Salone del Libro di Torino 2024, la prima edizione dell’era Meloni con una regista donna. Arrivano Rushdie, Strout, Pamuk e la Littizzetto duetta con Morandi

Salone del Libro di Torino 2024, la prima edizione dell’era Meloni con una regista donna. Arrivano Rushdie, Strout, Pamuk e la Littizzetto duetta con Morandi
Salone del Libro di Torino 2024, la prima edizione dell’era Meloni con una regista donna. Arrivano Rushdie, Strout, Pamuk e la Littizzetto duetta con Morandi

Più che un Salon, è un “saloon” dove nel 2023 la “compagnia di tour del dissenso” non ha permesso al ministro Roccella di parlare del suo libro. Insomma, perché le truppe del centrodestra attaccassero il Lingotto è bastato attaccare la bandiera, nient’altro

Il nuovo direttore dell Fiera del Libro di Torino 2024, Annalena Benini, sogno”un selfie con Gianni Morandi”. Serviva lo scalpo del Lingotto voluto dal centrodestra meloniano per raggiungere la sacrosanta brama di questo clic malevolo. E voilà la prima Fiera del Libro dell’era Meloni. Nessun ministro in giro, nessun legame con gli ideologi putiniani, nessuna conferenza sulla denigrata cultura di destra. Ci sono, tuttavia, membri della squadra squadra Benini, scrittore e giornalista con pedigree da Foglio da Ferrara: Francesco Piccolo, sceneggiatore tra gli altri dei film di Nanni Moretti, che dialogherà con registi, attori e attrici di sinistra; c’è Luciana Littizzetto chi cura la rubrica Leggerezza (e qui il click con Morandi per il direttore di sabato 11 maggio); c’è Alessandro Piperno, non proprio meloniano, che analizzerà i gusti dei romanzieri in… romanzi; o il vicedirettore de Il Post, Francesco Costanon proprio un esperto di Vittorio Feltri O Alessandro Sallustispiegare l’ascissa e l’ordinata sul tema dell’informazione (ospite, peraltro, è anche Jill Abramson, prima donna a dirigere il New York Times).

Insomma, il grande rifiuto pre-Benini di Paolo Giordano, comunque in lettura filo-palestinese al Salone, all’incarico di direttore per non aver voluto “inserire in redazione alcune presenze specifiche, di area, di figure di destra” , è quasi commovente. Ecco, come scrive Luca Bizzarri, non proprio un altro tennistavolo, ospite anche lui a Torino, nel suo ultimo libro Non hanno un amico (Mondadori), più che un Salon è un “saloon” dove nel 2023 si svolgerà la “compagnia turistica del dissenso” non ha permesso al ministro Roccella di parlare del suo libro. In breve, perché le truppe del centrodestra per attaccare il Lingotto bastassero attaccare la bandiera, nient’altro. Semmai allargare gli spazi (il solito gigantismo del Ventennio è una battuta, ovviamente) con l’accompagnamento dell’imperativo di vincere e vinceremo. I metri quadrati della Fiera del Libro sono diventati 137mila. È quindi più ampio. Niente folla assicura il presidente del Salone, Silvio Viale. Abbiamo una fornitura di cerotti per i piedi, aggiunge Benini. La marcia tra gli 800 stand e le 51 sale inizierà con un ospite di grande rilievo politico (destra e sinistra, con lui, sono pari). Salman Rushdie che parlerà con Roberto Saviano del suo ultimo libro, Knife.

Da un lato, l’arma utilizzata dall’aggressore che ha pugnalato più volte lo scrittore il 12 agosto 2022, lasciandolo cieco anche da un occhio; dall’altro la scrittura come arma, come uno sguardo per squarciare il mondo e mostrare verità sconosciute. L’apertura, tuttavia, è femminile con Elizabeth Strout “una delle autrici più incisive della letteratura americana contemporanea” – scrivono nella cartella stampa del Salone -, “che con cristallina precisione sa leggere il nostro tempo e dargli voce, e in questa occasione offrirà ai lettori del Salone una riflessione personale sulla scrittura e sulle donne”. Anche Erin Doom darà supporto al Salone “rosa” coordinando la sezione romance, dialogando con colleghi come Mercedes Ron e Rokia, cercando di spiegare come Il Creatore di Lacrime, pepita d’oro per Salani, si trasformi in un (terrificante, aggiungiamo noi) film su Netflix.

Poi ci sono molte radici dell’albero femminile con concentrarsi sul femminismo e sulla violenza di genere (Jennifer Guerra, Giulia Siviero, Dacia Maraini, Viola Ardone) che coinvolgerà anche Gino Cicchettin, in tournée per promuovere il libro dedicato alla figlia uccisa dall’ex fidanzato, Cara Giulia (Rizzoli) e l’altra sezione Donne, lavoro e libertà dove incontreranno i protagonisti la storica dell’arte e giornalista Annabelle Hirsch e le star di Instagram, gli Heterobasics. Spazio anche al contesto “storico-politico” con Alessandro Barbero – presente per tre incontri, autentica star del Salon con molti più accoliti di un Fedez (domenica 12 a Torino), Luciano Canfora, Thomas Piketty.

E per i classici contemporanei, niente meno che il Nobel, Abdulrazak Gurnah, Eshkol Nevo, James Ellroy, Orhan Pamuk e almeno un paio di artisti asiatici di tutto rispetto: il coreano Bae Myung-Hoon e il giapponese Murata Sayaka. Allora, sia chiaro, Se c’è un aspetto delizioso della Fiera del Libro è perdersi in mezzo a copertine, editori e autori di cui non hai mai sentito parlare. Se infine volete un consiglio, non perdetevi l’appuntamento di venerdì 10 alle ore 11 al Bosco degli Scrittori per La Via Selvatica. Storie di umani e non umani di Adriano Favole (Laterza). Potresti anche incontrare delle vere creature. Con grande piacere.

 
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