La polveriera mediorientale, il conflitto israelo-palestinese. Il libro ‘Palestina Israele – Il lungo inganno’ spiega le ragioni e le responsabilità di una guerra che affonda le sue radici in un lontano passato. La soluzione essenziale’, edito da Mimesis, co-scritto da Mario Capanna e Luciano Neri. Chi ha causato il fallimento degli Accordi di Oslo? Chi ha favorito e finanziato la crescita di Hamas fino alla tragedia attuale? In questo libro Capanna e Neri riportano la loro esperienza diretta dalla Cisgiordania, da Gaza e da Israele, liberi dai vincoli della propaganda occidentale. Un percorso iniziato oltre cinquant’anni fa, negli anni Settanta, che ha portato ad incontri, relazioni e testimonianze preziose dai territori occupati. Documentando rigorosamente le responsabilità nella mancata risoluzione del conflitto, gli autori mostrano chiaramente che l’unica alternativa a una guerra che sembra destinata a durare per sempre è la creazione pacifica di un vero Stato palestinese che possa coesistere con quello di Israele.
“Al di là delle distorsioni delle cancellerie e dei governi, l’opinione pubblica mondiale si sta ormai rendendo conto che senza la costituzione di un vero Stato palestinese, che coesista in pace con quello israeliano, non ci sarà mai pace in Medio Oriente – scrivono gli autori -. Ogni altra ipotesi si basa sulla sabbia. Valgono, a questo proposito, le parole di sant’Agostino: «La speranza ha due bellissimi figli: l’indignazione e il coraggio. Il disprezzo per la realtà delle cose e il coraggio di cambiarle. Ci assicuriamo tutti che i due bambini crescano vigorosamente”.
Politico, scrittore e giornalista, Capanna, leader studentesco nel 1968, segretario nazionale di Democrazia Proletaria fino al 1987, parlamentare italiano ed eurodeputato, è un esponente ambientalista e pacifista. Nel volume Capanna riporta riflessioni, scritti (antichi e recenti) raccolti durante i tanti viaggi compiuti in Palestina, a partire dall’intervista al leader palestinese Yasser Arafat e dalle sue parole: “La speranza è quella cosa che non ho perso nemmeno per un giorno durante la mia vita”, e ancora: “Se non avessimo preso le armi, noi palestinesi saremmo finiti come gli indiani d’America”. Le riflessioni sui lunghi viaggi insieme a Nemer Hammad, rappresentante dell’OLP in Italia, l’incontro con Abu Jihad, braccio destro di Arafat, assassinato nel 1988 da un commando israeliano, e molto altro ancora. Capanna denuncia la ‘propaganda a senso unico’ della stampa italiana sul conflitto.
Nella seconda parte del libro, curata dall’analista geopolitico e presidente del Centro Relazioni Internazionali, Luciano Neri, c’è un capitolo sull’ascesa di Hamas ‘un evento prevedibile, un disastro evitabile’, le riflessioni del giornalista israeliano e pacifista Uri Avnery, partendo dalle sue parole d’amore per Gaza, la città oggi martoriata dalle bombe israeliane. Appendice al volume Le risoluzioni Onu violate da Israele.
