Quando un cardinale (“mi chiamo Marcello”) scrive ai bambini – In un libro le storie di 24 giovani testimoni della fede e una lettera per proporre un dialogo

Quando un cardinale (“mi chiamo Marcello”) scrive ai bambini – In un libro le storie di 24 giovani testimoni della fede e una lettera per proporre un dialogo
Quando un cardinale (“mi chiamo Marcello”) scrive ai bambini – In un libro le storie di 24 giovani testimoni della fede e una lettera per proporre un dialogo

«Vi presento 24 bambini come voi che sono stati amici di Gesù, come voi, e che hanno lasciato un segno forte nella loro famiglia, tra i loro compagni di classe e in tutti gli adulti che li hanno conosciuti». Con queste parole inizia il suo cardinale Marcello Semeraro lettera ai bambini – in occasione della Giornata mondiale a loro dedicata che si svolge in questi giorni a Roma – contenuta nel libro Bambini. Testimoni della fede (Marigliano [Napoli], Libreria casa editrice Redemption, 90 pagine, 10 euro). Il volume è curato da Padre Luigi Borriello e Maria Rosaria del Genio.

“La prima cosa che voglio dimostrarvi è il loro affetto per i genitori, per i fratelli, le sorelle, gli insegnanti e i loro parroci” scrive il prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi in lettera, con uno stile di semplicità (“mi chiamo Marcello”), sottolineando che “alcuni negli anni sono vissuti più vicino a noi, altri lontano, ma in Paradiso siamo tutti uniti, vicini e lontani”. E precisa: «Hanno preso il loro affetto per il Signore Gesù, per Dio Padre, per lo Spirito Santo, per la Madonna e lo hanno trasmesso a tutti coloro con cui hanno giocato, studiato e vissuto».

«Anche loro dimostravano questo grande affetto per Gesù che soffriva per tutti gli uomini e davano a Gesù i loro piccoli e grandi dolori. Vivono tutti sulla terra da qualche anno e ora vivono già in Cielo e sono stati chiamati a stare in compagnia di tutti gli angeli e i santi e a diventare amici di tutti i bambini del mondo, compreso te”.

Leggendo «che avevano vissuto poco tempo – scrive ancora il cardinale lettera — Ero triste, ma poi ho pensato che tutti quando nascono hanno un compito da parte di Dio e siamo felici se svolgiamo questo compito e lasciamo un messaggio agli altri. Tutti questi bambini hanno adempiuto molto presto al loro compito e hanno lasciato un messaggio importante. Vedrete che ognuno di loro continua ancora a fare il proprio mestiere come: invitare la gente a pregare, dare gioia a chi soffre, aiutare a costruire cose (ad esempio pozzi) perché gli altri bambini stiano bene. Ma perché soffrivano? È difficile rispondere a questa domanda. Possiamo solo dire che hanno voluto somigliare al loro amico Gesù e Gesù prima ha sofferto per tutti gli uomini e poi, andando in Paradiso, continua a fare miracoli per rendere tutti felici, anche se alcuni adulti non lo capiscono perché sono felici solo se avere molti soldi”.

Con questo stile il cardinale presenta ai suoi giovanissimi lettori “un maschio e una femmina, in ordine alfabetico, per ogni mese dell’Anno dei Bambini”. Con una proposta: «Leggete la loro vita, copiate i loro pensieri e parlatene con Dio Padre, con Gesù, con la Madonna e anche con lo Spirito Santo. E anche tra i grandi”.

Condividendo un pensiero su Gesù Eucaristia e sulla prima comunione, il cardinale ha sottolineato che in comune con questi 24 testimoni tutti i bambini hanno la passione per i giocattoli o per il loro animale domestico, e anche per il telefono: «Molti di loro sapevano mandare messaggi segreti messaggi a Dio come se stessi usando il tuo cellulare”.

Ed ecco allora le vive testimonianze – le biografie essenziali sono presentate nel libro – dei santi Francesco (1908-1911) e Giacinta (1910-1920) Marto che vissero l’esperienza mariana di Fátima; dei francesi Anna de Guignè (1911-1922), Maria Gabriella Taurel (1905-1912), Maria Lucia Chausset (1920-1926), Pierino D’Airelle (1905-1913) e Pierre Guy (1913-1925); i brasiliani Antonio da Rocha Marmo (1918-1930), Nelson Santana (1955-1964) e Odette Vidal (1930-1939); i messicani Carlo Betanzos (1919-1927) e Willy De Koster (1974-1984); del belga Herman Wijns (1931-1941); delle spagnole Josefina Vilaseca (1940-1952), María del Carmen Gonzáles Valerio y Sáenz de Heredia (1930-1939) e María del Pilar Cimadevilla López-Dóriga (1952-1962); dall’organo irlandese Nellie (1903-1908); degli italiani Gustavo Maria Bruni (1903-1911), Lucia Fiocchetti (1997-2006), Luca Passaglia (1999-2004); Antonietta “Nennolina” Meo (1930-1937), Silvio Dissegna (1967-1979), Teresa Ruocco (2004-2015) e Ulrico Sarti (1930-1942).

Il libro con il lettera ai bambini vuole essere anche una proposta di dialogo diretto. Tanto che il cardinale Semeraro condivide l’indirizzo postale (00120 Città del Vaticano) e l’indirizzo email ([email protected]) del Dicastero delle Cause dei Santi.

 
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