Storie veliterne di Zaccagnini. “La lunga resistenza”; lavoro e comunità; Caravaggio – .

Storie veliterne di Zaccagnini. “La lunga resistenza”; lavoro e comunità; Caravaggio – .
Storie veliterne di Zaccagnini. “La lunga resistenza”; lavoro e comunità; Caravaggio – .

La lunga Resistenza Storia dell’antifascismo 1919 – 1945, Il terzo

Cenacolo della Fondazione Ugo La Malfa Giovedì 9 maggio 2024, ore 18:00 Via di Sant’Anna, 13 – 00186 Roma Presentazione del libro Lunga resistenza
Storia dell’antifascismo 1919 – 1945
Di Simona Colarizi ne parlano con l’autore Marco De Nicolò, Fabio Martini, Giorgio La Malfa. La lotta armata dopo l’8 settembre è solo l’ultimo capitolo della lunga resistenza al fascismo sui cui valori è stata costruita l’Italia repubblicana e democratica.

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Così è andataRoberto Zaccagnini, Edizioni Scorpione

Venerdì 17 maggio la Biblioteca Comunale “A. Tersenghi” di Velletri e la Società Cooperativa Biblionova presenteranno la nuova edizione del libro E’ andata così. Storie e racconti della storia di Velletra da Ottaviano Augusto a Cane d’Appiotti Di Roberto Zaccagnini, Edizioni Scorpione. Sarà presente l’autore.

L’evento si terrà venerdì 17 maggio 2024 alle ore 17.00 nella Sala degli Affreschi della “Casa delle Culture e della Musica” (Piazza Trento e Trieste, snc, Velletri), con ingresso gratuito.

Il libro, giunto alla terza edizione, consiste nella raccolta di testi pubblicati sul settimanale Veliterno l’Artemisio negli anni che vanno dal 2016 al 2018 con l’aggiunta di alcuni articoli apparsi in anni più recenti, nel 2022 e nel 2023. Nella prefazione troviamo spiegato l’intento principale di Roberto Zaccagnini in questo volume, l’autore infatti afferma che “[…] La storia è fatta anche di storie e di storie. Questi, oltre ad essere più godibili, trasmettono il vero senso della storia”. L’intero libro, oltre 200 fitte pagine, esplora quindi una materia molto densa, con un approccio fondamentalmente duplice: o si parte dalla storia per arrivare alle storie, oppure si parte dalle storie per arrivare alla storia. Le storie riportate possono nascere da un ricordo personale o da un ricordo tramandato in famiglia, da un detto o da un semplice termine veliterno, da un documento antico che offre, ad una lettura più attenta, l’opportunità di ritrovare tracce di vita quotidiana e modi di pensare che spesso sono sorprendentemente persistenti negli abitanti della città, oppure vengono affrontati molti luoghi comuni legati alla storia e alle tradizioni di Velletri. L’intento di Roberto Zaccagnini rispetto a questi ultimi è quello di individuarli e ridurli, grazie alle sue argomentazioni stringenti, a ciò che realmente sono: errori banali, espedienti propagandistici, autocelebrazioni inopportune, interpretazioni fuorvianti, spesso convenienti, della storia. Nel libro di Roberto Zaccagnini non si troverà soddisfazione per le tradizioni di Velletri, la sua cultura e la sua storia, di cui il libro fornisce una rassegna molto densa, appassionata, varia e divertente di episodi, personaggi e aneddoti, ma un atteggiamento volto a far conoscere l’essenza delle cose dal punto di vista dell’autore, con l’obiettivo anche di smascherare l’ingenuità e, spesso, la tendenziosità di chi ha tramandato fatti mal interpretati con ricostruzioni semplificate, vagamente turistiche, trascurando, sulla base di un compiaciuto e cortese visione della storia della propria città, di ricordare i suoi aspetti più critici e quelli relativi alla vita reale della gente di Veliterna.

Roberto Zaccagnini, profondo e appassionato conoscitore, nonché testimone diretto degli ultimi decenni, di tutto ciò che Velletri ha rappresentato e rappresenta, soprattutto in campo culturale, storico e tradizionale, autore e curatore di pubblicazioni sulla storia della città, sulle sue tradizioni e sulla sua lingua , attore vernacolare, scrittore di raccolte poetiche e canzoni in dialetto, attivo promotore di iniziative volte a riconoscere e riscoprire la cultura cittadina, predilige il punto di vista spietato e umile di chi accetta e rivendica con orgoglio la storia e il carattere dei suoi abitanti e di la città così com’è, senza tacere i suoi difetti e gli spigoli, anzi, se necessario, sottolineando anche gli aspetti meno piacevoli senza remore o false modestie.

