Hai creato un audiolibro per il tuo esame di terza media – .

Hai creato un audiolibro per il tuo esame di terza media – .
Hai creato un audiolibro per il tuo esame di terza media – .

Di Stefania Vezzoli

Ha scritto il suo primo racconto a cinque anni, ha iniziato a suonare la batteria ancora prima, a quattro: due passioni, la musica e la scrittura, che non lo hanno mai abbandonato. Ora Alessandro Castelvedere ha 14 anni e ha appena dato gli esami di scuola media, portando come tesi un progetto davvero ambizioso: un libro, dal titolo «243 passi» e un audiolibro, di cui ha curato anche la colonna sonora con improvvisazioni alla batteria e al cajon e , per l’ultimo capitolo, «Imagine» ha suonato con l’ukulele.

Ha realizzato un audiolibro per l’esame della terza media

Anche se non conosce ancora il verdetto (il voto fatidico dovrebbe uscire tra oggi e domani), Alessandro ha accettato di incontrarci per un’intervista. Il progetto d’esame diventa pretesto per scoprire molto di più: l’ispirazione per il suo primo libro, “L’ultimo caricatore”, pubblicato nel 2023, il suo canale YouTube da circa 40mila visualizzazioni, le sue letture, i suoi sogni, ma anche il suo riscatto dal bullismo , che ha subito in prima persona in quinta elementare.

Come ti è venuta l’idea di scrivere un libro per l’esame di scuola media?

Visto il gradimento con cui è stato accolto il mio primo libro l’anno scorso, ho pensato di farne un altro da valutare. Ho scritto il primo capitolo a febbraio, l’ho terminato ad aprile. Poi ho lavorato all’audiolibro, partendo dalla mia passione per la batteria: ho pensato che fosse un modo per renderlo più accessibile, anche se è stato un lavoro molto impegnativo e lungo. È ambientato tra la prima e la seconda guerra mondiale, un argomento che mi appassionava molto.

Il protagonista, Franz, ha 14 anni, proprio come te, ed è vittima di bullismo. Ti è mai capitato?

Ho creato il personaggio di Franz basandomi sulla mia esperienza personale. Franz viene picchiato, ma il bullismo si manifesta anche in forme più nascoste: l’esclusione dal gruppo, l’emarginazione. Questo mi è successo in quinta elementare, ed è un’esperienza che mi ha segnato. La scrittura, invece, mi ha aiutato.

Quali sono i “243 passi” del titolo?

Inizialmente il libro si intitolava “Il prigioniero”. I 243 gradini sono quelli che Franz percorre per raggiungere la stazione di Berlino, che lo porteranno a cambiare completamente vita. Forse in questo modo il titolo risulta più criptico, ma apre una prospettiva positiva.

Qual è stata l’ispirazione per il tuo libro precedente, “The Last Loader”?

È nato da un racconto che ho letto in una raccolta di Roald Dahl, che raccontava di un inseguimento in auto. Ho scritto il mio primo racconto, ispirato a un episodio di un cartone animato, quando avevo 5 anni, ma è stato Dahl l’autore che mi ha fatto appassionare alla scrittura: la mia maestra delle elementari, Emma Franzoni, ci aveva letto in classe un suo libro, “Gli filcelli”, mi era piaciuto così tanto che l’ho preso per rileggerlo da sola. Anche alle medie la mia insegnante di italiano, Federica Tomasoni, mi ha stimolato: grazie al suo laboratorio ho migliorato la mia scrittura, ringrazio entrambe.

Da dove nasce la passione per la musica e in particolare per le percussioni?

Da bambino giocavo a pentole e padelle. A quattro anni mi regalarono una batteria, poi iniziai a studiare alla scuola MusicWareHouse con il maestro Matteo Favero. Sono sempre andato avanti, non ho mai avuto battute d’arresto. Mi piace particolarmente il rock’n’roll. Il canale YouTube (con 52 video) è nato per condividere la mia musica, recentemente ho ricevuto tre proposte da altri musicisti: le ho accettate tutte, perché mi piacerebbe suonare in una band.

Che tipo di scrittore sei? Quando inizi hai tutta la storia in testa o si sviluppa gradualmente?

Parto da un capitolo, poi se mi piace vado avanti ma scrivo tutto d’un fiato, aggiungo man mano. Il PC è pieno di storie che non ho finito.

Ti piace leggere?

Molto. Il mio primo libro per adulti è stato «Non ho paura» di Niccolò Ammaniti; Leggo molto fantasy ma ultimamente mi piace Stephen King (sto leggendo «Shining»).

A settembre inizierai il liceo classico (l’Arnaldo): progetti futuri?

Vorrei scrivere un libro, più lungo di questi, durante l’estate, visto che ho tempo. Per il futuro, però, voglio continuare a scrivere.

E, vista la qualità delle sue opere, caratterizzate da uno stile incalzante, da un vocabolario ricchissimo e da una straordinaria capacità narrativa, l’augurio che facciamo ad Alessandro è che non si fermi mai!

 
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