Recensione del libro di Emanuele Coccia e Alessandro Michele – .

Recensione del libro di Emanuele Coccia e Alessandro Michele – .
Recensione del libro di Emanuele Coccia e Alessandro Michele – .

“Le cose parlano. Non si limitano a funzionare, non hanno solo una struttura. Sono esse stesse discorsi e lavagne su cui scriviamo parole che trascendono la loro forma e la loro funzione. Da questo punto di vista, non solo non c’è distinzione tra un libro e un piatto o un vestito, ma c’è una retorica dell’oggetto le cui regole devono ancora essere scritte.”

È da questo presupposto che parteLa vita delle forme: filosofia della reincantazione” I l book by Emanuele Coccia and Alessandro Michelepubblicato da HarperCollins, pubblicato a maggio 2024.

Uno di i testi più attesi dell’anno nel mondo del design nelle sue diverse accezioni di moda, industrial design, interior, per il tema, certo, ma soprattutto perché scritto da due autorità nel settore. Il primo, filosofo con sede a Parigi, ha raggiunto un pubblico internazionale con le sue teorie sulla metafisica vegetale dalle aule dell’École des haute ètudes en sciences sociales, prima di dedicarsi allo spazio domestico con il libro “Filosofia della casa”; Il secondo, Alessandro Micheleche come stilista e direttore creativo di Gucci ha sovvertito il linguaggio della moda e, partendo dalle passerelle dell’haute couture, è riuscito a portare la rivoluzione genderless nelle strade, rendendola un patrimonio collettivo indiscusso, con un impatto che non si è mai limitato al mondo della moda ma ha dato forma a una nuova cultura estetica.

HarperCollins: La vita delle forme. Filosofia del reincanto

E proprio sul bordo dell’uscita del PLa prima collezione di Michele come direttore creativo della Maison Valentino – a partire dallo scorso marzo – ecco la nuova bibbia del design.

La metafora non è forzata poiché lo stesso Emanuele Coccia dichiara di voler replicare la struttura del Talmud, che intreccia due fili distinti, glosse e testo sacro, in modo che le voci dei due autori percorrano un percorso insieme ma ciascuno sui propri passi . Frutto di un serrato dialogo durato due anni, che ha visto Coccia e Michele dialogare tra Parigi e Roma, il libro mantiene l’equilibrio tra le due voci, quella del filosofo che procede per massimi sistemi, che analizza e scompone l’apparato complesso ovvero la moda e il suo significato, e quello dello stilista che realizza un lavoro di astrazione a partire dall’esperienza diretta del fare moda e dal suo rapporto con gli oggetti che lo circondano, che mantengono con lui un dialogo segreto.

Per gentile concessione di HarperCollins

The Life of Forms. Philosophy of Reincantation – il libro di Emanuele Coccia e Alessandro Michele, pubblicato da HarperCollins

Procedendo attraverso una narrazione tanto colta e intellettualmente avvincente quanto accorata e personale, il testo intreccia rigore logico e autobiografia, utopia e memoria, con felici incursioni di Alessandro Michele nelle esperienze personali e professionali.

E se il design e la moda parlano il linguaggio della religione, allora la filosofia diventa poesia, tanto il libro è diviso in stanzenon nei capitoli, sette, sempre come nel Talmud: Filosofia, Ambiguità, Animismo, Disegno, Raccolta, Hollywood, Gemelli.

In questo poesia scritta a quattro mani gli oggetti del nostro tempo sono andati oltre la dimensione egocentrica, hanno smesso di parlare di noi, di dover dimostrare al mondo il nostro valore, di mostrare agli altri il nostro status, andiamo più in profondità, perché parliamo di quelle cose che giocano un ruolo così importante nella la nostra vita quotidiana, di Ssenso profondo degli oggetti che ci circondanoche scegliamo come compagni di vita, che ci definiscono. Indossare un abito o scegliere un oggetto per la propria casa è un gesto carico di significato e di conseguenze, perché definisce e modifica chi siamo e l’atto stesso di appropriarsene ci rende persone diverse, assume la dimensione di un rito quotidiano con spiritualità piuttosto che implicazioni pragmatiche.

Per gentile concessione di Fabio Lovino

Alessandro Michele

Come in un testo sacro, diverse voci si intrecciano con la voce principale e così fa la grafica, magistralmente orchestrata da Riccardo Falcinellirappresenta questa stratificazione di riferimenti. Nessuna immagine in un trattato di design potrebbe sembrare assurda ma non è così, perché, come sottolinea Coccia, nessun libro di filosofia ha immagini; e invece, il testo per disegnare il linguaggio graficocadenzare il ritmo sottraendo o aggiungendo spazio bianco attorno alle parole, in un continuo rimando tra il corpo più piccolo, in corsivo, della voce di Emanuele Coccia e il testo primario di Alessandro Michele.

Per gentile concessione di Fabio Lovino

Emanuele Coccia

Ma accanto alle forme, agli oggetti, c’è un altro protagonista del libro, che è la mente creativa e interpretativa, che è la capacità di vedere la vita, di intuirla ma anche di incoraggiarla, la possibilità di darle sostanza laddove altri vedere solo colori, forme, apparenze. Il libro è dedicato a questa sensibilità nel rilevare le voci delle cose, a trovare un orizzonte di senso in profili solo apparentemente vuoti, a quella “filosofia del reincanto” che permette vedere l’armonia oltre la geometria.

HarperCollins: La vita delle forme. Filosofia del reincanto

 
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