da risorsa a problema? Il libro di Caligiuri – .

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Pubblichiamo un estratto dal libro di Mario Caligiuri dal titolo “La responsabilità disattesa. L’Università della Calabria e la pedagogia: politiche educative e sottosviluppo in Occidente” con la prefazione di Giovanni Lo Storto

28/04/2024

Allargando lo sguardo emerge il problema del ruolo delle università nel XXI secolo, in particolare nel nostro Paese. Juan Carlos de Martin sostiene che le università del futuro dovranno formare cittadini e non solo lavoratori. Nonostante l’evidente condivisione teorica, sembra opportuno evidenziare almeno tre considerazioni.

Innanzitutto, con l’uso dell’intelligenza artificiale ci saranno sempre meno lavoratori, per cui scuola e università dovranno educare i cittadini più che sul lavoro ad un uso produttivo e vantaggioso del tempo libero, per sé e per la società, insegnando non tanto come lavori ma come vivi. E questo richiederebbe una sfida educativa ancora più alta, richiamando la necessità di educare i cittadini a gestire i sistemi di intelligenza artificiale sia nel loro lavoro che nelle loro azioni quotidiane.

In secondo luogo, il sistema attuale non forma nemmeno completamente i lavoratori: vorrei che lo facesse. Non solo lo scollamento tra istruzione e occupazione si sperimenta da decenni in Italia, ma gli scenari futuri immediati richiedono competenze che gli attuali sistemi educativi in ​​gran parte non assicurano e di cui non c’è consapevolezza. Infatti, Yuval Noah Harari sostiene: Poiché non sappiamo quale struttura avrà il mercato del lavoro nel 2030 o nel 2040, oggi già non abbiamo la più pallida idea di cosa insegnare ai nostri figli. La maggior parte di ciò che imparano oggi a scuola sarà probabilmente irrilevante quando avranno quarant’anni […] l’unico modo per gli uomini di restare in gioco sarà continuare ad apprendere per tutta la vita e reinventarsi costantemente. Molti, se non la maggior parte, non riusciranno a tenere il passo.

In terzo luogo, come è possibile educare i cittadini nelle università se siamo inondati di disinformazione e il sistema educativo non fornisce le competenze di base per sviluppare il pensiero critico? L’università può offrire titoli qualificati se il background formativo presenta precedenti carenze così evidenti? In Italia, a mio avviso, il dibattito è stato distorto da alcune visioni ideologiche e da un dibattito incentrato quasi esclusivamente sulle risorse economiche, che, pur rappresentando un aspetto fondamentale, non sono l’unico elemento da considerare. E questo soprattutto quando i fondi vengono spesi male, ampliando il numero dei corsi di laurea, trincerandosi sulle entrate di posizione, reclutando personale a volte inadeguato.

In effetti, vale sicuramente per l’università ciò che Luigi Monti sostiene per la scuola: gli attacchi lamentosi alle politiche scolastiche di destra e alla loro visione burocratica e aziendale possono essere facilmente liquidati rimandandoli al mittente. Nel vortice spezzato e infinito di piccoli aggiustamenti tecnocratici agli evidenti fallimenti della scuola è ormai chiaro che destra e sinistra non c’entrano nulla […]: la continuità pedagogica di fondo tra i ministeri che si sono succeduti negli ultimi decenni […] è disarmante. Anche le università italiane non riescono a cogliere il cambio di passo epocale richiesto dall’avvento dell’infosfera. Mark Taylor lo sottolineava già nel 2009: La maggior parte dei corsi di laurea offerti dalle università statunitensi sforna un prodotto per il quale non esiste mercato (candidati a posti di insegnamento che non esistono) e sviluppa competenze che sono oggetto di una domanda in continua diminuzione (risultati della ricerca sono pubblicati su riviste accademiche che nessuno legge tranne una manciata di colleghi che hanno interessi simili).

Tanto che c’è chi prevede che le università tradizionali possano subire pesanti ridimensionamenti entro il 2030, con il licenziamento del personale a seguito dell’ampliamento dell’offerta accademica online, tra cui emergono, seppure con contraddizioni, i Massive Open Online Courses. (MOOC), erogato gratuitamente dalle più importanti università del mondo. Ma per quanto riguarda le università telematiche, così come si sono sviluppate in Italia, occorrono interventi urgenti, a seconda del ruolo sempre più importante che assumeranno nell’immediato futuro. Inoltre, a livello nazionale, l’emigrazione studentesca dal Sud al Nord ha ricadute significative sull’economia delle regioni, come dimostrato dagli studi di Gianfranco Viesti e Gaetano Vecchione

 
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