Duro scontro in Israele tra governo ed esercito. L’IDF ha respinto le critiche sulla sospensione dei combattimenti vicino al corridoio umanitario di Gaza, così come le affermazioni secondo cui la classe politica non era stata informata della decisione. Lo riporta Haaretz. L’esercito ha affermato che “la decisione è militare” e che Netanyahu ha recentemente incaricato i capi della sicurezza di aumentare gli aiuti a Gaza e consentire un accesso più sicuro agli operatori umanitari alla luce della nuova udienza della Corte internazionale di giustizia e degli incidenti in cui gli operatori sono stati uccisi dal fuoco dell’IDF.
L’esercito israeliano ha annunciato oggi “una pausa tattica” nel sud della Striscia di Gaza, ma l’ufficio del primo ministro Netanyahu ha affermato che “quando domenica mattina il primo ministro ha sentito la notizia di una pausa umanitaria nei combattimenti per 11 ore al giorno, ha detto al suo segretario militare che questo era inaccettabile.” Lo riferisce Haaretz, aggiungendo che dopo il chiarimento “il primo ministro è stato informato che non vi è alcun cambiamento nella politica dell’IDF e che i combattimenti a Rafah continueranno come previsto”
Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno affermato che attueranno una “pausa tattica” quotidiana nell’attività militare in parte dell’enclave palestinese meridionale durante le ore diurne per facilitare la consegna di aiuti umanitari. L’IDF ha dichiarato in un comunicato che il fermo “per scopi umanitari avrà luogo tutti i giorni dalle 8 alle 19 fino a nuovo avviso lungo la strada che porta dal valico di Kerem Shalom a Salah al-Din Road e poi a nord”.
L’esercito israeliano ha annunciato che altri due soldati sono stati uccisi ieri in combattimenti nel nord della Striscia di Gaza.
I membri del 129° battaglione dell’8a brigata corazzata di riserva, di 28 e 49 anni, sono morti quando una bomba è stata fatta esplodere contro il loro carro armato, spiegano le Forze di difesa israeliane (IDF), citate dai media locali. Altri due soldati sono rimasti gravemente feriti nell’attacco. Sale quindi a dieci il bilancio dei soldati uccisi ieri nell’enclave palestinese. Otto erano i morti nella città meridionale di Rafah: secondo i media arabi, i combattenti di Hamas avevano teso un’imboscata al loro veicolo blindato e lo avevano colpito con dei lanciarazzi; l’IDF dal canto suo parla di “un ordigno esplosivo piazzato nella zona o del lancio di missili anticarro”.
La polizia ha rilasciato il fotografo del quotidiano Haaretz arrestato ieri sera durante una manifestazione antigovernativa a Tel Aviv: i media israeliani riferiscono che Itay Ron è stato liberato circa un’ora dopo essere stato fermato. I video pubblicati sui social media mostrano il giornalista afferrato da un agente e spinto verso un autobus di arrestati, nonostante i passanti affermassero che era un giornalista. Ron è una delle 12 persone arrestate per presunte violazioni dell’ordine pubblico.
Ismail Haniyeh, leader di Hamas con sede in Qatar, afferma che la risposta del gruppo terroristico all’ultima proposta di cessate il fuoco a Gaza e accordo sugli ostaggi è “coerente” con i principi del presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Haniyeh ha tenuto un discorso in televisione in occasione della festa islamica Eid al-Adha. Lo riporta il Times of Israel. Biden ha detto che non si aspetta che un accordo di cessate il fuoco e di rilascio degli ostaggi per Gaza venga raggiunto nel prossimo futuro, dicendo che Hamas deve spostare la sua posizione più vicino alla proposta di Israele appoggiata dagli Stati Uniti.
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