Il libro di Raniolo dimostra che anche in una società egoista come la nostra c’è voglia di partecipare – .

Il libro di Raniolo dimostra che anche in una società egoista come la nostra c’è voglia di partecipare – .
Il libro di Raniolo dimostra che anche in una società egoista come la nostra c’è voglia di partecipare – .

COSENZA “La partecipazione? È la capacità di uscire dall’ombra della propria vita privata e ricercare una relazione con gli altri e Per altri., magari cercando di influenzarli per portarli dalla tua parte. È uno dei processi più importanti e vitali per il funzionamento e la qualità di una democrazia, in una comunità basata su un rapporto tra eguali. Oltre ai partiti, ci sono forme di partecipazione più disperse: è l’infrastruttura costituita da quelli che Norberto Bobbio definiva “cittadini educati”” Francesco Raniolo, docente di Scienza Politica all’Università della Calabria, spiega il significato di “Partecipazione politica” (il Mulino, edizione aggiornata). Per Raniolo il Covid e le catastrofi come le alluvioni hanno dimostrato questa confortante tendenza a cooperare nella nostra società sempre più egoista e ripiegata su se stessa. Secondo Raniolo le azioni hanno molte ricadute sulle scelte politiche.

Premesse che rendono stimolante il dibattito nella sede della Cgil – che ieri ha ospitato la presentazione del libro – con il segretario generale Massimiliano Ianni fare gli onori di casa. Tra il pubblico si vedono non solo sindacalisti ma anche tanti (ex?) elettori “delusi” del centrosinistra, il candidato sindaco di Montalto Uffugo Emilio Viafora (suggestivo anche vederlo in effigie nei ritratti appesi alle pareti tra cui Gino Picciotto, Peppe Pierino e gli altri della vecchia guardia), il maestro dell’Unical Walter Nocito e i dissidenti dem a Palazzo dei Bruzi Francesco Graziadio e Gianfranco Tinto.
Carolina Casalnovopresidente di Controcorrente, parla partecipazione tradita e cita il caso delle primarie del Pd. Le fa eco Antonio Tursiche definisce il libro di Raniolo «una mappa che dimostra come i fenomeni politici e sociali siano ambivalenti, il bene e il male non siano necessariamente sempre dalla stessa parte» (quaderno esterno, Tursi annuncia che «l’8 e il 9 giugno andrò al mare, ma per altri due anni resterò nel Pd perché ho la tessera e ho un mandato che non posso tradire»).
«Il gol di Raniolo – dice Mariafrancesca D’AgostinoProfessore Unical – è sfidare i lettori sulla validità di quelle teorie che pensavano la partecipazione come qualcosa finalizzato ad incidere sulle politiche pubbliche: Raniolo ne mostra l’insufficienza, porta alla ribalta altre forme di partecipazione motivate proprio dalla gratificazione che la partecipazione comporta. Emergono però forme preoccupanti di partecipazione, che determinano alienazione e disintermediazione e solitudine in cui sprofonda il cittadino comune. Forme che permettono allo Stato di arretrare e al liberalismo di avanzare”.
Per Anna Laura Orricoparlamentare del Movimento 5 Stelle, «sul tema della partecipazione il M5S ha avuto un ruolo importante in un certo periodo storico del Paese, avendo rotto gli schemi e incanalato la rabbia sociale di tanti cittadini che si consideravano esclusi dai partiti tradizionali e dalle istituzioni vita “.
Dichiarazioni e analisi a parte, una sala gremita in un venerdì pomeriggio di primavera attorno a un libro sulla (tanto odiata e screditata) politica può essere un primo segnale di partecipazione attiva. ([email protected])

 
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