Nei testi pubblicati in Così è andata non solo smonta con ironia alcuni tentativi artificiosi di rendere la storia della città più avvincente, prestigiosa e importante di quanto non sia già, ma fornisce nuovi elementi per la sua conoscenza, attinti anche dalle memorie dirette e orali dei suoi parenti (soprattutto dei suoi padre Italo Zaccagnini, a cui è dedicato il libro) e da un ragionamento più approfondito sulle fonti, applicando alla loro lettura non tanto l’erudizione che rischierebbe, nell’ambito di questi articoli rivolti a tutti, di essere pedanti, ma soprattutto una logica stringente e documentata che spesso ne evidenzia le contraddizioni. L’autore sembra suggerire questa riflessione generale: la storia di Velletri e dei suoi abitanti non ha bisogno di essere edulcorata o enfatizzata, ma soprattutto dovrebbe anche essere conosciuta come storia soprattutto “dal basso”, degli umili e dei invisibile e, nella sua complessità, va compreso, tramandato e accettato. Anche Roberto Zaccagnini cerca di farsi portavoce di queste voci trascurate ma fondamentali: contadini, poeti da bar, prigionieri di guerra, blasfemi, devoti superstiziosi, tabaccai, accalappiacani, osti, suore rancorose, fratini orgogliosi, pellegrini religiosi ma teppisti, avari, furbi maestri baristi, banditi acclamati come eroi, trombettieri improvvisati, carrettieri, ladri col mal di pancia, blasfemi paganti e tanti altri rappresentanti della variegata umanità che fa parte della storia di Velletri.

Forse è proprio in questo sguardo impietoso e autoironico, nel gusto per la battuta spiritosa e popolaresca, spesso fulminea e inceneritrice, nel cogliere l’intelligenza e la profondità del linguaggio parlato dalle persone, nello sguardo benevolo verso la gente semplice, nella “tigna”, nella visione sempre pragmatica della vita che Roberto Zaccagnini implicitamente individua, nelle pagine di Così è andata, alcuni dei tratti più distintivi e duraturi della “Velletranità”, di cui egli stesso rappresenta una delle espressioni più franche, profonde e consapevolmente controverse. Ringraziamo Fondarc e il Consorzio SCR per la collaborazione nell’organizzazione dell’evento.

Per informazioni tel. 0696155290, [email protected] oppure consultare il sito https://www.castellinforma.it/

ABRACADABRA: Fare in modo che accada ciò che è necessario per dare spazio all’umano nei luoghi di lavoro e nelle relazioni di Andrea Vitullo

Rivoluzionare l’approccio al lavoro e alla vita – In edicola per un mese con Il Sole 24 Ore da sabato 11 maggio e in libreria dal 10/05. Il libro sarà presentato venerdì 10 maggio alle 13 presso lo spazio del Sole 24 Ore al Salone del Libro di Torino (padiglione Oval, U194-V193). L’autore in dialogo con Nicoletta Cinotti. Modera Giampaolo Colletti.

“C’è un potenziale sacro e saggio dentro ognuno di noi, un’essenza unica che ci rende consapevoli delle nostre capacità e del nostro potere di realizzazione.”

