«Racconto la storia della famiglia Farnese da molteplici prospettive» – .

«Racconto la storia della famiglia Farnese da molteplici prospettive» – .
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Le sale dei palazzi Farnese si illuminano di nuovo di luci e splendore tra le pagine del libro «I signori Farnese dell’unicorno. Mito e realtà” (Vecchiarelli Editore) di Marzio Dall’Acqua. Presentato ieri al Palazzo del Governatore dall’autore, insieme al giornalista Luigi Alfieri, allo studioso Giovanni Godi e al biografo Paolo Procaccioli, il volume attraversa due secoli di magnificenza farnesiana.
Nel saggio Marzio Dall’Acqua raccoglie i propri studi, saggi e scritti per convegni, riviste, cataloghi, pubblicazioni apparsi sulla Gazzetta di Parma, frutto di quarant’anni di ricerca.

Il volume, il terzo della prestigiosa serie della «Bibliotecafarnesiana – Studi», si inserisce in un progetto più ampio tra undici università italiane riunite in un polo interuniversitario, con università straniere, l’École française de Rome, l’Archivio di Stato di Napoli e Parma. Accanto all’analisi storica e critica, l’obiettivo è quello di creare un’Enciclopedia Farnesiana digitale. L’autore, storico dell’arte, giornalista, saggista, già archivista e poi direttore dell’Archivio di Stato di Parma, è un grande esperto dei Farnese: ha pubblicato, tra l’altro, «I Farnese» (Passo) nel 2008. «I aveva in mente di scrivere un libro sui Farnese – spiega Marzio Dall’Acqua – attivando un dialogo che allargasse la prospettiva. Come il dipinto in cui Sofonisba Anguissola ritrae un diciassettenne Alessandro Farnese, durante il suo soggiorno in Spagna, in ricchissime vesti con un mantello ricamato foderato di ermellino, a sottolineare il suo potere. Quest’opera fu citata e ripresa nel famoso dipinto commissionato da Papa Paolo III, in cui appare con i nipoti Alessandro e Ottavio, a simboleggiare il prestigio della famiglia. Intrecciarsi come tessere di un mosaico.

«“I Farnese, signori dell’unicorno” – aggiunge Luigi Alfieri – parte sempre da un dipinto per raccontare le storie. È un affresco ricco di figure, immagini, colori, un saggio di bella scrittura, capace anche di ironia.”
«Con Marzio Dall’Acqua – spiega Giovanni Godi nel suo intervento – ci conosciamo dal 1972. Fin da ragazzo ritagliavo i suoi testi pubblicati sulla Gazzetta di Parma: li conservo ancora. I ritratti dei Farnese qui chiariscono alcuni aspetti importanti di personaggi che spesso passano inosservati”.

Dai bucintori ducali del Po alle “spie mugnaie” che circondavano Ranuccio I, il libro trova particolari notizie raccolte dagli archivi. Trasportando al tempo delle naumachie concepite dall’estro teatrale e architettonico di Ranuccio II.
«In questo libro – spiega Paolo Procaccioli – c’è un mondo ritrovato. I Farnese celebrarono se stessi attraverso l’arte figurativa. Non sono stati raccontati da un Ariosto, da un Tasso, da un Machiavelli o da grandi poeti, ma le immagini permettono di riscoprire le loro gesta, anche per capire se esiste uno “stile Farnese” e confrontarlo con quelli, ad esempio, dei Gonzaga o Medici».
«In Italia sono oltre 80 i luoghi profondamente legati alla famiglia Farnese, sparsi tra palazzi, collezioni d’arte e archivi. Con 11 gruppi di ricerca in tutti i territori farnesiani, portiamo avanti un progetto interuniversitario che coinvolge altre istituzioni locali, anche in Olanda, Francia e Spagna. Magari verranno creati dei tour organizzati per visitare tutte le residenze farnesiane».

 
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