno – .

Spagna, Irlanda, Malta e Slovenia verso il riconoscimento della Palestina come Stato. I capi di governo dei singoli Paesi considerano questa scelta “l’unica via per raggiungere la pace e la sicurezza” in Medio Oriente.

Israele, Usa: niente più armi se invade Rafah. La risposta: Biden deludente. Il 21 maggio Irlanda e Spagna riconosceranno lo Stato di Palestina

Riconoscimento nell’UE e nel mondo

Nonostante un impegno preso nel 1999 dai leader dell’Unione Europea, oggi la maggioranza dei Paesi membri non riconosce lo Stato palestinese, contrariamente a quanto accade nel resto del mondo.

Nell’Unione Europea solo nove paesi su 27 riconoscono lo Stato palestinese secondo i confini stabiliti nel 1967, che comprendono la Cisgiordania, la Striscia di Gaza e Gerusalemme Est. L’UE nel suo insieme sostiene la “soluzione dei due Stati”, ma non lo stesso Stato palestinese.

Nel 1999 l’Unione Europea si dichiarò pronta a “riconoscere uno Stato palestinese a tempo debito”, come affermato nelle conclusioni del Consiglio europeo di Berlino.

La Svezia è l’unico paese che ha riconosciuto la Palestina come Stato nel 2014, quando era già entrata nell’Unione Europea. Malta, Cipro, Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Romania e Bulgaria lo hanno fatto prima di aderire all’Unione.

La Palestina è riconosciuta come uno stato in tutto il mondo 139 paesi, circa il 70% dei membri delle Nazioni Unite: quasi tutta l’Asia, l’Africa e l’America Latina. Tra i Paesi che non lo fanno, pur mantenendo rapporti diplomatici con l’Autorità nazionale palestinese, ci sono Stati Uniti, Canada, Giappone, Corea del Sud, Australia e Nuova Zelanda.

Una questione urgente

Il tema, a lungo ignorato, è tornato tra i temi più dibattuti dopo il 7 ottobre, con l’attentato di Hamas.

“La questione del riconoscimento è solo uno dei tanti esempi di incoerenza tra il sostegno dell’UE alla pace, la soluzione dei due Stati e il diritto internazionale e la mancanza di corrispondenti azioni concrete”, ha affermato Martin Konecnydirettore del Progetto Europeo Medio Oriente.

Poi, secondo l’esperto, c’è la questione degli insediamenti israeliani illegali in Cisgiordania, che ostacolano la formazione di uno Stato palestinese perché occupano il territorio dove il Paese dovrebbe sorgere.

Il riconoscimento della Palestina potrebbe migliorare la reputazione dell’Autorità Nazionale Palestinese, che attualmente governa con difficoltà la Cisgiordania, e che potrebbe sostituire Hamas nel controllo della Striscia di Gaza una volta terminato il conflitto.

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Il Messaggero

 
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