il libro di Repubblica gratis in edicola con il quotidiano di sabato 27 aprile – .

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IL 7 settembre 1924 IL Genoa Cricket and Football Club vince il suo nono scudetto, il secondo consecutivo, vinto da una squadra straordinaria che sembra destinata a dominare per molto tempo. L’anno successivo, però, le improbabili cinque finali con il Bologna interrompono la serie, negano al Genoa la stella e lo spediscono verso un imprevedibile declino. A cento anni da quell’ultimo scudetto, la certezza è una sola: se i risultati spesso sono mancati, la passione dei tifosi, tramandata da generazioni, non si è mai venuta meno.

Una storia, anzi, tante storie, che Gessi Adamoli e Alberto Puppo si incrociano nella loro La Grande Genova – Dagli Invincibili alla stella rubata, l’epopea di un mito, realizzato in collaborazione con Fondazione ETS Genova 1893, che ha fornito splendide immagini d’epoca, che sarà distribuito gratuitamente sabato 27 aprile, insieme al nostro quotidiano, e presentato martedì 23 aprile alle ore 11 al Museo di Genova, in via Porto Antico 4. Con gli autori parleranno l’amministratore delegato del Genoa, Andres Blazquez, e il caporedattore del Genoa Repubblica Genova, Luigi Pastore.

E gli argomenti non mancheranno, per quello che, senza azzardare la presunzione, può definirsi un libro di storia. Ma anche, e soprattutto, di storie. Perché il viaggio dei due giornalisti mira a ricollegarsi alle vicende sportive, ma anche umane, dei protagonisti di quegli anni. inevitabilmente si intersecano con quelli di un periodo straordinariamente inquieto. Basti pensare che il mitico Genoa degli Invincibili, quello che vinse lo scudetto senza perdere una partita, trionfò nella finale di Marassi con la Pro Vercelli il 14 maggio 1922. Cinque mesi dopo, le maglie nere marciarono su Roma e deviarono la corso del paese. Quelle stesse maglie nere che influenzeranno in maniera decisiva l’interminabile partita contro il Bologna del 1925 che, tra gol fantasma, invasioni di campo, intimidazioni all’arbitro, spari e manifestazioni di piazza, permetteranno alla squadra cara al gerarca Arpinati di rubare lo scudetto alla stella va a Genova.

Sì, il campionato. I rossoblù furono i primi a poterlo sfoggiare sulle proprie maglie, nel 1924. Questo è risaputo. Meno che a inventare quel simbolo epocale fu un poeta italiano famoso per i suoi versi, le sue stravaganze e le sue imprese più o meno ardite. Leggere per credere.

Ma ciò che colpisce, e spesso commuove, sono le vite dei protagonisti di quegli anni. Giovani calciatori non più pionieri ma non ancora professionisti, che spesso si dividono tra il campo e qualche borsa da scaricare al porto o alla scrivania di una banca.

Proprio davanti allo sportello di una banca esplose il primo grande scandalo legato a un mercato allora vietato. Al centro ci sono due calciatori che poi saranno i pilastri delle stagioni di campionato, rubate all’Andrea Doria. Beccato dalla cassiera del Dorian con un assegno da prigioniero. La rivalità è già accesa, ma alla fine vince il fair play. In acqua non succede lo stesso: Genoa e Andrea Doria si danno una bella batosta. Ma può succedere che il poliedrico Luigi Burlando, pallanuotista del Doria, si ritrovi a scontrarsi con gli avversari della squadra del Genoa per la quale Luigi Burlando come calciatore è tesserato. Magari ricordando che anche lui è un campione savate.

Tag: grande Genova Repubblica libro gratis edicola quotidiano sabato aprile

 
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