ABRACADABRA: Fare in modo che accada ciò che è necessario per dare spazio all’umano nei luoghi di lavoro e nelle relazioni Di Andrea VitulloIl Sole 24Ore, autore ed esperto nel campo della comando e benessere organizzativo. Il libro sfida le convenzioni del mondo del lavoro dimostrando che vecchi rituali, vocabolario obsoleto e modelli organizzativi antiquati stanno limitando il potenziale umano nelle organizzazioni. Con audacia e un pizzico di magia, l’autore offre una panoramica di saperi, pratiche, domande e strumenti pensati per dare valore all’essere umano negli spazi e nei tempi del lavoro. L’obiettivo del volume è chiaro: trasformare le organizzazioni in comunità inclusive e collaborative, dove ogni individuo può dare il meglio di sé e contribuire al successo collettivo. Attraverso una combinazione di esperienza pratica e principi filosofici, Vitullo guida il lettore in un viaggio di scoperta personale e professionale, offrendo preziosi consigli a coloro che desiderano migliorare se stessi, assumere e far crescere il proprio team, o trasformare radicalmente il modo in cui le organizzazioni operano. Nel suo libro, l’autore sottolinea che non esiste una formula definitiva per raggiungere il successo personale ma che esistono molteplici modi per raggiungere la realizzazione nella vita. Per Vitullo non abbiamo ancora esplorato tutte le opzioni disponibili perché abbiamo solo seguito i percorsi che ci hanno portato dove siamo ora. L’autore sottolinea l’importanza delle intenzioni dietro le azioni, affermando che la concentrazione è più importante dello sforzo e che le intenzioni di qualità generano abbondanza e sfida l’idea che ciò che vogliamo coincide con ciò che è necessario e sottolinea che l’intenzione può superare le nostre aspettative egoistiche. Sfata il concetto di “Abracadabra” come formula magica e riflette sull’interconnessione tra lavoro e vita, affermando che ciò che accade oltre i confini del lavoro ha un impatto diretto su ciò che possiamo realizzare nella vita quotidiana.

Andrea Vitullo – Lunga carriera a livello anziano nelle aziende di successo. Per 20 anni Executive Coach degli amministratori delegati E Massimi dirigenti. Fondatore Di Ispirare (società di consulenza con la quale dal 2006, attraverso un approccio filosofico, ispira le organizzazioni ad adottare paradigmi di leadership più inclusivi e più umani). progettista E allenatore di percorsi trasformativi orientati allo sviluppo di stili manageriali basati sulla consapevolezza di sé e sulla connessione con gli altri. Docente di leadership e “soft skills” nell’Executive MBA dell’Università degli Studi di Udine. Maestro di Yoga e pratiche consapevolezza. Autore di Leadership riflessiva – Ricerca dell’anima nelle organizzazioni (Apogeo, 2006), Comando (Ponte alle Grazie, 2011), Maam – La maternità è una maestra (insieme a R. Zezza, BUR Rizzoli 2014), Realizzato e Consapevole (insieme a G. Coppolino, Hoepli 2020).

Caravaggio, luci e ombre di un artista maledetto di Massimo Centini, Diarkos

«È possibile identificarsi con Caravaggio, nella sua angoscia e nella sua confusione; questo ci permette di sentirci più vicini a quel grande artista che, pur cadendo nel labirinto della violenza e della disperazione, non smise mai di ricercare la bellezza assoluta”.

Un artista dallo straordinario talento che ha lasciato tracce indelebili nella storia e nell’immaginario dell’arte mondiale. Allo stesso tempo, un artista dannato, maledetto, criminale, dalla vita avventurosa e continuamente contestata tra l’estenuante ricerca della bellezza e della violenza, tra l’insaziabile sete di vita e le istanze della morte. Lui è Michelangelo Merisi, al secolo Caravaggio, pittore inquieto della prima modernità europea, nella cui esistenza si riflettono i travagli e le lacerazioni della sua epoca cruciale. Il libro indaga le vicissitudini, le opere, le luci e le ombre che hanno contribuito a rendere celebre il pittore italiano, cercando di discernere quanto sia mitico e quanto appartenga alla storia. Le tracce e i frammenti della sua vita – dai dipinti immortali alla fedina penale, dai rigori della Controriforma alla poetica di Caravaggio, dalla sofferenza psichica all’alchimia – compongono la visione globale di un uomo libero dai cliché, i cui difetti non sono stati colti. ha minimamente messo in ombra l’irrefrenabile poesia che domina nelle sue opere.

Massimo Centini (1955) è stato professore di antropologia culturale e ha insegnato storia della criminologia ai corsi organizzati dal Mua (Movimento Universitario Altoatesino) di Bolzano. Attualmente insegna presso la Fondazione Università Popolare di Torino. Ha pubblicato numerosi saggi con Mondadori, Piemme, Rusconi, Newton & Compton, Yume, Xenia, San Paolo e altri. Alcuni suoi volumi sono stati tradotti in varie lingue. Per Diarkos ha pubblicato Storia dell’Inquisizione (2021) e Storia della criminologia e metodi investigativi (2022).

 
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