La pasta italiana in 3D raccontata in un libro da collezione – .

La pasta italiana in 3D raccontata in un libro da collezione – .
La pasta italiana in 3D raccontata in un libro da collezione – .

La pasta italiana cambia forma, processo produttivo, modalità di consumo. Fantascienza o realtà? Dopo il lancio di BluRapsody, un brand di food 3D, startup del gruppo Barilla, che sfrutta la tecnologia di stampa 3D per creare formati di pasta dal design unico, architetture originali create su misura da un team di designer chiamati a ideare forme e colori, Il solito ma meglio – Il design della pasta stampata in 3Dun libro da tavolino visivamente accattivante che offre una piattaforma sfaccettata, stratificata e decisamente insolita per la conversazione sull’argomento. Un’opera XL, 200 pagine con 64 fotografie, stampata in un’edizione limitata di 1000 copie in italiano e 500 in inglese.

Un viaggio tra passato, presente e futuro

«Un viaggio iniziato un anno fa, tra passato, presente e futuro» spiega Valentina Parravicinimarketing & business development manager di BluRhapsody. «Siamo partiti dalle radici della pasta, dalla nostra cultura gastronomica, guardando al futuro con curiosità e innovazione, per rendere speciale ciò che è consueto, consueto». L’idea del libro nasce da qui, dalla voglia di condividere, con immagini, testi e ricette, uno dei piatti della cultura gastronomica italiana per eccellenza. Le immagini del fotografo sono di grande impatto visivo Roberto Savio (responsabile anche della direzione creativa) dei piatti realizzati con la pasta BluRapsody dal gastronomo e chef Barilla Beatrice Buzziaccompagnato dai testi di Anthony Gagliardiresponsabile Design & Technology BluRapsody, Michela PetronioDirettore RD Technology, Process, Packaging Research and Laboratories di Barilla, Stefano Maffei, direttore del Master design for Food del Politecnico di Milano, Antonella Campaninistorico dell’alimentazione presso l’Università di Bologna e, non ultimo, scrittore e divulgatore gastronomico Carlo Spinelliche mette in discussione le esigenze dei consumatori e le opportunità gastronomiche della pasta del futuro.

Ispirazione per piatti e ricette da replicare

In totale 30 immagini di piatti dalla grande potenza narrativa, dall’esuberanza cromatica e dalla pulizia formale, capaci di esaltare la costruzione della ricetta dal punto di vista del design. Opere d’arte da sfogliare. E da gustare. Perché per chi volesse provare a replicarle, c’è un comodo QR code che rimanda alle ricette e ai loro ingredienti. Come lo Spaghetto 3D “omaggio a Gualtiero Marchesi con erba cipollina e caviale, ma proposto nell’ultima versione creata da Davide Oldani” spiega la chef Beatrice Buzzi. O, ancora, i piatti realizzati con formati che richiamano il mare, ma di mare non hanno nulla. “L’astice rivisitato in chiave vegetale, che richiama la classica bisque di aragosta, ma fatta solo di alghe e funghi; oppure il formato di capesante farcita con funghi cardoncelli e un corallo di carnosi peperoni sott’aceto” aggiunge la chef. E se oggi sul mercato esistono formati diversi, che cuociono 7-14 minuti, proprio come una normale pasta, il servizio è anche personalizzabile “con un costo che va dai 200 ai 500 euro, ma non replicabile per nessun altro”, sottolinea Valentina Parravicini. Un servizio su misura che spiega anche il costo (15,90 per una confezione da 6 pezzi), ma che apre una nuova frontiera della cucina non solo raffinata, ma anche casalinga.Ne è convinto il fotografo Savio, secondo cui «ingredienti e tecniche innovative non sono solo una moda passeggera, ma il trampolino di lancio per un modo più sostenibile, più consapevole e più intelligente di alimentarci».

 
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