Francia, il caso del bambino nascosto: un ragazzo di 14 anni che non è mai andato a scuola ed è stato rinchiuso dalla madre. L’avvocato: “Relazione onnicomprensiva” – Corriere.it

Francia, il caso del bambino nascosto: un ragazzo di 14 anni che non è mai andato a scuola ed è stato rinchiuso dalla madre. L’avvocato: “Relazione onnicomprensiva” – Corriere.it
Francia, il caso del bambino nascosto: un ragazzo di 14 anni che non è mai andato a scuola ed è stato rinchiuso dalla madre. L’avvocato: “Relazione onnicomprensiva” – Corriere.it

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
PARIGI – Un’allergia, forse causata da una pastiglia per la gola, ad es un quattordicenne viene portato all’ospedale di Rennes. I medici si trovano di fronte a ragazzo scheletrico, alto un metro e 47 ma pesa solo 25 chiliche non ha mai fatto nessun vaccino e non lo è mai andato a scuola.

Vive con sua madre, laureata in architettura e storia dell’arte, in una residenza a Rennes, in Bretagna, e parla in modo strano. vi servizi sociali sono avvisatiil ragazzo ora è in un istituto e la madre è sotto inchiesta, il processo è fissato per il 5 ottobre. La donna rischia sette anni di carcere e 100.000 euro di multa.

Per 14 anni il ragazzo è rimasto fuori dalla società, vissuto nel suo mondo popolato solo da sua madre. All’inizio sembra una spaventosa storia di segregazione da Natascia Kampusch, la ragazza austriaca rapita e tenuta prigioniera per otto anni in uno scantinato. La realtà è diversa, ma comunque inquietante: sua madre Stéphanie D., 48 anni, ha instaurato con suo figlio un rapporto totalizzante, sottraendosi a qualsiasi dovere sociale. Niente controlli medici, più per paura di infrangere quella dimensione privata dell’amore soffocante che per credenze antiscientifiche e abitudini curiose: abbigliamento antiquato in stile Luigi XIV, alimentazione casuale e insufficiente – soprattutto «bresaola e formaggio di capra, mi piacciono molto», racconterà poi il 14enne -, visite a musei e biblioteche ma neanche un giorno di scuolasenza aver mai avvertito l’amministrazione, alla quale quel bambino è sempre rimasto totalmente sconosciuto.

La donna sta ora raccogliendo testimonianze e documenti per riavere la custodia del figlio, e si è difesa apparendo su Bfm all news Tv: «Eravamo felici, e ora siamo entrambi scontenti – ha detto -. Mio figlio non è mai andato a dormire affamato, è stato nutrito adeguatamente sia in termini di quantità che di qualità. Abbiamo vissuto una decina d’anni a Parigi e ne abbiamo approfittato molto, andavamo nei musei e a teatro, non mancava mai niente».

Secondo l’avvocato della donna, Emmanuel Ludot, il ragazzo “ha un alto potenziale intellettuale, si è formato da solo, è appassionato di storia, è più maturo della sua età, ma ha vissuto in una fusione con la madre”. Secondo la polizia, madre e figlio vivevano in un appartamento malsano – “Io dormivo in soggiorno, lei su un futon in bagno”, ha detto l’adolescente – e ha difficoltà linguistiche. Il ragazzino ha parlato con il Figaro, difende la madre e vuole tornare da lei: «Qualcuno crede che io abbia vissuto da vampiro, ma è completamente falso. Non ho mai vissuto da recluso, ad esempio ho partecipato a tornei di carte Pokemon. Vivevo in un ambiente molto ricco, mia madre mi portava dagli antiquari, in libreria, facevo cose che mi piacevano. ora in scuola subisco le violenze e gli insulti degli altri bambini, uno di loro mi ha rubato gli occhiali da sole e il cappello e mi ha lanciato dei sassi. Ormai sono chiuso in camera a leggere, ma voglio tornare da mia madre».

Il processo di ottobre dovrà stabilire quanto vi sia di patologico nella difesa della madre da parte del figlio e più in generale nel rapporto tra i due, fermo restando che l’allontanamento di un figlio dalla pubblica istruzione, in assenza di uno speciale permesso, è illegale. Ma saranno messe in discussione anche le carenze del sistema: madre e figlio sono stati denunciati per la prima volta il 17 agosto 2021, quando ancora vivevano a Parigi e qualcuno ha avvisato i servizi sociali. Ma la donna ha ignorato la convocazione del giudice dei minori, ha lasciato Parigi per trasferirsi a Rennes, e con ogni probabilità non sarebbe stata nuovamente disturbata se una reazione allergica del figlio non l’avesse costretta a portarlo in ospedale.

 
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