L’indagine del New York Times sulle bandiere nel cortile di un giudice della Corte Suprema – .

L’indagine del New York Times sulle bandiere nel cortile di un giudice della Corte Suprema – .
L’indagine del New York Times sulle bandiere nel cortile di un giudice della Corte Suprema – .

Un’indagine di New York Times ha mostrato come il giudice della Corte Suprema degli Stati Uniti Samuel Alito abbia esposto per due volte bandiere che simboleggiano la destra trumpiana e l’estrema destra fuori da due case diverse. Le due bandiere sono state utilizzate anche da centinaia di sostenitori dell’ex presidente Donald Trump che hanno preso d’assalto il Campidoglio di Washington il 6 gennaio 2021 per interrompere la ratifica della vittoria di Joe Biden alle elezioni presidenziali del 2020.

Alito è uno dei sei dei nove giudici della Corte Suprema nominati dai presidenti repubblicani. L’indagine di New York Times ha sollevato nuove preoccupazioni sull’imparzialità e sull’indipendenza della Corte, che nei prossimi giorni dovrà pronunciarsi su alcuni casi relativi all’attacco al Congresso.

Più in generale, l’indagine aggiunge nuovi elementi alla crisi di legittimità che la Corte attraversa da tempo. La Corte è il tribunale più importante degli Stati Uniti, incaricato di valutare la costituzionalità delle leggi e dei regolamenti emanati nel Paese, ma negli ultimi anni si è spostata sempre più su posizioni di destra e ha preso diverse decisioni controverse, a partire da l’annullamento del diritto federale all’aborto, che ne ha ridotto la credibilità agli occhi di una parte della popolazione.

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L’indagine di New York Times Si basa su quattro fotografie scattate in momenti diversi e su interviste ad alcuni vicini di Alito e persone che frequentano la zona, che hanno chiesto di non essere identificati nell’articolo. Dall’inchiesta è emerso come tra luglio e settembre 2023, davanti alla residenza estiva di Alito a Long Beach Island, un’isola del New Jersey, sia stata issata la bandiera “Un appello al cielo”, una di quelle sventolate dai sostenitori di Trump nell’assalto del 2021 al Congresso.

Una delle quattro fotografie è tratta da Google Street View e sarebbe stata scattata alla fine di agosto 2023. L’indagine non chiarisce se la bandiera sia rimasta esposta ininterrottamente per tutti i due mesi o se sia stata issata a intermittenza.

La bandiera in questione raffigura un pino su sfondo bianco con sotto il motto “Un appello al cielo”: risale ai tempi della Guerra d’Indipendenza e non è stata utilizzata per molto tempo, finché negli ultimi anni è diventata uno dei principali simboli dei movimenti della destra cristiana e di tanti sostenitori di Trump. La bandiera venne riportata in auge soprattutto da Dutch Sheets, esponente del movimento di Riforma Neo-Apostolica, contro la laicità dello Stato e la separazione tra istituzioni ecclesiastiche e politiche.

È la seconda volta che simboli riconducibili all’attentato del 6 gennaio 2021 vengono esposti fuori dall’abitazione del giudice Alito: in un’altra indagine di pochi giorni fa, il New York Times ha mostrato come il 17 gennaio 2021, pochi giorni dopo l’aggressione, la bandiera americana sia stata esposta capovolta davanti all’abitazione di Alito in Virginia, un altro simbolo associato ai sostenitori di Trump e in particolare alle sue false dichiarazioni secondo cui il 2020 vinto da Biden sarebbe stato il risultato di una frode.

Le indagini di New York Times sono stati commentati con preoccupazione da numerosi giuristi, politici democratici e perfino da alcuni repubblicani. Proprio nello stesso periodo in cui la bandiera “Un appello al cielo” veniva vista sventolare davanti alla casa di Alito, la Corte Suprema aveva ricevuto la documentazione relativa ad un importante attacco al caso del Congresso, che, a seconda di come andrà, potrebbe far cadere una buona parte delle accuse contro Trump per aver tentato di sovvertire l’esito delle elezioni del 2020, pochi mesi prima delle elezioni presidenziali di novembre

Il caso su cui la Corte Suprema dovrà pronunciarsi è apparentemente molto tecnico: riguarda l’opportunità di utilizzare una legge federale che punisce la distruzione di documenti aziendali per perseguire penalmente le persone accusate di aver attaccato il Congresso. Il caso ha però un grande valore politico, perché se la Corte dovesse pronunciarsi negativamente, e quindi a favore di chi ha attaccato il Congresso, Trump potrebbe sfruttare questo precedente per sostenere che anche lui non è punibile.

Il giudice della Corte Suprema degli Stati Uniti Samuel Alito (AP Photo/Carolyn Kaster)

Alito è giudice della Corte Suprema dal 2005, quando fu nominato dal presidente George W. Bush. Negli ultimi anni è finito al centro di altre indagini, tra cui quella di ProPublicavincitore quest’anno del Premio Pulitzer, secondo il quale un gruppo di miliardari americani politicamente molto influenti avrebbe fatto regali di lusso ad alcuni giudici della Corte, tra cui Alito.

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