I piloti furono “disorientati”, poi si schiantarono a tutta velocità nel Golfo Persico. Tutti morirono sul volo Gulf Air 072 – .

I piloti furono “disorientati”, poi si schiantarono a tutta velocità nel Golfo Persico. Tutti morirono sul volo Gulf Air 072 – .
I piloti furono “disorientati”, poi si schiantarono a tutta velocità nel Golfo Persico. Tutti morirono sul volo Gulf Air 072 – .

23 agosto 2000. Alle 16:52 il volo decolla dall’aeroporto internazionale del Cairo, in Egitto. GulfAir 072 diretto a Manama, Bahrein, con 143 persone a bordo. Ma pochi minuti dopo l’atterraggio, a causa di una riattaccata fallita, dovuta all’impossibilità di atterrare sulla pista numero 12, l’aereo precipita nelle acque del Golfo Persico, uccidendo tutti i passeggeri e l’equipaggio. Il volo Gulf Air 072 è considerato il peggior incidente aereo avvenuto in Bahrein e uno dei più gravi capitati ad un Airbus A320, superato nel 2007 dal disastro del volo Tam 3054 a Rio de Janeiro.

L’incidente

L’aereo coinvolto nell’incidente del 23 agosto 2000 è un Airbus A320-212, con 6 anni di vita e 17.370 ore di volo accumulate. Il comandante del volo Gulf Air diretto quel giorno in Bahrein si chiama Ihsan Shakeeb, ha 4.416 ore di esperienza di volo, di cui 86 come comandante. Al suo fianco c’è il primo ufficiale, Khalaf Al Alawi, 25 anni, con 608 ore di esperienza di volo, di cui 408 su Airbus A320.

Sul volo 072, che arriverà al gate di partenza in ritardo, circa 25 minuti prima dell’orario di partenza previsto, e decollerà alle 16:52, l’aereo è pilotato dal comandante Shakeeb e il primo ufficiale Al Alawi è responsabile del monitoraggio degli strumenti di volo . Alle 19:26 il controllore di volo dell’aeroporto di Manama ha autorizzato l’atterraggio del volo Gulf Air all’aeroporto di Manama, il comandante ha riferito all’operatore di aver esteso i flap e il carrello di atterraggio, ma che pur avendo avvistato la pista di atterraggio, ed essendo a 297 metri sopra al suolo, l’aereo non è stabilizzato. Da questo momento, i piloti inizieranno una serie di manovre incomprensibili. “Non credo che ce la faremo”si sente dire il comandante, nelle comunicazioni tra l’aereo e l’operatore di volo, che lo autorizza ad effettuare un’orbita, anzi una rischiosa Giro a 360 gradi.

Ma le cose non sembrano andare per il verso giusto e alle 19:28 il comandante Shakeeb segnala alla torre di controllo di aver perso la pista: “…siamo andati oltre [la pista]”, dichiara il capitano, il quale chiede di poter effettuare a riattaccato, che permette di interrompere la manovra di atterraggio di un aereo e riprendere quota. La scatola nera registrerà per 14 secondi il suono dell’avvertimento principale e il comandante che affermerà in tono preoccupato: “velocità, velocità eccessiva...”. L’aereo stava volando ad un’altitudine di 321 metri e a velocità pazzesca di 354 chilometri all’ora.

Pochi secondi dopo l’attivazione delallarme, la scatola nera registrerà un movimento in avanti dello stick di comando dal lato del comandante, l’adesivo laterale si terrà a 13,3 gradi dalla posizione neutra, l’inclinazione dell’aereo va da 5 gradi verso l’alto a circa 15,5 gradi verso il basso. Ma non è tutto: la velocità aumenta da 357 km/h a 433 km/h e l’accelerazione diminuisce. Alle 19,30, mentre l’aereo si trova a una quota di 306 metri e ad una velocità di 409 km/h, dalle registrazioni si sentirà il comandante dire: “retrarre completamente i lembi” e il primo ufficiale risponde: “zero“. Dopo quest’ultima conversazione, il volo Gulf Air 072 si schianterà contro il Golfo Persico, che nel punto del violento impatto era profondo solo 3 metri, provocandone la completa disintegrazione. incidente tutti i passeggeri e i membri dell’equipaggio moriranno.

Le indagini e le cause dello schianto

Il Bahrein Civil Aviation Affairs (CAA), il National Transportation Safety Board (NTSB), il Bureau d’Enquêtes et d’Analyses pour la sécurité de l’aviation civil sono stati incaricati di indagare sulle cause che hanno portato alla tragedia del volo Gulf Air 072. (Bea) e la Direzione Generale dell’Aviazione Civile e della Meteorologia (DGCAM). Le indagini ne hanno evidenziato una serie errori procedurali commessi dai piloti, che non hanno aderito a diverse procedure operative standard.

Una delle procedure considerate “non convenzionale” era lì‘orbita che il comandante effettuò a bassa quota e troppo vicino alla pista di atterraggio. Alla tragedia ha contribuito anche la riattaccata eseguita in modo errato, poiché durante la manovra i piloti sono rimasti vittime di quella che viene definita disorientamento spazialeoppure un’illusione somatogravica, che dava loro la falsa percezione di aver iniziato un beccheggio verso l’alto, mentre l’aereo si stava tuffando verso il basso.

Le indagini hanno evidenziato laformazione inadeguata dei piloti, che non sono riusciti a coordinarsi durante le fasi più critiche del volo e dell’insoddisfacente sistema di analisi dei dati di volo della compagnia aerea. La combinazione di tutti i fattori elencati portò poi l’aereo a schiantarsi nel Golfo Persico, senza lasciare scampo alle 143 persone a bordo.

Cos’è l’illusione somatogravica?

Nell’aviazione, il cosiddetto illusione somatogravica è un tipo di Illusione Ottica che crea nel pilota la percezione di salire, mentre in realtà l’aereo sta scendendo. Ciò accade soprattutto, come nel caso del volo Gulf Air, durante i voli notturni, quando al buio è più facile perdere l’orientamento.

Stessa sorte ha subito anche il volo armeno Armavia 967 del volo Gulf Air, che nel 2006 si schiantò durante una riattaccata mentre volava dalla capitale armena Yerevan a Sochi, in Russia, uccidendo tutti i passeggeri a bordo. Anche nel caso del volo Armavia, i piloti sono rimasti vittime di disorientamento spaziale durante la manovra di riattaccata, che li ha confusi al punto da far schiantare l’aereo nel Mar Nero.

 
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